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Banco Bpm

Le news su Banco Bpm, Bannon, Bisignani, Feltri, Fitto e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Banco Bpm, Bannon, Bisignani, Feltri, Fitto e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

EH LA PEPPA (NON LA PAPPA!) SU BANCO BPM

 

IL PIZZINO DI BANNON A MELONI

 

I PIZZINI SFACCIATI DI BISIGNANI

 

LA DOMANDINA DI FELTRI

 

NESSUN BUIO FITTO SU FITTO

 

SCIOPERO DUNQUE SONO

 

I MONOPATTINI SBANDANO

 

LA FUFFA PERICOLOSA DEGLI ESG

 

MANNA PER GLI STATALI

 

SFRECCERANNO ANCHE I BONUS?

 

LA CARTOLINA DI BETTINI

 

CARTOLINA DA MILANO

 

CARTOLINA DALLA SVIZZERA

 

CARTOLINE DALL’AMERICA

 

 

LE ZERBINERIE DEGLI ANTI CINA

 

GIORNALISMI

 

 

 

 

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU BANCO BPM E ANIMA:

Anima mia torna a casa tua. Banco Bpm si riporta in casa il risparmio gestito di Anima lanciando un’opa totalitaria a 6,2 euro sulla società del risparmio gestito guidata da Alessandro Melzi d’Eril e finalizzata al delisting. L’offerta mira ad almeno il 66,7% e verrà lanciata tramite Banco Bpm Vita e comporta un esborso complessivo per Piazza Meda di 1,58 miliardi, tutti per cassa. Il prezzo offerto incorpora un premio del 24,9% rispetto alla media dei prezzi degli ultimi 6 mesi (e dell’8,5% rispetto alla chiusura di martedì). L’operazione – denominata in codice Elsinore, con probabile riferimento alla patria dell’Amleto shakesperiano – porterà alla «creazione di un nuovo campione nazionale integrato nel settore dell’assicurazione Vita e del risparmio gestito» e sfrutta il Danish Compromise, incidendo così solo per 30 punti base sul Cet1 Ratio. Il ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna parla di opa «amichevole» e «operazione trasformativa che rafforza il nostro modello di business e che porta valore agli azionisti», definendo Anima il candidato «perfetto» e «naturale» per un’integrazione con il Banco. La banca ieri ha chiuso i 9 mesi con con un utile netto balzato a 1,696 miliardi, in crescita del 79,8% rispetto al 30 settembre 2023, grazie anche all’impatto dell’operazione con Numia nel business del sistema dei pagamenti. Anima invece ha registrato nei 9 mesi un +78% dell’utile netto consolidato a 172 milioni.

Il precedente del 2008

Già nel 2008 la Popolare di Milano promosse un’offerta totalitaria a 1,45 euro sul 70% Anima, di cui deteneva allora il 29,9%; allora gli azionisti erano i manager della società riuniti in Koiné (18,908%), Banco di Desio e della Brianza (21,9%) e Royce & Associates (2,002%). Oggi i soci a cui è destinata l’opa sono Poste con l’11,95%, Fsi di Maurizio Tamagnini con il 9,77% e Gamma Srl di Francesco Gaetano Caltagirone con il 3,46%. Il 2,96%, inoltre, è rappresentato da azioni proprie. Per i suoi azionisti Banco Bpm prevede «un importante incremento delle aspettative di performance del gruppo, con un aumento del Rote atteso per il 2026 dal 13,5% a oltre il 17%». Il prezzo dell’offerta tuttavia sarebbe ritenuto basso, ma non per Castagna: «abbiamo visto nell’ultimo mese Anima è stata considerata un target dopo la transazione di Bnp», che ha acquistato le attività di asset management di Axa, e questo «ha aiutato Anima ad aumentare il prezzo delle sue azioni». L’augurio è che il Danish Compromise venga applicato anche in questo caso come avvenne con Bnp-Axa. L’opa verrà eseguita da Banco Bpm Vita dunque avrà un impatto di circa 2 miliardi sul suo solvency capital che la controllante Banco Bpm compenserà con un aumento di capitale di pari entità.  «Abbiamo buone relazione con gli altri azionisti» e «saremmo contenti» se volessero restare soci, ha detto Castagna, che ha rivolto
espressamente l’invito a «soci istituzionali già legati» ad Anima «da una relazione commerciale», quale è Poste.

 

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ESTRATTO DA UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE:

La legge di bilancio mette in programma nei prossimi sei anni un aumento di spesa per i contratti del pubblico impiego che a regime vale 19,8 miliardi all’anno; e che è destinato a portare intorno ai 200 miliardi di euro all’anno la somma complessiva destinata dal bilancio pubblico ai dipendenti delle Pa centrali e locali. In termini cumulati, sommando cioè in modo algebrico le cifre inserite nelle caselle di ciascuno degli anni dal 2025 al 2030, gli stanziamenti della manovra raggiungono a fine periodo i 22,95 miliardi di euro. Ma per legge passano da lì solo i fondi per i settori statali, un panorama che comprende ministeri, enti pubblici, agenzie fiscali, magistrati, professori universitari, militari e forze di sicurezza. Al conto vanno poi aggiunti Asl e ospedali, che finanziano i rinnovi con una quota allo scopo vincolata del fondo sanitario, e poi gli enti territoriali e le altre amministrazioni che devono coprire con i propri bilanci i costi del personale. Se si allarga lo sguardo anche a quei settori, il conto cumulato del 2025-30 sale nei dintorni dei 41 miliardi

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