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Facebook Libra

Libra di Facebook travolgerà gli Stati. Parla il prof. Marco Lombardi (Cattolica)

Libra? Facebook di Zuckerberg sta andando ad inserirsi con i suoi partnersin quelle che sono le falle di un sistema complesso. Ci troviamo di fronte a una sorta di golpe che espropria lo spazio alla politica e delle istituzioni. Intervista di Start Magazine a Marco Lombardi, esperto di terrorismo e sicurezza, direttore del dipartimento di Sociologia all'Università Cattolica

Due giorni fa Facebook annunciato che dal 2020 lancerà Libra, una nuova moneta digitale che sarà immessa sul mercato nel 2020. Si tratta di una criptovaluta che rifiuta i principi dei puristi del settore: la moneta sarà agganciata ad altre monete nazionali, come dollaro ed euro, per evitare fluttuazioni importanti del valore (qui i dettagli).

Non sono mancate, in queste ore, critiche e preoccupazioni: quella che Mark Zuckerberg ha chiamato Libra ha un potenziale di penetrazione altissimo (si pensi ai 27 partners del progetto). Dobbiamo realmente preoccuparci? Quali conseguenze se il progetto dovesse andare in porto? Lo abbiamo chiesto al Marco Lombardi, esperto di terrorismo e sicurezza, di cui si occupa da oltre venti anni, coordinatore di ITSTIME (Italian Team for Security, Terroristic Issues and Managing Emergencies) e direttore del dipartimento di Sociologia all’Università Cattolica.

Professore, ieri in post su Facebook ha scritto: “Libra è l’espropriazione del diritto unico di battere moneta degli Stati Nazionali. Zuckerberg e compagni fanno parte del sistema globale di golpisti che stanno per sostituire i legittimi sistemi politici con un colpo di stato globale”. Cosa intende dire?

Il mio è un post reattivo, che pone una questione importante. Tradizionalmente le teorie politiche,  che ingabbiano le nostre capacità di interpretare il mondo che cambia, riservano alcuni diritti agli Stati nazionali: l’uso della violenza è legittimo da parte degli Stati Nazionali e il conio della moneta è legittimo da parte degli Stati Nazionali. Quello che sta accadendo con Libra è in realtà un superamento dello Stato nazionale, perché propone, di fatto, una moneta, che è anche globale e con un’alta capacità di penetrazione. La si mette, oggi, nel calderone delle cripto-valute ma si pone degli obiettivi diversi. Non ci rendiamo conto, perché siamo in ritardo, che fino ad oggi la finanza ha comprato la politica, da oggi in poi la finanza sta andando a sostituire la politica.

Ma Facebook non si inserisce nel settore valutario sfruttando possibilità concesse dalle norme e dal sistema finanziario?

Zuckerberg sta andando ad inserirsi con i suoi partners in quelle che sono le falle di un sistema complesso: a livello di servizi, dove il sistema è lento e c’è difficoltà di accesso si offre velocità e accessibilità; a livello legislativo, dove si registra una mancanza di norme, si sfrutta il buco legislativo. Ci troviamo di fronte a un golpe che espropria lo spazio alla politica.

Un golpe progettato e voluto da Zuckerberg? Un po’ forte come giudizio…

Progettato: e consapevole o inconsapevole? Difficile dirlo, credo sia un gruppo opportunistico, che forse non ho ancora capito quanto oltre può andare, così come non lo ha capito chi ci governa. Per ora diciamo che i soggetti che sono dietro Libra hanno la sola volontà di agire per fini economici e per allargare il proprio business. È un problema da monitorare, capire chi c’è dietro questa galassia perché mette in gioco la teoria politica sulla quale la governance si è basata.

Tutto questo può essere realizzato da una moneta virtuale?

Se guardiamo al Bitcoin possiamo notare la sua instabilità. Siamo passati da un massimo di quasi 20.000 a 3.000 ed ora si risale. C’è una fluttuazione mostruosa e questo evidenzia che non si può fare affidamento sulle monete virtuali: il problema a cui Libra vuole rispondere per affermarsi.

Torniamo a Libra, prof.

Infatti, Libra prova ad aggirare tutto questo legandosi a delle monete nazionali, seppur non è detto che questo basti per garantire stabilità. Di certo Libra intende essere un toker di scambio e non di accumulo, almeno nei piani iniziali, all’interno di un mercato immenso. Questo potrebbe far pensare che non sia una vera moneta, ma non condivido questa teoria semplicistica. Il denaro, in fin dei conti, è diventato sempre più qualcosa di virtuale. Siamo sempre più sganciati dai vecchi depositi garantiti dall’oro fisico. E’ moneta virtuale e non reale? Ma l’impatto della realtà del virtuale, poi, lo decidiamo noi, non è un dato oggettivo.

In che senso?

