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Governo Libico

Armi alla Libia, che cosa cambia davvero con l’accordo Ue?

L’Ue ha deciso che l'operazione Sophia sarà sostituita da una missione nel Mediterraneo per far rispettare l'embargo Onu sulle armi alla Libia. I fatti commentati dagli analisti Florian e Mercuri

Passa la via italiana (o tedesca?, si è chiesto su Facebook l’analista Germano Dottori) per la Libia: sarà avviata una nuova missione militare navale per garantire il rispetto dell’embargo delle armi, in sostituzione della vecchia missione (oramai depotenziata) Sophia.

Una missione che porterà risultati? O che porterà l’Europa a scontrarsi con la Turchia?

LA NUOVA MISSIONE

Partiamo dai fatti. Il Consiglio dell’Unione Europea, l’organo che riunisce i rappresentanti dei governi degli stati membri, ha deciso di avviare una nuova missione militare navale in Libia per sostituire l’Operazione Sophia (che è dunque chiusa). La missione ha l’obiettivo di garantire l’embargo di armi e tutti gli Stati hanno dato disponibilità a dare assetti aerei e navali.

COSA SAPPIAMO

Ancora poco si sa sui dettagli operativi della missione che, come spiegato da Josep Borrell, l’Alto rappresentante degli Affari esteri dell’Unione, prevederà lo schieramento entro marzo di “mezzi aerei, navali e satellitari”, soprattutto nella parte orientale della Libia (come da richiesta italiana), dove si sospetta che la Turchia stia da tempo inviando armi a bordo di navi.

LA SODDISFAZIONE ITALIANA

“Sono molto contento. Tutti gli Stati Ue sono d’accordo per creare una missione che blocchi l’ingresso delle armi in Libia. Adesso l’Ue si impegna con una missione navale, aerea e con disponibilità anche terrestre, per bloccare l’ingresso delle armi in Libia”, ha annunciato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al termine del Consiglio Ue.

ITALIA ASCOLTATA

L’approvazione della missione “significa finalmente ascoltare l’Italia”, ha aggiunto il ministro, che sostiene che ora “torniamo come Ue e come Italia ad essere protagonisti in Libia, ma con la postura di chi vuole la pace e non di chi vuole alimentare la guerra”, ha aggiunto.

EFFETTO PULL FACTOR

Il Consiglio ha previsto anche l’effetto “pull factor”, ovvero il possibile ritiro delle navi nel caso queste dovessero attrarre migranti.

L’OPERAZIONE SOPHIA

La nuova missione sostituirà l’Operazione Sophia, nata nel 2015 su richiesta del governo italiano di centrosinistra, ma da tempo depotenziata. L’Operazione aveva come obiettivo principale la lotta al traffico di migranti.

PASSO LIMITATO?

La nuova Operazione militare porterà la pace in Libia? Difficile dirlo. “Riattivare una missione militare è sicuramente un passo importante, ma molto limitato”, ha commentato l’analista Michela Mercuri, autrice del saggio “Incognita Libia”, a Radio Anch’io, programma di Rai Radio 1.

“È una missione dell’Est. Va a bloccare l’arrivo di armi ad Haftar e non pensa alle armi che arrivano a Misurata o a Tripoli per Serraj”, aggiunge.

EUROPA VS TURCHIA?

E poi c’è la questione Turchia, secondo Mercuri. “Sicuramente è possibile uno scontro (tra Europa e Turchia, ndr), “perché da una parte c’è l’Europa che intende far rispettare l’embargo delle armi, ma c’è da vedere se, nel momento in cui arriva una nave turca carica di armi, l’assetto navale europeo riesce a bloccarlo. La Turchia ha un grande potere contrattuale nei confronti dell’Europa e poi la Turchia tiene i migranti che altrimenti sarebbero arrivati in Germania attraverso la rotta balcanica e noi li diamo 3 miliardi l’anno. Ci potrà essere una polarizzazione di questo scontro, con la Turchia che in qualche modo si è sostituita a Serraj nella gestione del conflitto e potrebbe sostituirsi anche nella gestione dei migranti”, ha sottolineato l’analista.

IL POST DI FLORIAN

L’accordo è stato apprezzato dall’analista e general manager di Med Agenda 2025 Marco Florian, che su Facebook ha scritto: “Libia: in UE passa la linea italiana. Come ho sempre detto, chi parlava di Italia umiliata da Russia, Turchia, imbelle ed inutile, di D-Day turco, di ENI espulsa, potrebbe gentilmente cambiare mestiere. Analista è titolo ampiamente millantato”.

IL TWEET DI PETRONELLA

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