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Mariangela Zappia, ecco curriculum e idee del nuovo ambasciatore dell’Italia negli Usa

Mariangela Zappia, 61 anni, sarà la nuova ambasciatrice a Washington al posto di Armando Varricchio. Chi è e che cosa pensa Zappia: è stata la prima donna ambasciatrice italiana alla Nato e nel 2018 la prima in 70 anni a rappresentare l'Italia alle Nazioni Unite.

Mariangela Zappia, 61 anni, sarà la nuova ambasciatrice a Washington, un ruolo chiave per i nostri rapporti nell’Alleanza Atlantica e un riconoscimento del lavoro fatto in un momento delicato per le Nazioni Unite, spiegano fonti di governo.

Non è la prima volta che Zappia rompe il tetto di vetro della rappresentanza femminile nel corpo diplomatico – ha rimarcato il quotidiano la Repubblica – nel 2014 era stata la prima donna ambasciatrice italiana alla Nato, nel 2018 la prima in 70 anni a rappresentare l’Italia alle Nazioni Unite. Dal 1983 nella carriera diplomatica, è stata anche consigliere diplomatico con due presidenti del consiglio, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.

Zappia sostituirà Armando Varricchio che il governo destinerà a Berlino: sarà ambasciatore dell’Italia in Germania.

Di recente il nuovo ambasciatore italiano negli Stati Uniti ha espresso posizioni precise in particolare sul ruolo del multilateralismo.

Ai primi di dicembre dello scorso anno l’ambasciatrice Mariangela Zappia, come rappresentante permanente italiana alle Nazioni Unite, al live streaming di lancio di Diplomatia Milano, nuova organizzazione di dialogo e studio di temi geopolitici e business internazionale, che nasce dalla trentennale esperienza di Diplomatia Roma e dal Canova Club.

«La pandemia ha amplificato squilibri, diseguaglianze, linee di frattura – ha spiegato l’ambasciatrice Zappia, si legge in un resoconto del Sole 24 Ore -. Il sistema multilaterale, e le Nazioni Unite che ne rappresentano il centro nevralgico, hanno in qualche modo riflesso questa frammentazione della comunità internazionale. Una risposta multilaterale, tuttavia, c’è stata ed è stata improntata a uno spirito di unità, solidarietà e pragmatismo. Il virus si sconfigge solo se lo si affronta assieme, rafforzando l’assistenza ai paesi più vulnerabili e trasformando la crisi in un’opportunità di rinnovamento radicale. Multilateralismo e cooperazione internazionale sono fondamentali per affrontare l’emergenza e costruire la ripresa».

Le difficoltà non mancano. E il presidente designato Joe Biden non ha la bacchetta magica per risolverle da solo. Ogni Paese, organismo pubblico e privato, profit e non profit deve fare la sua parte per ripristinare la fiducia indispensabile alla ripresa, chiosava il quotidiano di Confindustria.

«Il sistema multilaterale va senz’altro riformato, presenta inefficienze e sclerosi – ha riconosciuto l’ambasciatrice -. Basti pensare, nel caso delle Nazioni Unite, al Consiglio di Sicurezza la cui struttura e composizione riflette ancora oggi equilibri del dopoguerra ormai superati. Ma questi limiti non debbono indurre a un disimpegno dal multilateralismo. Bisognerebbe piuttosto rinnovare l’impegno a cambiare queste istituzioni per il meglio. Se organizzazioni come le Nazioni Unite, l’Oms, l’Omc non ci fossero, inventarle oggi, in un mondo più articolato e complesso, sarebbe molto difficile».

Eppure, fra i cittadini e queste organizzazioni aumentano la diffidenza e il distacco emotivo. Disillusione e critiche abbondano, alimentate purtroppo dalla disinformazione e dalle fake news.

«Nei suoi 75 anni di vita le Nazioni Unite hanno contribuito a un innalzamento del benessere complessivo globale – ha fatto notare con orgoglio l’ambasciatrice – hanno garantito il mantenimento della pace, codificato e vigilato all’attuazione di un corpus giuridico internazionale che rappresenta un codice comune universale a tutela degli Stati e dei diritti della persona. L’Onu fa la differenza ogni giorno sul terreno per milioni di persone che sono vittime di insicurezza alimentare, conflitti, terrorismo, catastrofi ambientali, ed ora a causa della pandemia. L’assegnazione del Premio Nobel al Programma Alimentare Mondiale è un riconoscimento giusto e meritato di questo impegno, oltre ad essere motivo di orgoglio per l’Italia che ospita il polo agroalimentare a Roma e che con la base logistica di Brindisi sostiene il braccio operativo indispensabile alle operazioni di pace e agli interventi umanitari dell’Onu in tutto il mondo».

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ECCO IL CURRICULUM INTEGRALE E UFFICIALE DI ZAPPIA

Ambasciatrice, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York dal 31 luglio 2018 – Diplomatica di carriera con oltre trent’anni di esperienza, assume il suo incarico a New York dopo aver svolto le funzioni di Consigliera Diplomatica e Sherpa G7 – G20 del Presidente del Consiglio dei Ministri (2016 – 2018)

– E’ stata la prima donna in Italia a rivestire questo ruolo, nonché a ricoprire la carica di Rappresentante Permanente presso il Consiglio Atlantico e presso le Nazioni Unite.

ESPERIENZE PROFESSIONALI

Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico (NATO) a Bruxelles dal 1 ottobre 2014 al 7 marzo 2016.

Capo della Delegazione dell’Unione Europea presso le Nazioni Unite a Ginevra (2011-2014).

Ministro Plenipotenziario presso la Rappresentanza Permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra (2007-2011). Incarico speciale di coordinatrice durante la Presidenza italiana G8 nel 2009, sui temi della violenza di genere, donne, pace e sicurezza.

Capo Ufficio Mediterraneo, Medio Oriente e Balcani della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero per gli Affari Esteri (2007).

Tra il 2003 e il 2006 si è dedicata a tempo pieno alla famiglia.

Primo Consigliere alla Rappresentanza Permanente presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite a New York (2000-2003).

Primo Consigliere all’Ambasciata d’Italia a Bruxelles. Incarico speciale, distaccata presso la task-force informazione della NATO durante il conflitto in Kosovo (1997-2000).

Consigliere, presso il Servizio Stampa e Informazione del Ministro degli Affari Esteri (1993-1997).

Precedentemente ha ricoperto incarichi presso il Consolato Generale a New York (1990-1993) e l’Ambasciata d’Italia a Dakar (1986-1990).

Ha iniziato la carriera diplomatica nel 1983 presso l’Ufficio Giuridico del Ministero degli Affari Esteri e, successivamente, presso l’Ufficio Maghreb e Medio Oriente della Direzione Generale per gli Affari Politici e la Sicurezza.

STUDI

Ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche presso l’Università di Firenze nel 1981 e ha successivamente frequentato un corso annuale di specializzazione in studi diplomatici presso la stessa Università.

Ha seguito corsi periodici di aggiornamento professionale presso l’Istituto diplomatico del Ministero degli Affari Esteri a Roma.

PUBBLICAZIONI

Ha pubblicato sulla riforma del Consiglio di Sicurezza e sul contributo italiano alle operazioni di peace-keeping dell’ONU.

Parla fluentemente inglese e francese ed ha una buona conoscenza dello spagnolo.

Nel 2002 ha ricevuto il conferimento dell’onorificenza di “Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.

E’ madre orgogliosa di Claire, 25 anni e Christian, 21.

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