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Abu Mazen

Le piazze pacifinte: pro Palestina o contro Israele?

Dalle piazze non acqua ma benzina sulle fiamme in Medio Oriente. I Graffi di Damato

Oltre che antistorica, essendo lo Stato ebraico il prodotto, non la causa, dell’antisemitismo nazista, è semplicemente infame, indecente quella equazione sventolata nelle piazze del pacifismo fra la stella di David d’Israele e la svastica della Germania di Hitler. E c’è ancora chi si meraviglia a sinistra, come anche il mio amico Piero Sansonetti sull’Unità di ieri, ma anche su quella di oggi, come il suo Pd, per quanto mi par di capire, nonostante il compianto Emanuele Macaluso si fosse ben guardato dal farne parte, sia un po’ l’Araba fenice. Che nessuno sa dove sia, se fuori da quelle piazze come la segretaria Elly Schlein, pur eletta “dai passanti” secondo Aldo Grasso oggi sul Corriere della Sera, o dentro come altri esponenti convinti – per esempio, Susanna Camusso – che la capa del partito fosse soltanto impegnata altrove.

Non dico indecente come l’associazione cartellonisica fra la stella di Israele e la svastica di Hitler, ma alquanto curiosa trovo la sorpresa manifestata a sinistra, e questa volta congiuntamente dalla Schlein e da Giuseppe Conte non ritrovatisi in piazza, per l’astensione dellI’Italia del governo Meloni, al pari di altri 45 Paesi fra i quali la Gran Bretagna e il Giappone, di una mozione – passata con 120 voti – per una immediata tregua umanitaria a Gaza senza neppure un inciso di condanna dell’eccidio di ebrei compiuto il 7 ottobre scorso dalla palestinese Hamas in territorio israeliano. Ma l’aveva già deplorato – ho letto e sentito da qualche parte – il segretario generale dell’Onu Guterres. Sì, ma con tale convinzione e chiarezza, addebitandone la causa a “56 anni di occupazione e di violazione dei diritti umanitari” da parte israeliana, da essere apparso un….sottosegretario, con tutto il rispetto che meritano, per carità, i sottosegretari di un qualsiasi governo.

Persino l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, così bravo da essere diventato, come ogni tanto ricordo, un quasi senatore a vita o di diritto del Pd col favore dei suoi elettori bolognesi, renitenti l’ultima volta anche alla missione di disturbo compiuta sul posto da Vittorio Sgarbi candidandosi per il centrodestra; persino Pier Ferdinando Casini, dicevo, ha appena “capito le perplessità espresso sul voto dell’Italia all’Onu, ma è anche difficile votare un documento in cui manca una esplicita condanna contro Hamas”.

Certo, l’Italia avrebbe potuto fare come la Francia e la Spagna, che hanno votato a favore, ma anche contro come hanno fatto Israele e gli Stati Uniti, tanto per darvi un’idea di ciò che è diventata l’Onu, sfuggita all’Inferno di Dante solo perché non c’era ancora quando il poeta lo perlustrò con Virgilio. Mi spiace per la fiducia che ancora vi ripone il buon Sergio Mattarella al Quirinale, dove ha appena raccomandato non di criticare ma di aiutare le Nazioni Unite.

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