LA SOAP DI CASA CAIRO
Praticamente una soap opera strappalacrime con “lieto fine”, secondo il Corriere di Cairo. pic.twitter.com/uAfGtM8xZK
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2024
INTERVISTA VIRALE DEL CORRIERE DELLA SERA, DI FIRENZE
Immunologo critico su Astrazeneca intervistato a tutta pagina dal Corriere della sera. No. Scusate, è l’edizione di Firenze del Corriere della sera. pic.twitter.com/Hh0pNf79M8
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2024
IL NUOVO CORSO DEL QUOTIDIANO LA VERITA’
Il gruppo Multiversity (università telematiche), presieduto da Luciano Violante (e dico Violante), sponsorizza un evento del quotidiano fondato e diretto da Belpietro. Mi pare una notizia interessante che il gruppo presieduto da Violante sostenga La Verità. pic.twitter.com/3MgLZaBs0H
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2024
Il grande evento del quotidiano La Verità inizia con Lollobrigida e Vecchioni (nuovo azionista del quotidiano La Verità). Prove tecniche di cairismo? pic.twitter.com/0uRwWy8yIm
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2024
SPORTELLATE BANCARIE ALL’ABI FRA INTESA, PATUELLI, SABATINI E SILEONI (FABI)
Messina (Intesa Sanpaolo) voleva che Sabatini (dg Abi) stigmatizzasse l’attacco di Sileoni (Fabi) a un esponente di Intesa. (Fonte: Rosario Dimito, Messaggero) pic.twitter.com/0woIIKNfu3
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2024
Intesa Sanpaolo non gradiva una riconferma di Patuelli alla presidenza dell’Abi, scrive Rosario Dimito del Messaggero. pic.twitter.com/QtMYheD2q7
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UNA VITA ALL'ABI
Il Presidente dura in carica 2 anni e alla scadenza del mandato è immediatamente rieleggibile per una volta. Può essere confermato fino a ulteriori 2 mandati (…) Ulteriori conferme potranno esservi con la maggioranza dei 4/5 dei presenti. (statuto Abi)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2024
LA MIELATA
"Per la Cina la Ue è insignificante sotto il profilo strategico; può prendere peso, agli occhi di Pechino, solo e se decide di intralciare in qualche modo gli Stati Uniti (e favorire l’ascesa del rivale di Trump)". (Paolo Mieli, Corriere della sera)
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CARTOLINA DALLA FRANCIA
La Francia ha inviato un messaggio di confusione piuttosto che di fermezza mandando il suo ambasciatore, Pierre Lévy, al Cremlino, senza coordinarsi con i principali partner europei, in un momento di estrema tensione con la Russia. (Le Monde)
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CARTOLINA DALLA LITUANIA
Il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, in un'intervista al Guardian, solleva la prospettiva di una coalizione ad hoc di Paesi occidentali che invii personale militare di addestramento in Ucraina con il sostegno della difesa aerea. (Ansa)
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CARTOLINA DALL’IRAN
Il regista iraniano Mohammad Rasoulof condannato a otto anni di carcere e fustigazione. Rasoulof è uno dei più importanti registi iraniani e il suo film The Seed of the Sacred Fig sarà presentato in anteprima al festival di Cannes. (Guardian)
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CARTOLINA DA WALL STREET
Indice S&P 500. Ormai le 10 maggiori aziende quotate a Wall Street da sole hanno un peso pari al 34% dell’indice principale. Valgono insieme 15mila miliardi di dollari: non molto meno del Pil della Cina. (Sole 24 ore)
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"Nel solo primo trimestre del 2024 Alphabet, Amazon, Meta, Apple, Microsoft e Netflix messe insieme hanno prodotto 94,3 miliardi di profitti netti, contro i 67,8 del primo trimestre 2023". (Sole 24 ore)
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QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
"A un mese dalle elezioni europee Sputnik e altri siti di propaganda russi sono ancora attivi in Ue. Ma sono vietati da due anni". (Eunews)
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Non è Crozza pic.twitter.com/QL298Rau8A
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VARIE ED EVENTUALI
Con 5,7 miliardi di frutta e verdura fresca incassati nel 2023 – 11,6 miliardi se si tiene conto anche delle conserve – le vendite all’estero hanno messo a segno un aumento del 10%. (Sole 24 ore)
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Uber ha chiuso il primo trimestre del 2024 con ricavi in crescita del 15% su base annua arrivando a 10,1 miliardi di dollari. (Cnbc)
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Il fatturato di Airbnb ha raggiunto i 2,14 miliardi, superando le previsioni di 2,06 degli esperti. (Cnbc)
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The U.S. government and Microsoft announced a $3.3 billion investment in a new AI data center. The complex will be in the same place in Wisconsin that Taiwanese electronics manufacturer Foxconn previously invested $10 billion. (Quartz)
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It sure looks like Tesla has a hiring freeze. Elon Musk’s automaker quietly removed all of its U.S. job postings after weeks of “hardcore” layoffs. Tesla is also being investigated for securities and wire fraud. (Quartz)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2024
Disney and Warner Bros Discovery announced a joint streaming offering that will bring together the Disney+, Hulu and Max platforms, in a further sign of consolidation in the competitive video-on-demand sector. (Alliance news)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 9, 2024
China has released draft guidelines aimed at reining in the country's lithium battery industry, which has been in Western crosshairs over fears subsidised overproduction could flood global markets with cut-price exports. (Alliance news)
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ESTRATTO DELL’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA, EDIZIONE DI FIRENZE, SUL VACCINO DI ASTRAZENECA:
Era il 14 febbraio 2021 quando fu inaugurato l’hub vaccinale del Mandela Forum a Firenze, con i docenti chiamati a raccolta per la partenza della campagna anti-Covid a loro dedicata. Oltre tre anni dopo, AstraZeneca ha deciso di ritirare dal mercato il vaccino che fu usato a partire da quel giorno: poco efficace e con troppi effetti avversi.
