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Le scelte azzeccate di Meloni

Che cosa dicono e che cosa non dicono le opposizioni sulle mosse internazionali di Giorgia Meloni. La nota di Sacchi.

 

Non si era spenta ancora l’eco del coro di critiche delle opposizioni a Giorgia Meloni per aver scelto di partecipare solo in video collegamento al vertice dei cosiddetti “Volenterosi” (Macron, Starmer, Merz e Tusk) con Zelensky, che la notizia del possibile incontro giovedì tra Putin e il presidente ucraino – che accetta il consiglio di Trump -, dettosi a sorpresa pronto al vertice in Turchia, oscura di colpo la ribalta dei “Volenterosi”. Non a caso, a cominciare da Macron, ora preoccupati per il fatto che la loro richiesta preventiva di una tregua per un mese venga accolta.

Non si sa quali saranno gli sviluppi della svolta a sorpresa avvenuta ieri sera, ma resta il fatto che ancora una volta, come nella celebre foto dentro la Basilica di S. Pietro, i protagonisti di primo piano restano sempre Trump e Zelensky con Putin, allora sullo sfondo, ora in presa diretta con la proposta del vertice, al quale Zelensky dice sì, con tono di sfida, accogliendo l’invito del presidente Usa.

Ancora una volta Macron e gli altri leader europei sembrano restare solo sullo sfondo della “foto”, stavolta metaforica, di un giorno che potrebbe rivelarsi storico. E Meloni non sembra aver affatto perso il treno per Kiev, come le aveva un po’ paradossalmente rimproverato anche lo stesso Giuseppe Conte, da sempre contro il sostegno armato all’Ucraina. Una delle ragioni per cui il premier ha scelto di non partecipare al vertice in presenza sembra, infatti, che sia stata la necessità di rimarcare la scelta italiana per non impiegare truppe italiane in Ucraina, una volta attuato il cessate il fuoco, al contrario di Macron e Starmer. Ma è evidente che Meloni, alla luce dei fatti, ha cercato soprattutto in questo modo di consolidare il suo ruolo di ponte tra Usa di Trump e Europa.

Marine Le Pen, ieri in piazza S. Pietro per l’Omelia sulla pace “giusta e duratura” di Papa Prevost, con Matteo Salvini, di cui è stata ospite d’onore alla scuola di formazione politica della Lega, critica Macron, definendo “ambigua” la sua linea per la pace. E Salvini posta su X sul possibile incontro Putin-Zelensky: “Speriamo che le parole del Papa vengano ascoltate, e che nessuno a Bruxelles o a Parigi si metta di mezzo”.

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