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Le news su Butti, Del Vecchio, Frattasi, Gabrielli, Gianni & Origoni, Piantedosi e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Butti, Del Vecchio, Frattasi, Gabrielli, Gianni & Origoni, Piantedosi e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

GABRIELLI INTERROGA GABRIELLI…

 

 

CIAO SERVIZI, VI SERVE QUALCOSA? O MI DATE QUALCOSA?

 

L’AGENZIA DI FRATTASI E’ RIUNITA, TUTTO OK

 

IL VIMINALE DI PIANTEDOSI RASSICURA, TRANQUILLI…

 

PALAZZO CHIGI IN AZIONE CON BUTTI, VAMOS CON UN’ALTRA AGENZIA

 

PORTE APERTE NELLE BANCHE DATI BLINDATE

 

NOS DELLE MIE BRAME CHI E’ IL PIU’ SPIONE DEL REAME?…

 

STUDI LEGALI ILLEGALI

 

LE RICHIESTUCCE DEGLI AVVOCATI GIANNI E ORIGONI

 

A DEL VECCHIO JR NON BASTAVANO GLI OCCHIALI PER VEDERE

 

NEI CIRCOLI PRO BOLKESTEIN NON SI GRADISCE LA BOLKESTEIN

 

BERNABE’ PAPALE PAPALE SULLA NSA

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU EQUALIZE:

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, l’organismo che fa capo a Palazzo Chigi e che è presieduto dal prefetto Bruno Frattasi sta svolgendo alcune riunioni per fare il punto della situazione. Lo stesso Guardasigilli Carlo Nordio ha detto che «non siamo al sicuro. I malintenzionati — dice — sono sempre più avanti rispetto agli stessi Stati, sono riusciti ad hackerare persino il Cremlino, dobbiamo attivare gli sforzi per allineare la normativa vigente ma anche lavorare di fantasia».

A Palazzo Chigi il tema è particolarmente sentito. Ma c’è una consapevolezza: la banca dati Ced (si veda l’articolo in basso), è stata solo in parte bucata con metodi hacker. Si pensi che gli accessi abusivi erano compiuti con due modalità: una «manuale», nel senso che un funzionario infedele, dietro corrispettivo, utilizzava le proprie credenziali per esfiltrare le informazioni; la seconda più sofisticata e inquietante sotto il profilo della sicurezza nazionale e della tutela della privacy di milioni di persone, considerato che — almeno stando alle intercettazioni — alcuni documenti sono stati sottratti attraverso la violazione dei software.

Secondo il garante della Privacy, Pasquale Stanzione, «abbiamo creato una task force interdipartimentale che coinvolge i settori di competenza per individuare prontamente le attività da intraprendere e le maggiori garanzie a protezione delle banche dati».

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DE LA STAMPA SU EQUALIZE:

In un cassetto della scrivania del superpoliziotto in pensione Carmine Gallo, per anni colonna portante dell’Antimafia milanese, era custodito anche un cellulare criptato. Ne è convinto il pm Francesco De Tommasi. E ancora lo cercano i carabinieri del Nucleo investigativo di Varese che, nel pomeriggio di venerdì, quando sono scattati arresti e perquisizioni non lo hanno trovato.

Si legge, infatti, nella richiesta di misura cautelare che «il capo indiscusso» della presunta organizzazione, finito ai domiciliari col braccialetto elettronico, «ha anche la disponibilità di un telefonino criptato, che usa per le comunicazioni più riservate relative alle attività criminose del gruppo». Viene annotata in particolare la sintesi di una conversazione del 4 ottobre del 2022 «con agenti dei Servizi segreti», sottolinea il pm. È Gallo a spiegare al telefono «che tipo di servizi offrono e che tipo di accertamenti e consultazioni riescono a fare» alla Equalize. Si vanta che «rispetto ai loro sistemi, lo Sdi non è nulla». Poi, si legge ancora negli atti, Gallo «mostra con ogni probabilità il cellulare agli interlocutori» presenti in ufficio, spiegando che si tratta di «un telefono fuori rete» che non utilizza sistemi di messaggistica come WhatsApp e Signal «in quanto non sicuri».

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