QUANDO DAGOSPIA ERA DAGOSPIA
Quando Dagospia era Dagospia, un pezzo come questo sarebbe stato rilanciato, ma oramai è meglio parlare – ovvero cazzeggiare – di altro. https://t.co/AbDBV7cCcL
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
Mattarella negoziava con Juncker al posto dei governi italiani?
Le ossessioni anti Meloni di Dagospia oggi raggiungono nuove vette: rilanciando un articolo di Repubblica, si sostiene la tesi secondo cui Emiliano per fare un favore al centrodestra ha inguaiato Decaro. Giornalismo a fumetti? pic.twitter.com/eJz1RfR2XC
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
IL CASO EMILIANO-DECARO VISTO DAL QUOTIDIANO DOMANI
"L’antimafia fatta solo di parole: la pessima lezione di Emiliano. Per il dem a proteggere l’allora assessore Decaro non c’era dunque lo stato, ma il potere personale. Un messaggio devastante". (Attilio Bolzoni, Domani quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
IL CASO EMILIANO-DECARO VISTO DA FOLLI
"Una certa retorica sulla moralità assoluta della sinistra nelle amministrazioni locali viene riposta in un cassetto e chissà quando converrà tirarla fuori". (Stefano Folli, Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
LE PUNTURE DELL’AVVOCATO SUL CASO TOAFF-SIFFREDI
“Molestie? Magari ingiurie ma non molestie. L’ingiuria non è reato. Se mi dicessero fatti una scorpacciata di cazzi, mi sembrerebbe un augurio. Stare male per una frase simile mi sembra provocatorio”. (Annamaria Bernardini de Pace, avvocato, a La Zanzara di Cruciani su Radio24)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
“Le donne minacciano come gli uomini? Assolutamente, non avete idea di quante donne fanno violenza psicologica sugli uomini, che non hanno coraggio di denunciarle per paura di fare la figura dei cretini". (Annamaria Bernardini de Pace, avvocato, a La Zanzara di Cruciani, Radio24)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
CHE SUCCEDE AL RIFORMISTA?
Sul nuovo Riformista diretto da Barbano, Giorgio La Malfa ha preso il posto di Riccardo Puglisi come economista-commentatore? Sapete nulla?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
CHE SUCCEDE A REPUBBLICA?
Maurizio Avondet (non ho ben capito chi sia e che professione svolga) dice a Repubblica che "sulla pista ucraina ci sono tutte le prove, sono state fornite dall’Fsb e dalla polizia di Mosca". Avondet intervistato da Repubblica. Da Repubblica, non dalla Pravda. Molinariiiiiiiiiii
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
IL TEMPO DEGLI ANGELUCCI E’ IN SALUTE?
Il quotidiano Il Tempo del gruppo Angelucci (attivo nella sanità) sarà pure “indipendente” ma il titolone in prima pagina sulla sanità (con “gli operatori che chiedono aiuto a Rocca”) fa riflettere sugli editori impuri e duri. E poi, “Indipendente” da che o de che?… ah saperlo pic.twitter.com/tzVTFtNxL4
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
GIORNALISMI
SERENATA BARESE
"La memoria, sostiene spesso Emiliano, è una compagna di vita che non lo tradisce. Si vanta di ricordare tutto, anche nei minimi dettagli, a volte scandendolo come se fosse un invito a non sfidarlo". (Tommaso Labate, Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
CHI PERDERA’ ALL’AUTOSCONTRO
"Byd vuole tutto e fa sua la politica aggressiva sui prezzi avviata dalla concorrente Tesla, sorpassata a fine 2023. A questo punte le prossime a perdere quote per lo strapotere della casa di Shenzhen, potrebbero essere Volkswagen e Toyota". (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
CARTOLINA DALLA CINA
L'ex presidente della Federcalcio cinese, Chen Xuyuan, è stato condannato alla pena dell'ergastolo per corruzione. Lo ha riferito il Quotidiano del Popolo, la voce del Partito comunista cinese. (Ansa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
STARACE NUOVA FIRMA DI REPUBBLICA
Giorgio Starace, ex ambasciatore a Mosca, da oggi inizia scrivere editoriali sul quotidiano Repubblica. E pensare che in alcune cronache di Repubblica veniva dipinto come dedito a far affari alle aziende italiane con la Russia putiniana.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 25, 2024
SPIFFERI DIPLOMATICI
INDISCRETO
(spifferi diplomatici)
Giorgio Starace, ex ambasciatore a Mosca, sarebbe passato in poco tempo da avere un incarico in una partecipata russa – incarico poi sfumato – al ruolo di editorialista sul quotidiano Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
CARTOLINA TAGIKA
"Nel nuovo Isis-K, lo Stato islamico dell’Asia centrale, i tagiki sono quel che i tunisini erano nel vecchio Isis iracheno e siriano: i foreign fighter più numerosi, i peggio pagati, i più disponibili. Terroristi in franchising". (Francesco Battistini, Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 26, 2024
CARTOLINA DA BRUXELLES
"Al fondo, il problema di von der Leyen è semplice: non può pensare di tornare alla guida della Commissione, sulla base di un’agenda politica che di fatto smentisce quella portata avanti fino a ieri". (Paolo Valentino, Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 25, 2024
COSA FARA’ GILETTI IN RAI?
