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Le news su Cruciani, Dagospia, Davigo, De Benedetti, Macron, Meloni, Renzi, Tavares e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su su Cruciani, Dagospia, Davigo, Macron, Meloni, Renzi, Tavares e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

COME SPACCANO SESSO E CRUCIANI AL SOLE 24 ORE (E SONO PURE PREMIATI)

 

CONFINDUSTRIA SUL GREEN FA NERI I SINDACATI

 

DOMANI SARA’ IN PERDITA ANCHE DOMANI, DICE DE BENEDETTI

 

DAVIGO PREGIUDICATO, TRAVAGLIO LO SA?

 

GLI AFFARI DEI MILIARDARI

 

ESODO DA BENETTON

 

CRT MOLTO MUNIFICA

 

GLI AFFARI DI TAVARES ED ELKANN RICORDATI DAL SOLE

 

BUONUSCITA SEGRETA PER TAVARES

 

L’ULTIMA MACRONATA DI RENZI

 

MELONI E MACRON CONCORDI ALMENO SU UN DOSSIER…

 

CARTOLINA DALLA FRANCIA

 

CARTOLINA DA BRUXELLES

 

CARTOLINA DALL’AMERICA

 

CARTOLINA DA DUBAI

 

GIORNALISMI

 

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU STELLANTIS E TAVARES:

Gli utili generati da Stellantis rappresentano il punto di partenza per tracciare la parabola del gruppo automobilistico, ma soprattutto per comprendere fino in fondo la strategia del manager portoghese, protagonista indiscusso della fusione tra Psa e Fca, un’operazione da lui fortemente voluta, e fin dal suo insediamento promotore di un drastico taglio dei costi a scapito di investimenti e produzione. Il 18 gennaio 2021, primo giorno di quotazione del gruppo italo-francese, Stellantis si presenta al mercato con una capitalizzazione di Borsa di 42 miliardi di euro. Nel suo primo anno di quotazione il gruppo registra profitti per 14,2 miliardi, che crescono l’anno dopo fino a 16,7 miliardi e toccano il record di 18,6 miliardi nel 2023. Quanto basta per staccare in tre anni un maxi assegno cumulativo di 11,7 miliardi, di cui 1,6 miliardi alla sola Exor di John Elkann, rappresentante della famiglia Agnelli e presidente esecutivo di Stellantis. In quegli stessi anni i volumi passano dai 7,7 milioni dei dati cumulativi di Fca e Psa del 2019 a 5,9 milioni del 2021 per atterrare ai 5,4 milioni del consensus per la fine di quest’anno. In pratica 2,2 milioni in meno di macchine prodotte e vendute rispetto alle vecchie Fca e Psa. Il 2023 ha portato a Tavares compensi per 36,5 milioni, erano stati 19,15 nel 2022 e nel 2021 per un valore complessivo di 74,5 milioni in tre anni.

Per capire quanto il pricing abbia impattato sui margini del gruppo, risulta utile una elaborazione di Banca Akros (grafico in pagina). In pratica Stellantis è riuscita a passare da un utile operativo proforma segnato nel 2020 di 9,2 miliardi ai 23,6 miliardi registrati nel 2023 quasi esclusivamente grazie all’incremento dei prezzi che ha impattato per quasi il 100%, assorbendo completamente costi industriali e impatto dell’inflazione.

L’equilibrio su cui si è retta la gestione Tavares emerge ancor più chiaramente se si guarda alle quote di mercato, passate in Europa dal 20,6% del 2019 al 16,8% dell’anno scorso. Il 2024 segna una ulteriore contrazione del 7%, con il dato aggiornato al mese di ottobre sceso a quota 15,7 nel cumulato, più di 10 punti sotto Volkswagen. Anche negli Stati Uniti il market share del Gruppo si è ridimensionato, perdendo circa tre punti e scendendo sotto la soglia del 10%. Una elaborazione dei dati fatta dall’Anfia, l’associazione delle imprese della filiera automotive, mette in evidenza come si sia contratta l’impronta industriale di Stellantis e i volumi produttivi, negli Stati Uniti e in Europa. Qui la produzione Stellantis è calata di oltre il 30% dal 2019, perdendo oltre un milione e mezzo di unità, da 4,4 a 2,9 milioni di unità. A pagare il prezzo più pesante sono state proprio Francia e Italia. Nel primo caso i volumi, rispetto al 2019, si sono più che dimezzati passando a 1,2 milioni alle 550mila previste per quest’anno, nel secondo caso il calo è stato del 40%, attestando la produzione italiana di auto (e commerciali leggeri) sotto la soglia del milione di veicoli. Negli Usa – dove Stellantis ieri ha chiuso un accordo con Zeta Energy per lo sviluppo di una nuova famiglia di batterie – il calo è stato del 40%, con in valore assoluto un milione di auto in meno prodotte tra 2019 e 2024.

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