L’impatto del virtuale nella nostra quotidianità è l’esito della percezione e della nostra relazione con il virtuale. Sarà la capacità di Libra di imporsi nella quotidianità che la farà diventare “pesante” oppure no. Se guardiamo il pool di aziende che supporta Facebook ci rendiamo conto che l’obiettivo è quello di delineare un mercato che è enorme. In gioco per Libra ci sono tutti i grandi mercati virtuali. Oggi la ricchezza non è da accumulo, alla “Paperon dei Paperoni”, ma è dimostrazione di possedere i beni che sono ambiti. La ricchezza è definita dai confini del mercato cui posso accedere con i miei soldi. Per cui Libra non sarà ricchezza da mettere nel materasso, ma sarà la ricchezza necessaria per essere spesa in quel mercato che è stato blindato e chiuso, in cui io mi potrò muovere. Più Libra cresce e più io sarò imprigionato in quel mercato creato dai produttori di Libra. E non è cosa da poco.

Parliamo anche di dati.

Ecco, pensiamo anche alla quantità di dati che tutto questo produce. Io a Facebook, che esce dallo scandalo sulla privacy con Cambridge Analitycs, non affiderei tutto questo sistema che si sta costruendo.

Ma la verità è che tutte le forme di governo di questo sistema che cambia rapidissima si collocano ormai in spazi non normati: sono sempre “extra” qualchecosa. Il potere non è più contenuto nei suoi luoghi tradizionali e legittimati dalla teoria politica. E noi non abbiamo ancora pensato a luoghi nuovi. Tutti si colloca “extra”: extra-amministrativo, extra-giudiziario, extra-legislativo.

In che senso extra?

Utilizziamo spesso la parola extra per indicare i luoghi del potere e della decisione che non sappiamo spiegare alla luce dei modelli condivisi. Quindi li spieghiamo per quello che non sono: extra- qualchecosa. La Politica deve prendere in mano le redini del Governo, altrimenti andremo verso un golpe più o meno consapevole che sposterà la governance globale su attori che non abbiamo mai pensato, ma che certamente non sono più gli attuali.

Nel post parla di “rivoluzione” che “ha come obiettivo l’annientamento del gruppo che dietro a Libra si muove”. A chi si riferisce e come deve avvenire questa rivoluzione?

È una rivoluzione di pensiero che ci interroga in tanti modi. O andiamo dietro a Libra e ci adeguiamo o facciamo una rivoluzione contro Libra, in termini di modelli e di governo, che fa ripensare il posizionamento degli Stati nazionali e delle loro pratiche: la rivoluzione si fa pensando in maniera nuova.

La rivoluzione che intende è pacifica… Meglio specificare…

C’è bisogno di una rivoluzione cognitiva, quella rivoluzione cognitiva che oggi stanno facendo quelli di Libra, che hanno interpretato quello che sta accadendo. Se andiamo avanti a governare con modelli superati un mondo globale che cambia, gli stati nazionali saranno superati da altri attori. Le rivoluzioni cominciano dalla testa. Per ora, però, i governi pensano in termini di restaurazione e non di rivoluzione e quindi non in termini di cambiamento. Rivoluzione è un cambiamento significativo rapido.

Paolo Savona, presidente di Consob, ha dichiarato al Sole 24 Ore che “Si sta creando una situazione destinata ad avere conseguenze drammatiche. Di fatto società come Facebook e Amazon si stanno sostituendo alle grandi banche internazionali. Senza che le banche centrali, le autorità di controllo e gli Stati battano un colpo”. Lei cosa ne pensa?

Sono assolutamente d’accordo. È esattamente questo. Con Libra stanno diventando la nuova banca globale e questo avrà delle conseguenze drammatiche. Non sono un economista, io ho analizzato la questione sotto un punto di vista politico-sociologico, mentre Paolo Savona ha parlato degli attori economici coinvolti. Certo è sarebbe anche interessante capire dietro quegli attori trasparenti quali siano quelli occulti, che stanno dietro e quali i veri interessi.

Si mormorava che Zuckerberg si volesse candidare a presidente degli Stati Uniti. Libra potrebbe esser essere il tassello di un piano ben più grande?

E’ tutto da monitorare, parleremo con fatti alla mano. Nel caso, però, ci troveremmo di fronte una persona che incarna il massimo potere pubblico, da Presidente Usa, e una persona che sarebbe a capo di Libra, la moneta globale. Avremo una dittatura sul mondo. Gli Usa sono ancora una potenza imperialista e globalista, imperialismo e globalismo che in questa ipotesi sarebbero legati al Presidente. Ci dovrà essere, allora, un’insorgenza pesante. Pensi che le vecchie discussioni se può fare politica un proprietario dei media sarebbero discussioni dell’asilo. La democrazia sarebbe uccisa, finita.

Si parlava prima di urgente rivoluzione. Ma la ritiene davvero possibile?

Il tempo ce l’abbiamo sempre. Uno Stato nei confronti di un privato ha sempre il potere di bloccare i suoi piani attraverso la legge. Fino ad un attimo prima di che si dichiari l’esistenza della moneta si farà sempre in tempo a fermare tutto, anche in nome della sicurezza nazionale. Tempo ed operatività, però, si scontrano con la volontà di intervenire. Due anni per cambiare il punto di vista della governance ed attuare la rivoluzione di cui parlavo prima, invece, sono pochi, perché manca voglia, competenza, materiale umano.

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