Nel cuore della notte elettorale Usa, mentre Donald Trump avanza con un margine su Kamala Harris di dimensioni non previste, il pensiero va a Maria Giovanna Maglie. E non solo naturalmente per una questione amicale personale. Ma per dare atto all’inviata e lucida analista di politica internazionale, varie volte intervistata dalla sottoscritta su Startmag e altri giornali come Il Dubbio, che ancora una volta le sue previsioni si stanno puntualmente verificando.
La notte americana è lunga, ma intanto, mentre viene brutalmente spiazzata la demonizzazione piddina su scala mondiale con tanto di soliti allarmi in caso di vittoria “delle destre” su sfracelli per la democrazia che puntualmente non si verificano mai, il pensiero non può non andare alla lucida analista che non solo aveva previsto per prima e con largo anticipo la vittoria di Trump mentre tutti i sondaggi davano ancora in testa Hillary Clinton.
Ma anche quando vinse Biden, a dispetto di tutti pure nel centrodestra politico e mediatico italiano, ammonì che Trump non era affatto finito. Che il suo ciclo non fosse per niente concluso perché Trump rappresentava l’America vera e profonda.
Previsioni quelle di Maglie fatte in solitudine e scambiate da qualche sciocco per quelle di una nostalgica tifosa. Previsioni azzeccate anche sui riflessi per la politica Italiana. Maglie, a dispetto di una certa narrazione che ha attecchito anche in settori del centrodestra, ha sempre sostenuto con fermezza che non si era concluso neppure il ciclo del leader della Lega, Matteo Salvini.
Certamente, se Trump vincerà, sarà premiata anche sul piano della nostra politica interna la scommessa in solitaria nel centrodestra sulla vittoria di Trump da parte del leader della Lega, vicepremier e ministro di Infrastrutture-Trasporti.