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caso cecilia sala

Le news su Farinetti, Fornero, Renzi, Sala, Vespa e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Fornero, Renzi, Sala, Vespa e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

CECILIA SALA E DINTORNI

LA STAFFILATA DI MERLO (REPUBBLICA) A GIORNALISTI E NON SOLO SU CECILIA SALA…

 

 

 

 

 

CARTOLINA DALL’IRAN

 

IL CONTORTO EINAUDISMO DELLA FONDAZIONE EINAUDI

 

L’ULTIMA RENZATA DELL’ARCHITETTO RENZI

 

IL PENSIERO DI ELSA FORNERO IN PILLOLE

 

 

FICO E’ UNA FICATA?

 

CARTOLINA DALL’ARABIA SAUDITA

 

CARTOLINA DALLA SIRIA

 

CARTOLINA DAL BELGIO

 

CARTOLINA DALLA CROAZIA

 

CARTOLINA BULGARA

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

 

 

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI GIOVANNI BIANCONI DEL CORRIERE DELLA SERA SU CECILIA SALA:

Non è facile intuire che cosa immagini il viceministro di Teheran come contropartita da offrire in cambio del rilascio di Abedini, a parte la liberazione di Cecilia Sala. Così come non è facile convincere gli iraniani che la magistratura italiana è indipendente ed emette provvedimenti basati su considerazioni giuridiche e non politiche. Ma la diplomazia serve a questo, come pure i contatti a livello di intelligence che dal momento dell’arresto della giornalista de Il Foglio e Chora Media non si sono mai interrotti.

Un’ipotesi è la concessione degli arresti domiciliari, che l’avvocato italiano del detenuto, Alfredo De Francesco, potrebbe chiedere oggi dopo aver trovato un alloggio per il suo assistito. Ma pesa il precedente del presunto trafficante d’armi russo Arthem Uss, scappato nel marzo 2023 dalla casa in cui si trovava bloccato da un braccialetto elettronico mentre pendeva su lui una richiesta di estradizione degli Usa. Gli americani si adirarono molto per quell’evasione, e la conseguenza fu che il governo italiano, per mano del Guardasigilli Carlo Nordio, mise sotto procedimento disciplinare i giudici della corte d’Appello di Milano che gli avevano concesso i domiciliari, poi assolti dal Csm perché non avevano commesso alcun illecito. Non a caso, dagli Usa è già arrivato un documento in cui si evidenzia il pericolo di fuga per Abedini, ritenuto in contatto con soggetti pericolosi e servizi segreti in grado di aiutarlo.

Con questo antefatto, la via dei domiciliari sembra difficilmente percorribile. I tecnici del ministero della Giustizia stanno studiando la possibilità di ricorrere all’articolo 718 del codice di procedura penale, che tratta la revoca e sostituzione delle misure cautelari. Il secondo comma prevede che «la revoca è sempre disposta se il ministro della Giustizia ne fa richiesta», proprio perché a lui spetta la decisione definitiva sul merito delle estradizioni.

Sarebbe un appiglio tecnico per legittimare sul piano giudiziario una scelta politica. Alla quale fece ricorso, ad esempio, la Guardasigilli Marta Cartabia nel 2022, quando liberò il regista ucraino Yeven Eugene Lavrenchuk, arrestato su richiesta della Russia che ne reclamava l’estradizione. L’uomo era stato bloccato a Napoli, durante un transito per Tel Aviv a fine gennaio, e mandato agli arresti domiciliari in attesa che si concludesse l’iter per la consegna alle autorità di Mosca, ma a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, il 2 marzo, Cartabia ne chiese la liberazione, subito ordinata dalla corte d’Appello di Napoli.

Sebbene la situazione sia diversa, volendo Nordio potrebbe seguire la stessa procedura con Abedini. Ma dovrebbe superare le resistenze e gestire le reazioni all’eventuale scarcerazione dell’iraniano da parte degli Stati Uniti; cioè del principale alleato dell’Italia sullo scacchiere internazionale. Ecco perché in queste ore e nei prossimi giorni i contatti politici e diplomatici proseguiranno non solo sull’asse Roma-Teheran, ma anche tra Roma e Washington.

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