331 deputati hanno votato ieri per la censura, costringendo Michel Barnier a rassegnare le dimissioni.
CHI HA VOTATO CONTRO BARNIER
Il Rassemblement National, il movimento di estrema destra guidato da Marine Le Pen e Jordan Bardella, ha unito i suoi voti a quelli degli eletti dei partiti appartenenti al Nuovo Fronte Popolare, la coalizione formata a sinistra da La France Insoumise, i socialisti, i comunisti e gli ecologisti.
GLI AVVERTIMENTI DI BARNIER
“La censura significa che il bilancio nazionale non potrebbe essere adottato”, aveva avvertito Michel Barnier nel suo discorso prima del voto sulla mozione presentata dal Nuovo Fronte Popolare. “Questo si tradurrebbe in una perdita di potere d’acquisto per i francesi, poiché quasi 18 milioni di famiglie vedrebbero aumentare le loro tasse e le misure previste non troverebbero finanziamenti”.
BRUXELLES IN APPRENSIONE PER PARIGI
Le istituzioni europee stanno monitorando da vicino la situazione in Francia e, soprattutto, le reazioni dei mercati finanziari. La Commissione europea ha convalidato il progetto di bilancio per il 2025 e la traiettoria di spesa per il periodo 2025-2029. “Dovremo spiegare ai nostri partner europei e ai mercati come la Francia intende ridurre il suo deficit d’ora in poi”, ci ha detto martedì un funzionario francese.
LO STALLO IN FRANCIA
Nessuno dei tre gruppi politici formatisi nelle elezioni parlamentari anticipate dopo le elezioni europee vinte dal Rassemblement National ha la maggioranza all’Assemblea governo. Nessuno può governare da solo. Emmanuel Macron dovrà riprendere le consultazioni. Il prossimo primo ministro dovrà essere in grado di raccogliere una maggioranza per evitare di fare la fine di Michel Barnier.
LA DICHIARAZIONE DI LE PEN
“Macron deve sottomettersi. Deve dimettersi”, ha dichiarato Marine Le Pen.
IL DISCORSO DI MACRON
Il capo dello Stato dovrebbe rivolgersi al popolo francese questa sera alle 20.00.