CAIRO PERDE E TAGLIA
Cairo sospende dal numero di marzo la pubblicazione di 5 testate storiche: Airone, Antiquariato, Bell’Europa, For Man e In Viaggio.
"Cairo Editore chiude 5 testate: persi 15 milioni, situazione non più sostenibile". (Prima comunicazione)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 19, 2024
PIU’ SOLDI AI PROF
Firmato il rinnovo del contratto scuola: interessa 1,2 milioni di dipendenti. Aumenti retributivi mensili di 124 euro per i docenti, 96 euro per il personale tecnico-amministrativo (Ata) e 190 euro per i direttori dei servizi generali (Dsga). (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 19, 2024
BENANTI SUPERSTAR
Neppure l’intelligenza artificiale sarebbe in grado in pochi giorni di sfornare tanti interventi, interviste e scritti quanti ne ha prodotti negli ultimi giorni Paolo Benanti sull’intelligenza artificiale.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 19, 2024
MELONI CERCA UN CONSIGLIERE ECONOMICO?
Il Foglio scrive tra le righe che la presidenza del Consiglio sta cercando un consigliere economico. Al momento il consigliere per il bilancio è Renato Loiero.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 19, 2024
LE TRUMPATE DI BIDEN SULLE BANCHE
Basta a esagerate commissioni e spese caricate dalle banche americane per gli scoperti sui conti. È la nuova crociata di Joe Biden sulla grande finanza: ha proposto nuove regole che entreranno in vigore nell’ottobre 2025. (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 19, 2024
CARTOLINA DALLA FRANCIA
Fallimenti in rapida crescita in Francia. L’ultimo trimestre 2023, secondo le rilevazioni Groupe Altares, ha visto aperture di procedimenti fallimentari per 16.800 imprese. Nell’intero 2023 le procedure aperte hanno raggiunto quota 57.729, il 36% in più sul 2022. (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 19, 2024
GIORNALISTI SEMPRE PIU’ COMUNICATORI
Dal prossimo primo marzo Manuel Follis assumerà l’incarico di capo della comunicazione e delle relazioni esterne di Fondazione Crt. In questa veste, spiega una nota dell'ente, coordinerà anche le attività internazionali dell’ente. https://t.co/cKmKvNdxnr
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 19, 2024
FUSIONI SEMPRE PIU’ AMPIE TRA COMUNICATORI
Trattative per l’ingresso di Barabino&Partners in Excellera Advisory Group, holding nata dall’unione di Community con Cattaneo Zanetto Pomposo & Co, con il supporto del fondo Xenon Private Equity. (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 18, 2024
LIBERALI MA SPESE DELLO STATO
Chissà se Luigi Einaudi da lassù apprezzerà che in suo nome quaggiù si incamerino tanti soldini statali pic.twitter.com/BhZVHTZDvr
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 18, 2024
COMMENTO ILLUMINANTE DI STEFANO FELTRI
"La vicenda della pizzeria Le Vignole e della recensione (forse) falsa non era una notizia, non era uno scandalo, e non aveva una protagonista da esporre al pubblico giudizio". (Stefano Feltri)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 18, 2024
LO STIPENDIUCCIO DI MOURINHO
Mourinho, esonerato dalla Roma, percepiva uno stipendio netto di 8 milioni di euro. Grazie al Decreto Crescita, il lordo per il club giallorosso era meno alto di quanto lo sarebbe stato. (Milano Finanza)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 17, 2024
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU PADRE BENANTI E NON SOLO:
Il ruolo delle piattaforme internet nel certificare l’origine dei contenuti e la difesa del copyright per garantire ancora un futuro all’industria editoriale. Sono le prime tracce di lavoro della comitato di studio sull’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) nell’editoria, illustrate in audizione alla commissione di vigilanza Rai dal presidente del gruppo di lavoro: padre Paolo Benanti, docente di Etica, bioetica ed etica delle tecnologie presso la Pontificia università gregoriana.
Benanti ieri ha partecipato anche a un confronto che su questi temi la premier Giorgia Meloni ha avuto con Bill Gates a Palazzo Chigi («per Gates l’importante è che l’IA sia in mani giuste» ha detto uscendo dall’incontro). In audizione, il teologo ha evidenziato che il Comitato sta lavorando a una bozza di relazione che distinguerà innanzitutto tra ciò che già oggi è fattibile in questo campo e ciò che potrà essere oggetto di eventuali interventi normativi. L’analisi sarà basata su tre grandi aspetti: il ruolo dei giornalisti di fronte ai rischi di un’informazione prodotta in misura sempre maggiore dall’IA, la sostenibilità dell’industria dell’editoria in un business rivoluzionato, il contributo e la regolazione delle piattaforme tecnologiche. Su quest’ultimo versante Benanti sottolinea che il ruolo delle piattaforme «è un elefante nella stanza, un settore nel quale c’è una giurisprudenza un po’ timida nel riconoscere loro il ruolo di editore e forse è lì che bisognerebbe intervenire, anche se non sappiamo con quali strumenti giuridici si possa fare. Ma è di sicuro un grande tema, soprattutto di fronte a un sistema di business che vede società monetizzare con i dati degli utenti e scaricare i costi sulla società civile».
I lavori del comitato, anticipa il suo coordinatore, stanno prestando poi particolare attenzione alla tutela del copyright di fronte alle dilaganti applicazioni dell’intelligenza artificiale generativa. Anche qui c’è più di un dubbio da analizzare, soprattutto quando si parla di watermark, una filigrana digitale per il riconoscimento di contenuti prodotti dall’IA. «Riusciremo a mettere il watermark nelle grandi aziende internazionali? – si chiede Benanti – Ci sono due problemi. Uno è l’internazionalità perché basta spostare la sede per eludere un certo quadro di regole. L’altro è la presenza di avversari malevoli, perché la filigrana può essere aggirata e questo accade con una velocità impressionante. Se non possiamo garantire al 100% che ciò che è prodotto artificialmente sia riconoscibile attraverso un watermark, potremmo però chiedere a chi produce il watermark di rispondere in tempi certi e veloci a una autorità che chiede di rimuovere i contenuti. Questa, però, è una parte che va studiata meglio, perché ci sono degli elementi di grigio, non è detto che tutte le piattaforme rispondano con la stessa velocità».