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Sinistra

L’estremismo parolaio contro Meloni sulla strage di Bologna

Nella sua estate "militante" il Pd ormai cavalca ogni forma di estremismo dialettico pur di criticare il governo Meloni. La nota di Paola Sacchi

Non solo ha fatto bene, ma era dovere del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, respingere immediatamente le gravi accuse venute alla “destra di governo” di contenere i germi eversivi della strage di Bologna. Accuse lanciate dal presidente dell’associazione delle vittime, Paolo Bolognesi, ex parlamentare del Pd. Polemica subito cavalcata dalla leader dem Elly Schlein. Che ha attaccato Meloni accusandola di fare “vittimismo di fronte alle vittime vere”. Un linguaggio che suona al di fuori di quel galateo politico che sarebbe necessario di fronte all’anniversario della tragedia di un attentato che ha segnato per sempre il Paese. E di fronte alle accuse molto gravi venute da Bologna per Meloni e il suo governo.

Ma l’episodio è grave nei confronti delle istituzioni tutte. A cominciare dal Capo dello Stato che a Meloni, nel rispetto dei risultati elettorali, delle regole della nostra democrazia, dette l’incarico di formare il governo, ora oggetto di simili attacchi e sospetti destabilizzanti. Attacchi gravi per gli stessi elettori, milioni di italiani che avrebbero votato per una maggioranza dove si anniderebbero le radici dello stragismo.

Nella sua estate “militante” il Pd ormai cavalca ogni forma di estremismo pur di abbattere il governo Meloni, invece di costruire un vero fronte alternativo sui contenuti veri che interessano gli italiani. Si esulta per le manette e poi per le dimissioni in cambio della libertà degli avversari politici, come per Giovanni Toti, fino a cavalcare affermazioni come quelle sulla strage di Bologna. Un estremismo che si nutre dell’eterna accusa agli avversari di un fascismo che non c’è più. Ma con il quale Gianfranco Fini, secondo i misuratori del fascio-test, avrebbe fatto davvero i conti a differenza di Meloni. Affermazioni singolari, dal momento che la giovanissima Meloni era proprio in Alleanza nazionale con lo stesso Fini della “svolta” di Fiuggi, ed era presidente di Azione giovani.

Ma questa volta i professionisti contro l’eterno fascismo hanno passato il segno, cercando di utilizzare la strage “neofascista” , secondo le sentenze, di Bologna, una grave ferita per tutti gli italiani, per attaccare il legittimo governo del Paese. Meloni non poteva che replicare prontamente e duramente mettendo in guardia dal clima di odio che si rischia di innestare e dai pericoli delle sue conseguenze.

Afferma il premier: “Sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione ( 2 agosto, ndr) alla sottoscritta e al Governo.
Sostenere che le ‘le radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo’ o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione”. Conclude Meloni: “Credo che, in questo clima di crescente odio, le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute. Mi appello a tutti perché si torni all’interno di una cornice di normale dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura”.

Democrazia “matura” , che ha visto la sinistra e la destra alternarsi al governo, come disse nel discorso di Capodanno del 2022, pochi mesi dopo l’avvento del governo Meloni, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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