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Lina Khan, chi è il Garante Usa dell’antitrust e cosa pensa di Amazon, Google e Facebook

Obiettivi e scenari della nomina di Lina Khan alla Federal Trade Commission

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha nominato Lina Khan a capo della Federal Trade Commission (FTC), ovvero l’agenzia governativa americana che si occupa di tutela dei consumatori e di prevenzione delle pratiche commerciali anticoncorrenziali.

CHI È LINA KHAN

Khan ha 32 anni, è nata a Londra da genitori pachistani ma è negli Stati Uniti da quando aveva undici anni. Ha studiato a Yale, insegna alla Columbia Law School ed è stata consigliera del commissario della FTC Rohit Chopra, nominato direttore della Consumer Financial Protection Bureau, l’ufficio dedicato alla protezione dei consumatori nel settore finanziario.

PERCHÉ SI PARLA DELLA SUA NOMINA

Di Khan si sta parlando molto non tanto perché è la più giovane presidente nella storia della FTC, ma perché la sua nomina sembra segnalare l’assunzione di una postura aggressiva nei confronti delle grandi aziende tecnologiche da parte dell’amministrazione Biden, come richiesto dalle frange progressiste della politica americana. Khan è nota infatti per la sua opposizione al monopolio creato nel settore dalle cosiddette “Big Tech”, come Google, Facebook o Amazon.

IL PENSIERO DI KHAN SULLE BIG TECH

Lo scorso aprile, ad esempio, aveva detto al Senato americano di essere preoccupata per il modo in cui le società tecnologiche utilizzano il loro potere per dominare mercati nuovi, adiacenti a quelli “classici”. La FTC sta conducendo un’indagine antitrust su Amazon – Khan aveva scritto un saggio molto critico sulle pratiche dell’azienda, intitolato Amazon’s Antitrust Paradox – e lo scorso dicembre ha aperto una causa nei confronti di Facebook, accusandola di mantenere il suo monopolio sul segmento dei social network attraverso una condotta anti-competitiva.

Khan sarà adesso a capo di tutte queste operazioni: avrà cioè il controllo sull’agenda della FTC, sul suo personale e sui vari procedimenti.

LINEA DURA DELL’AMMINISTRAZIONE BIDEN?

A confermare, apparentemente, l’approccio duro dell’amministrazione Biden verso le Big Tech è anche l’assunzione alla Casa Bianca di Tim Wu, professore di Legge molto critico verso i giganti tecnologici.

Al presidente resta adesso da nominare un direttore della divisione antitrust del dipartimento di Giustizia, un altro dei principali enti di regolazione dell’industria.

IL COMMENTO DI ELIZABETH WARREN

La nomina di Khan è stata molto ben accolta dalla senatrice Elizabeth Warren, già candidata del Partito democratico alla presidenza degli Stati Uniti che aveva impostato la sua campagna elettorale sul motto Break Up Big Tech, “spezziamo le Big Tech”: Warren proponeva cioè lo “spacchettamento” delle grandi società tecnologiche in aziende più piccole, per ridurre il loro potere di mercato e stimolare la concorrenza nel settore.

“Con Khan al timone”, ha detto Warren, “abbiamo un’opportunità enorme di fare grandi cambiamenti strutturali, rilanciando l’applicazione dell’antitrust e combattendo i monopoli che minacciano la nostra economia, la nostra società e la nostra democrazia”.

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