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Conte

La vittoria mutilata del Re Travicello che voleva farsi Re Leone

Il post di Raffaele Lauro, prefetto, scrittore e già senatore Pdl

Conte e il premier olandese sembravano le punte di diamante dello scontro, tra i sostenitori degli Eurobond, senza Mes, e i rigoristi anti Eurobond, filo Mes. In effetti, erano due burattini in mano ai due burattinai, il francese (Macron) e la tedesca (Merkel).

Alla fine, sono scesi in campo i burattinai, i veri padroni, e hanno confermato l’asse franco-tedesco, che regge, si fa per dire, l’Unione europea. Per quanto tempo ancora appare del tutto imprevedibile.

Il vero sconfitto, comunque, è il “cosiddetto” Avvocato del Popolo, il ciarliero televisivo, il prestigiatore delle illusioni sulla pelle di migliaia di vittime innocenti, e, con lui, il ministro Gualtieri (PD) e quel che resta del M5s, alle prese con la deriva cinese, le cui urla del passato suonano oggi come flebili lamenti pre-agonici.

Conte pensava di essere diventato un leader mondiale (ah! La follia del potere!), sbraitando e facendo la voce grossa, da piccolo donchisciotte all’italiana, aspirando così a potersi trasformare, oplá!, da Re Travicello, come era alle origini, in un vero Re Leone, dai destini luminosi, come un Pater Patriae!

A parte le sue personali responsabilità nella gestione della crisi epidemica e nell’anarchia istituzionale, comunicazionale e scientifica, in atto, oramai sotto gli occhi di tutti, anche dei ciechi, di cui dovrà rispondere presto nelle sedi deputate, con questo fallimento in sede europea, è tornato ad essere quello che era: il Re Travicello delle origini. Ruolo per il quale era stato prescelto “ad hoc” dal comico genovese.

Quello che un tempo, il Grillo parlante, ci faceva tanto ridere e quello che ora, il Grillo muto, ci fa tanto piangere, chiuso vigliaccamente nel suo silenzio. Spacciare questa sconfitta per una mezza-vittoria, pur se vittoria mutilata, da parte dei corifei del “regime contiano”, caratterizzato dalla sprovvedutezza assoluta nell’attività di governo, non farà che associare alle stesse responsabilità, di certo a quelle morali, quanti, anche nell’informazione, in buona o in cattiva fede, ancora gli danno fiducia e ancora lo sostengono.

Deus demendat quos perdere vult.

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