“Bettino Craxi lascia un segno indelebile nella storia repubblicana e nel sistema internazionale. Un gigante nella storia. Al contrario, i suoi persecutori sono dei nani che non lasceranno alcuna traccia. Più passa il tempo e il suo ricordo non si affievolisce, ma l’attualità del suo pensiero attrae sempre più le nuove generazioni”. Stefania Craxi da Hammamet, ai microfoni di Tgcom24 (Mediaset), riassume il significato delle iniziative per il 24esimo anniversario della morte del padre Bettino in Tunisia. Che quest’anno è stato ricordato in particolare per la sua visione euro-mediterranea e “la necessità di costruire un’Europa politica: Craxi intuì per primo gli effetti che avrebbero avuto le storture della costruzione monetaria”, aggiunge Nicola Carnovale, direttore generale della Fondazione Craxi.
La figura dello statista socialista attrae giovani, come quelli giunti in Tunisia con il deputato di Forza Italia Alessandro Battilocchio, sempre presente alle commemorazioni di Hammamet, e socialisti craxiani, veterani delle visite alla tomba di Craxi, nel piccolo cimitero cristiano, ai piedi della Medina, come l’ex sindacalista del Psi Roberto Giuliano, sociologo, che dice: “Siamo ancora qui perché non c’è giustizia sul caso Craxi, su una classe dirigente spazzata via nel ’92”.
L’assenza del Pd, dei post-Pci e degli eredi della sinistra Dc, che non è una novità, viene però messa ancora più in risalto dai sempre più numerosi e significativi messaggi che giungono dal centrodestra, dalla maggioranza di governo e dalle cariche istituzionali in ricordo del segno “indelebile” lasciato dalla figura dello statista Craxi.
La figlia Stefania, senatrice di FI e presidente della commissione Esteri e Difesa, li ringrazia tutti e stigmatizza “silenzi imbarazzati e imbarazzanti”. Scrive la Craxi in un nota: “Mi sento in dovere di ringraziare quanti, numerosi, hanno inteso anche in questo ventiquattresimo anniversario spendere parole di verità e ricordare pubblicamente la figura di Bettino Craxi, il suo impegno politico e istituzionale come la sua tragedia umana, figlia di una ingiustizia che rimarrà come una delle grandi vergogne della storia repubblicana”.
Ringrazia i presidenti dei due rami del Parlamento, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e quello del Senato, Ignazio La Russa, “che, pur provenienti da storie politiche diverse, hanno dato prova di grande sensibilità e di senso delle istituzioni con messaggi tesi ad un ricordo necessario quanto oggettivo del leader socialista”. “Un grazie – prosegue Stefania Craxi – agli esponenti di governo, dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che già da presidente del Parlamento europeo volle visitare la tomba di Hammamet, al ministro della Difesa Guido Crosetto, passando per quello della Cultura Gennaro Sangiuliano, ai ministri Casellati e Pichetto Frattin e ai tanti parlamentari di maggioranza, in particolare quelli della famiglia di Forza Italia che in questi anni non hanno mai fatto mancare la loro sostegno a questa battaglia di giustizia”.
Poi l’auspicio che era di Bettino Craxi: “I tanti messaggi, sia pubblici che privati, sono la dimostrazione che la storia sarà scritta bene. Questo, nonostante continuino i silenzi imbarazzati e imbarazzanti di una certa parte politica che nella demonizzazione e nella distruzione dell’avversario, nella barbarie giustizialista, nella gogna mediatico-giudiziaria, ha trovato la sua ragione fondativa e la via al governo”.
La Craxi punta l’indice contro la “tempesta di odio, menzogne e falsità che ha ucciso Craxi, ma che ha fatto male al Paese, al suo sistema democratico come al suo ruolo e prestigio internazionale, di cui ora sono essi stessi e i loro figliocci vittime e ostaggi”.
Infine, il ricordo di Silvio Berlusconi, l’amico di una vita di “Bettino”: “In questi giorni sempre particolari ho sentito la mancanza di un amico, di un combattente, come Silvio Berlusconi. In tutti questi 24 anni, non ultimo nello scorso anniversario, non ha mai mancato di ricordare il politico, lo statista, l’uomo”. Berlusconi proprio l’anno scorso nell’ultimo messaggio per l’anniversario della scomparsa di Craxi aveva detto: “La sua morte in esilio sia un monito all’uso politico della giustizia”. “Bettino aveva ragione. Ma il centrosinistra è ancora muto. Ogni commento su questo assordante silenzio è superfluo e ultroneo”, chiosa Battilocchio, il deputato azzurro “socialista craxiano”.