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Il caso Odebrecht in Sud America tra Usa e Cina

L’analisi di Giuseppe Gagliano Fondata nel 1940 da Norberto Odebrecht, la società Odebrecht – inizialmente specializzata in edilizia e lavori pubblici (1° in Brasile e 24° nel mondo) –  si è, nel tempo, diversificata nei settori della petrolchimica e in quello energetico. Dagli anni ’90, grazie al supporto diplomatico dello stato brasiliano, la società è…

Fondata nel 1940 da Norberto Odebrecht, la società Odebrecht – inizialmente specializzata in edilizia e lavori pubblici (1° in Brasile e 24° nel mondo) –  si è, nel tempo, diversificata nei settori della petrolchimica e in quello energetico.

Dagli anni ’90, grazie al supporto diplomatico dello stato brasiliano, la società è stata coinvolta in numerosi progetti su larga scala in America Latina, Stati Uniti e Africa.

Nel 2014 è stata aperta un’indagine contro Petrobras, una società brasiliana di esplorazione e produzione di petrolio. La ricerca conduce gli investigatori a Odebrecht.

“Il caso Odebrecht” è divenuto da questo momento uno scandalo giudiziario che ha scosso il Sud America dal 2015, coinvolgendo 240 personalità politiche e 77 dirigenti dell’azienda.

L’indagine è stata guidata dal giudice Sergio Moro, che all’epoca era il procuratore generale del Brasile. È responsabile dell’operazione “Lava Jato”  che mira a smantellare la corruzione e il riciclaggio di denaro, che affliggono la vita politica e le sfere economiche del paese.

Il giudice Moro è laureato ad Harvard. Dal 2007 è anche “Inviato internazionale” presso il Segretario di Stato americano. Visita numerose agenzie antiriciclaggio statunitensi, tra cui la Cia. Nel 2018 è diventato ministro della Giustizia nel primo governo di Jair Bolsonaro.

Parallelamente a ciò, c’è un altro importante protagonista: Andrew Weissman. Direttore della divisione criminale, sezione antifrode, all’interno del dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, è responsabile dell’accusa, negli Stati Uniti, nell’ambito dell’operazione Lava Jato. Fornisce supporto materiale, amministrativo e finanziario al giudice Moro.

Sebbene abbia sede in Brasile, i trasferimenti di Odebrecht vengono effettuati da uno dei suoi conti bancari domiciliati a New York. Proprio per questo sarà perseguita legalmente ai sensi della Foreign Corrupt Practices Act. Questa legge consente, tra le altre cose, l’extraterritorialità dell’applicazione della legge americana.

L’origine dell’equilibrio di potere tra Odebrecht e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti deriva, da un lato, dalle relazioni storiche tra i due paesi e, dall’altro, dallo sviluppo rilevante di questa società, che si è affermata come leader internazionale di costruzione e vettore di influenza brasiliana.

Inoltre, dalla metà degli anni 2000, i principali gruppi brasiliani, tra cui Odebrecht, si sono uniti con società cinesi per joint venture o hanno semplicemente dato servizi di forniture a un prezzo competitivo.

È comprensibile quindi che la crescente influenza di una potenza straniera, la Cina, nella sua area di controllo sia percepita dagli Stati Uniti come una minaccia.

Ma ritorniamo al caso giudiziario. A metà del 2015, la giustizia degli Stati Uniti, usando il Foreign Corrupt Practices Act è riuscita a fare pressione sui leader, spingendoli a cooperare. In totale, oltre 77 dirigenti di Odebrecht sveleranno corruzione e connivenze.

L’applicazione dell’extraterritorialità della legge statunitense metterà anche sotto pressione una banca svizzera, che farà venire meno il segreto bancario e intrappolerà un direttore di Odebrecht. Pertanto, le istituzioni francesi, svizzere, panamensi e messicane collaborarono con il Dipartimento di Giustizia per evitare le sanzioni americane.

Sia a causa dello scandalo giudiziario che a causa dei numerosi problemi di natura finanziaria che attraversava, parte delle sue attività sono state cedute al fondo di investimento americano-canadese Brookfield nel 2017.

Inoltre, Odebrecht avendo contribuito a finanziare numerose campagne elettorali in Sud America e contribuito, in termini fiscali, ai successi delle politiche socialiste, il suo epilogo ha indebolito i partiti politici durante le campagne presidenziali e legislative del 2017 e del 2018.

Un altro strumento che ha contribuito in modo rilevante a erodere la solidità finanziaria di Odebrecht è stato l’utilizzo mediatico da parte del giudice Moro. Essendo in costante contatto con i giornalisti, avvertendoli durante gli interventi di polizia, diffondendo i contenuti dell’indagine — anche quando ciò è illegale o le prove erano inconcludenti — la percezione di Odebrecht risultò profondamente alterata. Infatti delle 516.000 menzioni online tra il 2016 e il 2018, solo il 10% delle pubblicazioni parlava positivamente di Odebrecht.

Sempre in questo contesto una strategia parallela fu quella di far trapelare ai social media e alla stampa foto di politici che mostravano la loro vicinanza ai leader della società. L’impatto sulla opinione pubblica fu devastante.

Sullo sfondo di una controversia legale, gli Usa hanno approfittato di questa opportunità per indebolire i loro avversari politici e per rafforzare la loro posizione di vigilanti distruggendo un concorrente di dimensioni rilevanti.

A prima vista, gli Stati Uniti sono emersi vittoriosi da questa battaglia. Allo stesso tempo, lo scandalo ha portato alla bancarotta una società in competizione con i colossi delle costruzioni americano, indebolito la leadership brasiliana con i suoi alleati regionali ma soprattutto permesso l’arrivo al potere di capi di stato favorevoli a una presenza americana in America Sud.

A parte i leader e i dirigenti di Odebrecht, ci sono state pochissime condanne giudiziarie. Tuttavia, le figure politiche citate hanno visto la loro popolarità e credibilità rovinate per sempre. Tuttavia, la vittoria americana ha avuto conseguenze imprevedibili: la centrale idroelettrica di Chaglla (Perù) e l’aeroporto di Galeão in Brasile sono stati rivenduti … a gruppi cinesi. In effetti, questi investimenti hanno rafforzato la posizione della Cina come principale partner economico.

Il caso Odebrecht, inizialmente localizzato in Brasile, si diffuse nel subcontinente americano spingendo alle dimissioni il presidente peruviano, indebolendo Dilma Roussef e distruggendo diverse realtà imprenditoriali di notevole spessore in Brasile.

Tuttavia, attori discreti, come la Cina o Dubai, sono riusciti ad acquisire le attività della società a un prezzo ridotto, rafforzando le loro proiezione di potenza. A questo punto viene spontaneo domandarsi se la dottrina Monroe che per lungo tempo ha consentito agli Stati Uniti un’egemonia pressoché incontrastata in America latina possa ancora essere utile in un contesto multipolare in cui la Cina svolge un ruolo di estrema rilevanza attraverso la nuova via della seta.

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