LE PENE DELL’ARCHISTAR BOERI
Risulta indagato anche Stefano Boeri, l'archistar noto in tutto il mondo per il Bosco Verticale, nella nuova tranche dell'inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf sulla gestione urbanistica di Milano. E' indagato senza richiesta di custodia cautelare e a…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
BOERI L’ECONOMISTA SUI FLUSSI DI MELONI
"Il governo Meloni ha appena varato un nuovo decreto flussi che, come il precedente dello stesso esecutivo, autorizza mezzo milione di ingressi nei prossimi tre anni, di cui 164.000 nel solo 2026. Per trovare numeri così elevati bisogna risalire all’ultimo governo Berlusconi che…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
NO BLITZ, PLEASE, SIAMO IMPRENDITORI
Stop ai blitz in azienda di Guardia di Finanza e agenzia delle Entrate se non sono motivati. Addio alle liti su cartelle per cui è stata pagata la prima o unica rata della rottamazione quater. Un allentamento parziale dei vincoli di accesso al regime forfettario per chi detiene…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
COME RUSSA IL PD
"Anche il Pd, come il M5s, "non esclude" di tornare a comprare gas dalla Russia. Nel Libro Verde i dem considerano la “riperesa dei flussi dalla Russia” al posto del Gnl americano. Per Orlando è la leva negoziale da usare contro Trump sui dazi. È la linea di Giuseppe Conte". (Il…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
KALLAS INVIPERITA CON TRUMP
L'Alto rappresentante, Kaja Kallas, ieri ha criticato il presidente americano, Donald Trump, per aver presentato le forniture di armi all'Ucraina come un'iniziativa degli Stati Uniti, quando sono pagate dagli europei. “Se noi paghiamo per queste armi, è il nostro sostegno. E'…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
GLI UMORI POCO TRUMPIANI DEI BANCHIERI CENTRALI
"Quasi un banchiere centrale su due (il 47%) ritiene possibile uno scenario di ristrutturazione del debito pubblico americano che avrebbe gravi ripercussioni nel mondo. È uno dei risultati della 31° edizione della UBS Asset Management’s Reserve Manager Survey, l’indagine che…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
CARTOLINA DALLA SLOVACCHIA
La Slovacchia di Robert Fico ha mantenuto il veto sul diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, nonostante le garanzie offerte dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sulle sue richieste per evitare costi per l'uscita definitiva dal gas russo.…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
CARTOLINA DAGLI STATI UNITI
Alcuni senatori e deputati repubblicani dell'ala MAGA (Make America Great Again, i più fedeli a Trump) hanno apertamente criticato il presidente per la gestione del caso Epstein, minacciando la rottura con il partito se non verranno pubblicate le carte delle indagini sul defunto…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
CARTOLINA DA BRUXELLES
Il deficit commerciale nei beni con Bruxelles, stando agli Usa, ha viaggiato attorno ai 236 miliardi di dollari nel 2024; ma nei servizi il surplus americano è stato di 76 miliardi di dollari (grazie a export da 277 miliardi e import da 201), abbastanza da ridimensionare il…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
CHI RICAMA SU LORO PIANA? GIROTONDO
Loro Piana? "Ci sono aziende del Made in Italy che in realtà non sono italiane ma sono di proprietà di grandi gruppi con azionisti interessati soltanto a capitalizzazione di Borsa e dividendi. Ci sono i padroncini italiani, che vivono nel mito della propria operosità, che…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
Loro Piana? “Non si contesta il fatto che i lavoratori debbano godere del giusto grado di tutele, ma il problema è che ciò che viene addebitato alle imprese dalla procura milanese non è previsto sul piano normativo”, evidenzia il giurista Lupària Donati. (Il Foglio)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
I NUMERI DI SINNER
"Sinner incassa 2,8 milioni da premio di 3,5 milioni per Wimbledon. 700mila saranno trattenuti da fisco UK, ma non pagherà altre tasse perché risiede a Montecarlo. Al contrario Alcaraz vedrà trattenersi 838mila euro su premio da 1,7 mln. 350 mila in UK e 500mila in Spagna dove…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 15, 2025
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Leggo sul Sole 24 ore un lungo intervento firmato da "Innovation and strategic advisor, imprenditrice, membro della Commissione Ai per l’informazione della presidenza del Consiglio dei ministri, membro del Comitato data governance e Ai act di Spes academy, speaker analyst &…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 16, 2025
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI STEFANO FELTRI TRATTO DA APPUNTI:
Nei titoli su molti siti si parla di caporalato, che certo è una parte di questa storia. Ma la vicenda Loro Piana, così come quella di Armani di Valentino, di Dior, è molto più stratificata e intreccia tutte le contraddizioni del nostro modello di sviluppo italiano.
Ci sono aziende del Made in Italy che in realtà non sono italiane ma sono di proprietà di grandi gruppi con azionisti interessati soltanto a capitalizzazione di Borsa e dividendi.
Ci sono i padroncini italiani, che vivono nel mito della propria operosità, che lavorano anche dopo la pensione, ma che guadagnano soltanto perché passano il lavoro agli sfruttatori cinesi.
Ci sono camere di commercio, associazioni di categoria, l’Inps, l’Inail, il ministero del Lavoro che hanno tutte le informazioni da incrociare per capire se qualche azienda fa nero, non paga gli operai, o emette fatture per prestazioni fantasma.
Ci sono questi poveretti costretti a lavorare per anni dodici-tredici ore al giorno, per pochi euro, in fabbriche dove devono anche dormire, invisibili, trasformati in schiavi dalla loro condizione di immigrati irregolari.
L’unico eroe di questa storia è proprio l’operaio cinese che dopo dieci anni – dieci! – di vessazioni ha denunciato il suo sfruttatore alla Clover, dopo che questi lo aveva picchiato con un tubo di plastica e alluminio per una controversia sul misero stipendio pagato in contanti.
E poi, in questa vicenda, ci siamo noi, che magari vorremmo permetterci un completo Loro Piana, e che se non possiamo comprarlo almeno ci crogioliamo nell’idea di vivere in un Paese che produce bellezza ed eleganza che tutto il mondo ci invidia.