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Le Pen

Macron e Le Pen: cosa prevedono i programmi su sicurezza, energia, tasse

Le differenze programmatiche fra Macron e Le Pen per il ballottaggio delle presidenziali in Francia. Tutti i dettagli

 

Emmanuel Macron ha chiuso il primo turno delle presidenziali francesi al 27,85%, mentre la sua principale avversaria, Marine Le Pen, al 23,15%. Sono tanti i temi che i due candidati dovranno spendere in vista del ballottaggio: l’attuale inquilino dell’Eliseo giocherà la partita sul sociale, essendo stato accusato di essere lontano dai problemi quotidiani dei francesi, la leader di Rassemblement National, che già piace a chi abita in periferia, continuerà a insistere su sicurezza e necessità di un sistema penale che assicuri la certezza della pena. Ecco allora i programmi di Macron e Le Pen a confronto.

SOCIALE

Macron ha rispolverato una promessa elettorale del 2017, ovvero voler “semplificare” gli aiuti in modo che tutti i francesi che ne hanno diritto possano riceverli. Tale semplificazione, definita dal presidente come un sistema di “solidarietà alla fonte”, si sostanzierebbe in aiuti per “20 milioni di francesi” che si concretizzeranno in vari bonus e assegni famigliari, incluso l’Rsa, equivalente del nostro reddito di cittadinanza. Quindici miliardi saranno destinati al taglio delle tasse. Macron ha inoltre detto di puntare alla “piena occupazione” entro cinque anni.

Marine Le Pen da parte sua intende introdurre forti limiti alle prestazioni sociali per le famiglie e agli assegni familiari per i non-francesi o comunque per quelle coppie in cui entrambi i componenti non dovessero essere francesi, mentre l’Rsa verrà concesso solo agli stranieri che dimostrino di avere effettuato cinque anni pieni di lavoro in Francia.

Vuole procedere con la riduzione del 10% delle prime tre fasce d’imposta sul reddito e ripristino della quota addizionale della metà dell’imposta per vedovi e vedove. Intende inoltre riformare il sistema delle donazioni dei genitori ai propri figli che sarebbero esenti da imposta nel limite di 100.000 euro per figlio e di 50.000 euro per i nipoti. Per quanto riguarda il potere d’acquisto, Marine le Pen vuole abbassare l’IVA dal 20% al 5,5% sull’energia.

Vuole promuovere l’ingresso dei giovani con l’esenzione “totale” dalle imposte per i primi cinque anni,  supportandone la loro formazione (un buono formativo per le imprese) e promette “prestiti pubblici con interessi zero” per “giovani famiglie”  di età media inferiore ai 30 anni fino a 100.000 euro massimo  per il mutuo casa il cui “capitale residuo (sarà ) cancellato dal terzo figlio”. In questo caso però le coppie dovranno avere almeno un cittadino di nazionalità francese. La leader di RN ha promesso di restituire una media di 200 euro al mese alle famiglie francesi attraverso tagli alle tasse sull’energia (gas, carburante, elettricità, ecc.).

ENERGIA

Entrambi i candidati sono stati accusati di aver dato poco spazio ai temi energetici e della lotta climatica. Macron ha ribadito l’impegno a costruire sei nuovi reattori nucleari entro il 2050, mentre per altre otto centrali atomiche saranno avviati gli studi di fattibilità. Quanto alle energie rinnovabili, “la potenza solare sarà moltiplicata per dieci” e, sempre per il 2050, la Francia avrà “cinquanta parchi eolici in mare”, ha promesso in più occasioni il presidente ai francesi. L’attuale inquilino dell’Eliseo vuole poi supportare l’acquisto di auto elettriche, attraverso “meccanismi di leasing per accompagnare i nuclei più modesti e consentire loro di cambiare i loro veicoli”. “Dispiegheremo un’offerta abbordabile di veicoli elettrici”, aveva detto presentando il programma alla stampa.

Si colloca su tutt’altro fronte la sua rivale, Marine Le Pen, che ha invece promesso di fermare tutti i progetti in merito e ha più volte ventilato l’idea di rimuovere i parchi eolici già esistenti. Il programma energetico di Marine Le Pen si concentra soprattutto sulla necessità di rimuovere i sussidi concessi alle energie rinnovabili come l’eolico o il solare. Le Pen è invece favorevole al nucleare, uno dei pochi temi in cui appare d’accordo con il rivale.

SCUOLA

Macron prevede di riformare da zero l’istruzione, chiamando  “un’ampia consultazione”. Vuole insomma smentire le accuse di essere un’autocrate e promette di “rivoluzionare metodo collettivamente” iniziando “con un’ampia consultazione per discutere il modo migliore per raggiungere gli obiettivi portando tutti gli stakeholder attorno al tavolo”.

