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Le assurde regole Ue ingabbiano l’Italia. L’analisi del prof. Ashoka Mody (ex Fmi)

Le assurde regole di bilancio dell'Unione europea rendono gli stimoli fiscali quasi impossibili. Ecco il pensiero di Ashoka Mody, visiting professor alla Princeton University, autore del libro "Eurotragedy: A drama in Nine Acts"

La decelerazione della Cina ripartirà nei prossimi mesi, con un nuovo effetto frenante su tutto il mondo. E, purtroppo, nessun paese è in grado di prenderne il posto.

A oscurare ulteriormente l’economia globale ci pensano gli Usa che stanno uscendo dall’eccesso di stimoli fiscali e di rimpatri di liquidità dalle aziende dall’estero.

Inoltre, va segnalato il rallentamento della Germania. Una potenza industriale che rischia di vedere incrinata la sua forza per le difficoltà del settore automobilistico, trainante di tutta l’economia, alle prese con una difficile transizione verso la mobilità ecologica.

Il rischio reale, però, risiede in Italia. nella checklist degli indicatori di crisi, quelli italiani sono tutti rossi. L’economia registra una crescita di produttività pari a zero (forse anche negativa) il che non le consente di uscire dalla recessione. La Bce non può aiutarla in alcun modo.

Il rapporto debito-Pil dell’Italia è superiore al 130%, e le assurde regole di bilancio dell’Unione europea, in ogni caso, rendono gli stimoli fiscali quasi impossibili.

Le scosse nelle faglie italiane si diffonderanno rapidamente verso la Francia, che registra indicatori solo leggermente migliori e uno scarso raggio d’azione per un’efficace risposta politica a una seria contrazione economica.

(breve estratto di un’analisi pubblicata su Project Syndacate; qui la versione integrale)

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