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Von Der Leyen Emissioni

Leonardo-Finmeccanica, Sitael, Elettronica e non solo, tutte le discussioni spaziali sul budget Ue

Che cosa c'è di nuovo sulla proposta di budget europeo 2021-27 presentata dalla presidenza di turno finlandese dell'Unione. Fatti, numeri e discussioni fra Stati.

La proposta di un budget europeo 2021-27 al ribasso presentata dalla presidenza di turno finlandese dell’Unione è un compromesso tra i Paesi più rigidi e quelli più generosi che scontenta i primi giorni di Ursula von der Leyen. E non solo. La presidenza della Commissione è in non malcelata rotta di collisione con Berlino, capofila dei Paesi che vogliono tagliare centinaia di miliardi di euro dal bilancio a lungo termine.

Ma, così facendo, avverte von der Leyen, si mettono in pericolo una serie di obiettivi strategici. La bozza prevede l’1,07% del Pil, pari a 1.087 miliardi di euro per sette anni. Più del 1% auspicato dalla Germania – e da altri, come i Paesi Bassi –, meno del 1,12% proposto dalla Commissione. Si prospettano sforbiciate dolorose a fondi strutturali, sicurezza e gestione frontiere.

A rischio il green

La bozza di Helsinki approda sul tavolo del Consiglio europeo in programma da giovedì a venerdì. Settimana scorsa von der Leyen ha già suonato l’allarme. Le riduzioni – avverte – colpiscono “obiettivi chiave dell’agenda strategica”. L’ex ministro della Difesa tedesco parlando coi giornalisti ha ribadito le ambizioni di Bruxelles sulla politica climatica, compresi i piani per utilizzare il bilancio Ue e la Banca europea per gli investimenti per creare un “Fondo di transizione” da 100 miliardi di euro che aiuterebbe i paesi ad adattare le loro industrie all’economia a basse emissioni di carbonio.

Il fiore all’occhiello dei primi cento giorni di von der Leyen si ingela. Il Just transition fund doveva essere approvato domani, 11 dicembre. Slitta all’8 gennaio. Il nodo, oltre alle risorse, è sull’architettura del piano di “giusta transizione”, architrave del Green deal Ue. Chi beneficerà dei contribuiti? Finanziare anche le grandi imprese o solo le Pmi? A quali condizioni? La proposta finlandese di tagliare di 7 miliardi i contributi per la coesione non si accordano con l’ambizione green della nuova Commissione. Per l’Italia sono in gioco aiuti almeno per quattro Regioni. Puglia e Sardegna in primis.

Il conflitto sul bilancio mette dunque in aspettativa il verde. Von der Leyen esorta i governi a concludere un accordo sul nuovo budget a lungo termine all’inizio del prossimo anno. Esorta: i negoziati dovrebbero essere guidati da Charles Michel, il nuovo presidente del Consiglio europeo.

Per ora, Berlino non ci sente. Più di un funzionario sussurra ai giornalisti di stanza a Bruxelles: la Germania punta a tirarla per le lunghe, in modo da gestire la partita budget nel secondo semestre 2020, quando sarà presidente di turno dell’Unione.

Eur(h)ope in the space

Non è solo il green a rimetterci. Se il bilancio pluriennale venisse approvato così come presentato verrebbero messi a rischio investimenti cruciali nell’industria aerospaziale. Il Fondo europeo per la difesa (Edf) per ora ha una dotazione provvisoria di 500 milioni. La messa in orbita dei sistemi satellitari Egnos, Copernico e Galileo è realtà. Testimonianza – riassume Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore – di “ricadute in termini industriali, innovazione, competitività, occupazione, nuovi servizi a cittadini e imprese, sicurezza, difesa, controllo delle frontiere, tutela dell’ambiente, protezione civile”. Sono risultati straordinari: “Perciò l’Europa deve continuare ad investire in questo settore”.

L’idea era di andare sui 13 miliardi nel bilancio 2021-27, con progressi su innovazione e ricerca eccezionali. Helsinki raggela gli entusiasmi fissando l’asticella a 6 miliardi.

Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervenuto a Napoli il 6 dicembre per gli Stati generali su Spazio, Sicurezza e Difesa, non nasconde la preoccupazione. Nelle pieghe di bilanci e tagli, spiccano mannaie sull’adeguamento delle infrastrutture (strade, ferrovie) per il trasporto di mezzi militari e truppe via terra – da 6,5 miliardi a 2,5 – e, appunto meno stelle e pianeti.

Italia all’avanguardia, ma servono risorse

“Confido che vi siano margini per mantenere ad un livello adeguato le risorse per lo spazio e la difesa nel Multiannual Financial Framework in via di finalizzazione e scongiurare possibili riduzioni di budget”, sottolinea il presidente di Leonardo Gianni De Gennaro. Incalza l’ad, Alessandro Profumo: laddove ci saranno tagli, si taglia la capacità dell’Europa di tenere il passo dei competitor mondiali.

Un bilancio Ue più magro sul fronte spaziale va in contrasto con gli sforzi recentemente affrontati nella conferenza ministeriale di Siviglia. Lì si è dato il disco verde a un budget pluriennale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), per iniettare risorse fino a 14,4 miliardi per i prossimi tre anni rispetto ai 10,6 stanziati nel triennio precedente. L’Italia ha messo sul piatto quasi un miliardo in più (previsti 2 miliardi e 288 milioni). Quota che raggiunge la percentuale del 15,9 in Esa, facendone il terzo contributore europeo, appena dopo la Francia. La Germania, che tiene il braccio corto sul budget europeo, è in cima.

Ha scritto il Sole 24 Ore: “L’incremento degli investimenti del programma Esa andrà a beneficio di oltre 250 aziende italiane. Ci si aspetta quindi un incremento dell’attività e dei ricavi, a partire dalle più grandi: Avio per i lanciatori con la famiglia del Vega, le partecipate di Leonardo-Finmeccanica, cioè Thales Alenia Space (33% Leonardo e 67% Thales) per la manifattura di satelliti e Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales) per i servizi, inoltre e-Geos, joint venture tra Telespazio e l’Asi. Nel campo privato si muovono numerose società tra cui Ohb Italia, Elettronica, Sitael”.

Riassume in un tweet la rappresentanza italiana nell’Ue:

Spazio, ultima frontiera

A mezzo secolo dalla messa in onda di Star Trek, il suo slogan allora fantascientifico è cronaca. “A volte si pensa che lo spazio sia qualcosa di molto lontano, che non ci riguarda”, ha ricordato al convegno napoletano il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia. “Invece l’investimento nello spazio ha effetto nella vita di tutti i giorni”. “L’Italia ha un ruolo importantissimo in Europa, è uno dei pochi paesi al mondo che opera in tutta la filiera dello spazio e in tutte le sue applicazioni, osservazione planetaria, telecomunicazioni, navigazione, esplorazione”.

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