Franco Battaglia è un chimico noto per le sue posizioni sul cambiamento climatico decisamente negazioniste, come usano definirle i suoi avversari, che vengono a loro volta spesso rimproverati di catastrofismo.
Battaglia sostiene che l’effetto antropico nei processi climatici non incida in modo significativo e anche che l’aumento di CO2 a cui si riconduce il Global warming non sia nocivo. Per questo viene talvolta invitato a partecipare a dibattiti nei quali si ritrova, naturalmente, in ristretta minoranza. Più spesso, invece, viene sbeffeggiato da remoto senza avere possibilità di replicare, una condanna in contumacia.
Gli è capitato, e ne ha scritto sulla Verità con la quale collabora, di essere ospite nel talk show condotto da Parenzo e Cruciani su Radio 24 La zanzara, noto per i toni, diciamo così, non particolarmente sobri. Battaglia racconta di essere stato aggredito verbalmente e crocifisso come unico rappresentante della linea contraria al mainstream climatologico
Più o meno la stessa cosa è capitata, sempre in radio ma Rai, per la precisione nel programma Tutta la città ne parla, a Lucetta Scaraffia (nella foto), relegata a parlare contro il suicidio assistito autorizzato nei giorni scorsi a Trieste, il primo caso del genere in Italia, come unica voce, rispetto agli altri ospiti tutti decisamente favorevoli a questa pratica. Quando ha fatto notare la cosa al conduttore, chiedendo di avere più spazio a disposizione, la reazione è stata furibonda, al punto da pensare che la storica cattolica, collaboratrice de La Stampa, abbandonasse la trasmissione. La tesi del conduttore era che, non essendo il programma un talk show, non avesse dovere di equiparare le voci dal punto di vista quantitativo.
Da avversari della par condicio e dei programmi che su questo principio si basano non ne faremo certo una questione, ma è indicativo come gran parte dei programmi di approfondimento propongano tesi preconcette dove tutto va a convergere, anche quando si dà l’impressione di essere equilibrati mediante una fogliolina di fico.
Sono da questo punto di vista forse più apprezzabili trasmissioni come quelle di Gramellini e Fazio, dove la scusa non viene nemmeno utilizzata e il monopolio del programma è adamantino, tutto sommato meglio così. È quanto sostengono anche alcuni sindacati giornalistici, chiedendo che alle tesi anti-scientifiche sia impedito di esprimersi, punto.