Tra i progetti editoriali in corso di Giletti per la Rai ci sarà anche quello preannunciato mesi fa su La7 con quel gentiluomo di Baiardo?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 25, 2024
QUANDO SALTA SANTANCHE’?
"FdI pronta a scaricare Santanchè. Tra i meloniani nessuno la difende. Ipotesi dimissioni già dopo Pasqua per evitare la grana di un rinvio a giudizio a ridosso delle Europee". (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 25, 2024
EINAUDI AMA GLI EINAUDIANI A SPESE DELLO STATO?
Se Einaudi vedesse gli einaudiani che lo celebrano sulla scorta di soldi statali ricevuti per i loro enti, scriverebbe una delle sue prediche inutili…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 24, 2024
SBARRA SCULACCIA LANDINI
"L’unico colpo di fulmine di cui la Cisl si vanta, e dal 1950, è quello che l’ha fatta innamorare della sua autonomia, del riformismo, della lontananza dall’ideologia. È il segretario della Cgil che semmai è vittima di un colpo di sole". (Luigi Sbarra, segretario generale Cisl)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 24, 2024
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL QUOTIDIANO DOMANI A FIRMA ATTILIO BOLZONI SU EMILIANO E DECARO:
Un messaggio devastante, un’esibizione che racconta tanto sulla cifra di certi personaggi politici che esibiscono al petto medaglie di legalità e di antimafiosità ma che in fondo poi danno l’impressione di pensarla altrimenti, pericolosamente diversamente da come dicono.
Altro che trattativa Pd-mafia come grossolanamente e strumentalmente hanno titolato in prima pagina i giornali di destra che si sono scaraventati sulle sconce parole del presidente della Puglia Michele Emiliano. Altro che patto più o meno tacito con i boss.
È molto peggio quello che è successo a Bari nel giorno che avrebbe dovuto rappresentare la rivolta della città contro un accesso antimafia al comune decisamente avventuroso. C’è qualcosa di veramente inquietante nello show del presidente della Puglia davanti alla sua folla.
E ci ha pensato lui, questa specie di piccolo califfo meridionale che di Bari è stato sindaco e che, prima ancora, è stato magistrato nel palazzo di giustizia agrigentino che era anche il tribunale di Rosario Livatino, a ribaltare schemi e a cancellare ipocrisie che sembravano dure a morire.
Poco importa, anzi niente, la precisazione non precisazione seguita e firmata dallo stesso Emiliano sull’interpretazione delle sue parole, tutti hanno/abbiamo capito cosa aveva detto e anche bene.
E cioè che da sindaco ha accompagnato l’allora assessore Antonio Decaro minacciato (oggi primo cittadino della Bari a rischio il commissariamento per infiltrazioni criminali) dalla sorella del boss della città vecchia, Antonio Capriati, «perché questo deve lavorare, te lo affido».
A proteggere l’allora assessore Decaro non c’erano i carabinieri, non c’erano lo stato e nemmeno il sindaco con la sua fascia tricolore, l’istituzione. No a proteggerlo c’era il “peso” del singolo, il potere personale.
Ecco perché il messaggio di Emiliano è stato davvero devastante, perché ha scavalcato finzioni ed è andato dritto all’essenza di una mentalità, di una cultura.
Perché ci ha rivelato ancora una volta che la lotta alla mafia non è e non può essere solo repressione poliziesca e giudiziaria, non è e non può ridursi solo a frasi di circostanza o a sempre più moleste cerimonie in ricordo di questo o di quello, lotta alla mafia è semplicemente un pensiero che – a mio parere – non è esattamente ciò che ha manifestato il presidente pugliese.
E l’ha fatto con un candore che non gli lascia scampo. É stato inequivocabile. Un Michele Emiliano al naturale che si è svelato davanti a migliaia e migliaia di baresi riuniti per protestare contro quella che per alcuni è soltanto una scorribanda del Viminale.
A ingarbugliare ancora di più il caso è spuntata una foto di Decaro con la nipote e un’altra sorella del boss Capriati, postata dalle due donne quasi un anno fa sui loro profili Facebook. Estranee al clan sostiene Decaro, ci ha fatto un favore a posare con noi, sostengono loro.