Nel suo programma elettorale, Macron promette “un nuovo patto con gli insegnanti” che consisterà nell’aumentare anzitutto “in modo significativo la retribuzione”. L’aumento sarà legato alla “definizione di nuovi obiettivi”. Mentre viene garantito il pugno di ferro con i docenti assenteisti e promessa una scuola capace di procedere rapidamente con la “sostituzione degli insegnanti assenti perché dobbiamo ai nostri studenti e ai loro genitori l’intero orario di lezione”.

Marine Le Pen abolirebbe l’insegnamento delle lingue e delle culture di origine, la cd. ELCO. Punirebbe la mancata frequenza sospendendo gli assegni familiari e le borse di studio. Aumenterebbe il salario degli insegnanti del 3% all’anno. Vorrebbe limitare a venti il ​​numero di studenti per classe della primaria e a trenta alle superiori e riformare il percorso professionale. Propone di realizzare 100.000 alloggi sociali all’anno, “di cui 20.000 per studenti e giovani lavoratori”, con accesso privilegiato per i francesi. La candidata propone “la definizione sistematica, per legge, del contenuto delle lezioni”, validata a monte dal Ministro dell’Istruzione.

SANITÀ

Sul fronte della sanità, che Emmanuel Macron ha più volte indicato al vertice della propria ventura e futuribile agenda di governo per i prossimi 5 anni, nel programma elettorale viene promesso il miglioramento dell’ “accesso alle cure di emergenza” anche attraverso “la semplificazione dell’ospedale e la sua governance” col fine di migliorare “la politica di prevenzione”. Partendo proprio dall’esperienza maturata negli anni della pandemia, il presidente francese ha in più occasioni ripetuto che “occorre riuscire ad andare molto più lontano, più velocemente e più forti”. Per questo il ministro della Salute, Olivier Vèran, ha promesso l’organizzazione di “una grande conferenza” sul sistema sanitario se Macron sarà rieletto.

Marine Le Pen ha promesso di voler reintegrare tutto il personale infermieristico non vaccinato che è stato sospeso a seguito dei provvedimenti anti-Covid. La candidata di Rassemblement National ha anche affermato di essere favorevole al pagamento retroattivo degli stipendi non erogati nel periodo della sospensione, che considera un attacco  alla libertà personale. Infine, la candidata di estrema destra ha riaffermato la  contrarietà alla vaccinazione dei bambini e, più in generale, alla vaccinazione obbligatoria.

Quanto all’ammodernamento del sistema nazionale, il suo è un piano da 20 miliardi di euro in cinque anni, di cui 2 miliardi per aumentare gli stipendi del personale sanitario e assumere 10mila unità.  Di contro, intende inoltre abolire le Agenzie sanitarie regionali e  fissare un tetto del 10% per le posizioni amministrative negli ospedali, al fine di consentire l’assunzione di più personale infermieristico. L’esponente di RN propone di rafforzare il personale dei servizi di emergenza, di organizzare una partnership con la medicina cittadina per alleggerire l’ospedale e di creare un settore separato per le persone più anziane. Per aumentare il numero di medici, Le Pen propone forti incentivi finanziari, lo sviluppo della telemedicina, e sul fronte universitario “posti sufficienti nelle facoltà di medicina per avere i medici di cui i francesi hanno bisogno” .

SICUREZZA

Macron aveva detto di voler portare il bilancio della Difesa a 50 miliardi di euro nel 2025, aumentando i riservisti. Il fondatore di En Marche intende “investire in tecnologie di punta e rafforzare gli investimenti per poter garantire ad una guerra di alta intensità che può tornare sul nostro continente” e, sul fronte sicurezza, per non lasciare il campo libero alla rivale, ha promesso di aumentare agenti e gendarmi. Ha inoltre parlato di un metaverso europeo per rendere indipendente l’Ue dai fornitori di tecnologia cinesi e statunitensi.

Le Pen intende procedere con l’abrogazione delle leggi penali che spingerebbero la magistratura il “lassismo giudiziario”. La candidata di destra intende raddoppiare il numero dei magistrati per portarlo a 20.000 entro il 2028 e aumentare il numero degli impiegati e del personale amministrativo o tecnico. Alla polizia promette “la presunzione di legittima difesa”. In campo penale, propone di “mettere in prigione chi spaccia” e di adattare le condanne degli spacciatori a seconda i chilogrammi o grammi di farmaci che hanno. Le persone condannate per insulti sessisti saranno iscritte nel registro dei criminali e degli autori di reati sessuali. Il suo disegno di legge per la sicurezza e la giustizia mira a un aumento di 1,5 miliardi di euro all’anno nel bilancio, alla creazione di 7.000 posti di polizia e gendarmeria e 3.000 personale amministrativo. Intende aumentare il numero dei posti carcerari a 85.000 entro il 2028. Per i minori prevede il raddoppio delle sanzioni educative con sanzioni pecuniarie per i genitori (compresa la sospensione degli assegni familiari).

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