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Le politiche economiche anti crisi in Germania, Spagna e Francia. Report

 Il focus contenuto nella relazione annuale della Banca d’Italia sui principali provvedimenti d’urgenza adottati in Germania, Francia e Spagna a seguito dell’epidemia da Covid-19

I principali provvedimenti d’urgenza adottati in Germania, Francia e Spagna a seguito dell’epidemia da Covid-19 sono stati finalizzati a potenziare i servizi sanitari nazionali, sostenere il reddito di lavoratori e famiglie e alleviare i problemi di liquidità delle imprese. Complessivamente tali provvedimenti, in larga parte destinati a maggiori spese, aumenterebbero l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche nel 2020 di oltre il 4,5 per cento del prodotto in Germania, quasi il 2 in Francia e oltre il 3 in Spagna (4,5 per cento in Italia). I governi hanno inoltre rafforzato il sistema delle garanzie pubbliche sul credito all’economia con interventi che, in rapporto al PIL, ammontano complessivamente a circa il 25 per cento in Germania, al 14 in Francia e a oltre il 9 in Spagna (oltre il 30 per cento in Italia).

GERMANIA

Il Parlamento ha approvato un aumento del disavanzo federale per il 2020 di oltre 150 miliardi, di cui circa 30 dovuti a minori entrate. Tali interventi, insieme al peggioramento macroeconomico, porterebbero il disavanzo per quest’anno a circa sette punti percentuali del prodotto, a fronte di un avanzo di quasi un punto stimato in autunno. Le principali misure prevedono: (a) maggiori spese per la gestione della pandemia, incluse quelle che riguardano la sanità (55 miliardi); (b) trasferimenti una tantum a favore di piccoli imprenditori e lavoratori autonomi di ammontare massimo individuale pari a 15.000 euro (50 miliardi); (c) un rafforzamento dei sussidi di disoccupazione e un contributo per le spese di alloggio e di riscaldamento (complessivamente 7,5 miliardi); (d) maggiori spese per lo sviluppo di un vaccino e per l’acquisto di dispositivi personali di protezione (3,5 miliardi). Sono state ampliate le garanzie pubbliche (per oltre 800 miliardi)3 concesse dai Länder (63 miliardi) e dal governo federale attraverso le banche di garanzia, la banca di sviluppo promozionale Kreditanstalt für Wiederaufbau (oltre 350 miliardi) e il nuovo Fondo di stabilizzazione economica (400 miliardi). Quest’ultimo è stato istituito anche per finanziare programmi di partecipazione nel capitale di imprese (fino a 100 miliardi) e prestiti (fino a 100 miliardi).

FRANCIA

Il Parlamento francese ha approvato misure che aumentano l’indebitamento netto per 42 miliardi. Alla luce del peggioramento macroeconomico e dei provvedimenti varati, la stima del governo per il disavanzo dell’anno in corso è pari al 9 per cento del PIL (contro circa il 2 stimato in autunno). Le principali misure prevedono: (a) uno schema di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti in caso di riduzione dell’orario lavorativo, con copertura totale per i salari fino a 4,5 volte quello minimo (24 miliardi); (b) maggiori spese nel comparto sanitario per l’acquisto di materiale e per la retribuzione del personale (8 miliardi); (c) l’istituzione del Fonds de solidarité per aiuti pari ad almeno 1.500 euro a favore di microimprese e lavoratori autonomi che abbiano subito una perdita di almeno il 50 per cento del fatturato (7 miliardi). Sono stati inoltre aumentati gli stanziamenti destinati alle partecipazioni finanziarie statali in alcune imprese strategiche (20 miliardi) ed è stata accresciuta la dotazione del Fonds de développement économique et social per la concessione di prestiti a favore delle imprese in difficoltà (un miliardo). Infine il governo francese ha istituito tre schemi di garanzie pubbliche: due di questi coinvolgono la banca di sviluppo promozionale Bpifrance e riguardano rispettivamente i prestiti commerciali e le linee di credito per le imprese con un massimo di 5.000 dipendenti; il terzo riguarda i nuovi finanziamenti concessi a tutti i tipi di società. Complessivamente tali schemi mettono a disposizione 300 miliardi di garanzie pubbliche sui prestiti erogati alle imprese.

SPAGNA

Per effetto delle misure adottate e della forte contrazione del PIL, il governo stima che l’indebitamento netto per l’anno in corso superi lievemente i dieci punti percentuali del prodotto (da circa due dello scorso autunno). I provvedimenti varati aumentano l’indebitamento netto di circa 35 miliardi e sono principalmente diretti a: (a) sostenere il reddito dei lavoratori (circa 23 miliardi), in larga parte ricorrendo al potenziamento degli strumenti di integrazione salariale; (b) aumentare le risorse a disposizione del sistema sanitario (oltre 4 miliardi); (c) rafforzare l’assistenza destinata alle famiglie più vulnerabili (1,1 miliardi), anche erogando sussidi per il pagamento degli affitti e dei mutui. Le misure discrezionali hanno determinato un calo delle entrate di circa 6 miliardi, anche attraverso una maggiore flessibilità negli adempimenti tributari e negli sgravi fiscali. Le garanzie pubbliche introdotte ammontano complessivamente a circa 105 miliardi, di cui 100 relativi a finanziamenti concessi dagli istituti finanziari alle piccole e medie imprese e ai lavoratori autonomi.

 

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