In quei giorni di polarizzazione estrema del dibattito, tra pro vax e no vax, l’unica autorevole voce che si era levata per sollevare dubbi sul «Vaxzevria» era stata quella del professor Sergio Romagnani, tra i più insigni immunologi al mondo. Il 31 gennaio 2021, dalle pagine del Corriere Fiorentino, aveva fatto scalpore: «Io quel vaccino non lo farei», scrisse. Oggi, con un nuovo libro in uscita («Storia dell’immunologia e dell’allergologia in Italia»), Romagnani riflette su quella fase controversa della pandemia, sul ruolo e sull’etica dello scienziato.
Professor Romagnani, perché, prima ancora dell’inizio della campagna di AstraZeneca, ebbe dei dubbi su quel vaccino?
«Perché avevo letto le pubblicazioni di AstraZeneca su The Lancet. Le aziende devono presentare agli organi autorizzativi (Fda per gli Stati Uniti, Ema per l’Europa, Aifa per l’Italia) i risultati dei trials clinici, perché il vaccino possa essere ammesso sul mercato. Io quel lavoro l’avevo letto con attenzione — che vuol dire controllare i numeri uno a uno sulle tabelle, come dovrebbe fare ogni reviewer, non scorrerlo e basta — ed era tremendamente pasticciato. Due cose erano emerse: anzitutto, tre gruppi di pazienti avevano ricevuto due dosi, mentre un quarto una dose e mezzo, e i numeri erano poi stati mescolati tutti assieme, una cosa che non si può fare. Poi, non c’erano abbastanza soggetti volontari sopra i 55 anni».
Fu ascoltato?
«Premesso che la Fda non lo ha mai autorizzato per nessuno negli Stati Uniti, io mi rivolsi all’assessore regionale alla Salute e al suo dg (Simone Bezzini e Carlo Tomassini, ndr), che mi ricevettero, mi ascoltarono, ma giustamente mi fecero presente che loro non potevano che adeguarsi alle decisioni delle autorità scientifiche. Scrissi quindi ad Aifa, che una ventina di giorni dopo mi rispose dicendo che non erano d’accordo con le mie tesi, ma in modo vago e generico, senza replicare in modo puntuale alle mie obiezioni. Mi diedero la netta impressione che i lavori scientifici di AstraZeneca non li avessero letti sul serio».
Va detto che Aifa, almeno all’inizio, autorizzò il vaccino solo per gli under 55.
«Sì, ma con l’epidemia che dilagava, che faceva tanti morti, con le dosi degli altri vaccini che scarseggiavano, fu deciso di alzare quel limite di età. Si fece una sperimentazione sulla popolazione. Ma in fondo anch’io, almeno all’inizio, mi dissi che era meglio così, vista la situazione. Tanto che anche mia moglie e mia figlia, in assenza di meglio, si vaccinarono con AstraZeneca».
Ma poi cambiò idea?
«Emersero casi di trombosi specialmente tra le donne sotto i 55 anni. Visto che in quella fascia d’età la mortalità da Covid era bassissima, manifestai forti dubbi sull’opportunità di quel vaccino. Per le donne in quella fascia d’età il rapporto beneficio-rischio non era conveniente».
Non si sentì ascoltato?
«In quel periodo venivo invitato in diverse trasmissioni televisive. Mi resi conto che la pressione politica era tale che, quando dicevo queste cose, venivo immediatamente interrotto. In un caso, fui invitato, ma quando ricevettero la scaletta delle cose che avrei detto mi dissero che erano contrarie alla linea editoriale della rete».
Subì un’esclusione politica?
«Non direttamente, ma sì. Io però la politica la posso anche capire, in quel momento l’obiettivo era vaccinare e la decisione fu quella di nascondere i problemi di AstraZeneca perché altrimenti la gente non avrebbe fatto il vaccino. Io non sono d’accordo, per me la popolazione ha diritto di sapere. Però quel che non accetto è che molti scienziati abbiano taciuto. O che non ci sia stato rigore scientifico nelle loro affermazioni. La politica è un conto, ma lo scienziato ha il dovere della verità. Tanti mi chiamavano, mi chiedevano, mi dicevano di condividere le mie posizioni, ma poi non dicevano pubblicamente quel che ho detto io. Io invece ho scelto di essere scienziato fino in fondo».