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Libia, che cosa farà l’Egitto con la Siria e contro la Turchia

Il direttore dei servizi di sicurezza dell'Egitto ha incontrato il suo omologo siriano per rafforzare la sinergia con la Siria in funzione anti Turchia soprattutto sullo scacchiere libico.

 

In un articolo precedente avevamo osservato non solo necessità da parte dell’Egitto di raggiungere l’autosufficienza militare ma soprattutto la necessità di contrastare in modo sempre più esplicito la presenza turca.

Non è dunque un caso che il direttore dei servizi di sicurezza egiziani, il generale Abbas Kamel, abbia incontrato il suo omologo siriano Ali Mamluk per rafforzare la sinergia con la Siria in funzione antiturca soprattutto sullo scacchiere libico.

A tale proposito non dobbiamo infatti dimenticare che l’Egitto costituisce un alleato molto importante per il generale Haftar e per il governo siriano.

Inoltre, un altro elemento di estrema rilevanza, è il fatto che gli Hezbollah libanesi stanno incominciando a reclutare civili siriani nello scacchiere libico per supportare l’azione militare del generale Haftar che dovrebbero fare da contrappeso ai mercenari jihadisti filo-turchi che supportano il GNA che avrebbe un’adeguata copertura da parte dei droni turchi presenti nella infrastruttura aeroportuale di Misurata.

A proposito del ruolo di Hezbollah la sua presenza militare costituisce una ovvia scelta strategica perché sostenere l’Iran e il regime siriano significa consolidare una sinergia politica e militare in funzione anti-israeliana.

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