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Le chance di Trump

Le occasioni che Trump non deve sprecare. Il corsivo di Damato

Per quanto lo avesse poco, anzi per niente apprezzato in vita, prendendone corrucciato le distanze anche fisiche nell’udienza che dovette concedergli in Vaticano dopo la prima elezione alla Casa Bianca, Papa Francesco morendo nell’attuale congiuntura internazionale ha offerto con i suoi funerali al presidente americano Donald Trump un’occasione non dico di riscatto ma almeno di riduzione dei danni della sua politica. Speriamo, cristianamente, ch’egli ne voglia, ne sappia e riesca ad approfittarne con gli incontri che sembra essersi proposto di avere, addirittura “con tutti”, in occasione appunto dei funerali di Francesco. E si sottragga quindi alla tentazione di usare invece anche questa occasione offertagli dal Papa ormai tornato alla casa del Padre per riproporsi nei panni spavaldi ai quali ha abituato il mondo.

Un’altra occasione di riscatto o di riduzione dei danni è stata offerta da Trump, in questi giorni e in queste ore, paradossalmente da Putin con le stragi che continua a compiere in Ucraina. E che neanche il presidente americano può ormai giustificare, pur avendo concesso all’uomo del Cremlino -nella illusione di predisporlo finalmente alla pace- il rovesciamento dei ruoli nella guerra in corso da più di tre anni con la formula di una “operazione” speciale.

Da aggressore, in particolare, Trump ha dato a Putin dell’aggredito. Così come la buonanima di Francesco gli aveva concesso l’attenuante, la giustificazione e quant’altro della Nato che da tempo “abbaiava” alla Russia aprendosi all’Ucraina. Il cane atlantico abbaiava ma Putin mordeva. E ha continuato a mordere anche nelle trenta ore di tregua annunciate per la Pasqua una volta tanto comune nella data per ortodossi e cattolici.

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