Baci, hot dog, patatine fritte, pannocchie e fuochi d’artificio hanno caratterizzato come ogni anno la Festa dell’indipendenza degli Stati Uniti presso villa Taverna, storica residenza dell’ambasciatore americano.
Al blindatissimo evento hanno partecipato circa 3.000 persone invitate dall’incaricato d’affari Usa ad interim, Shawn Crowley, in attesa dell’arrivo dell’ambasciatore Jack Markell, nominato lo scorso maggio dall’amministrazione Biden. La procedura di nomina è ancora in corso ma si ritiene che possa essere nella capitale dal prossimo autunno.
Ad aprire l’evento, dopo l’esecuzione degli inni nazionali, accanto a Crowley il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha rimarcato il livello e l’importanza della collaborazione tra Roma e Washington.
Assente, invece, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che però nel pomeriggio di ieri ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, dal quale ha ricevuto un invito alla Casa Bianca a luglio.
SORRISONI, SORRISETTI, SMORFIE ED EFFUSIONI
Militari in divisa, uomini in giacca e cravatta – a eccezione di un Marco Minniti (Pd) molto confident che azzarda l’apertura del primo bottone della camicia in pieno stile estivo -, donne prevalentemente in abiti chiari e stile abbastanza casual, come testimoniano le numerose cavigliere indossate da Francesca Verdini, compagna del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il quale non ha risparmiato tenerezze nei suoi confronti.
Coerente con la sua palette dai colori tenui, la segretaria del Pd, Elly Schlein, non tradisce l’armocromia mentre il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, appare in una smorfia forzata quando saluta Francesca Verdini, che stringe invece sorridente la mano del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al quale nemmeno Salvini sembra ostile, contrariamente a Conte.
C’è poi il sorrisone dell’ex amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, e quello un po’ meno convinto di Schlein mentre si parlano. L’amministratore delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, che sembra dire al leader della Lega “stai sereno” e lui che gli risponde con un’espressione del tipo: “sì, sì ma intanto ti tengo d’occhio” perché dalle sue parti – e non solo – pare che la parola serena “porti sfiga“. Si sarà parlato di golden power anti Cina?
Ma se alla fine un premio dovesse venire assegnato sarebbe quello per le migliori smorfie, che al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (Fratelli d’Italia), non lo toglie sicuramente nessuno.
Tra i tanti ospiti presenti al party non sono poi mancati, oltre agli esponenti di tutti i partiti della politica italiana, anche altri amministratori delegati ex o attuali e volti noti.