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La mappa aggiornata della guerra Russia-Ucraina

Il punto militare sulla guerra Russia-Ucraina. L’articolo di Marco Ramius per Rid

 

La situazione sul campo di battaglia in Ucraina non sembra dare segni di grandi cambiamenti rispetto ai giorni precedenti.

Sul fronte di Kiev, nonostante l’afflusso di alcuni giorni fa di 2 brigate russe di fanteria di marina (una trasferita addirittura da Vladivostok), gli ucraini sembrano aver ripreso la cittadina di Makariv, circa 60km ad ovest della capitale. Addirittura sembra che, con una manovra semi-aggirante imperniata sul villaggio di Moshchun, alcune unità russe siano state chiuse una sacca a Bucha, Irpin e Hostomel. Al momento, però, non è possibile verificare queste notizie.

Anche a Brovary, al termine di un confuso combattimento notturno, forze meccanizzate russe sarebbero state disperse, e a rastrellamenti ancora in corso starebbero partecipando civili armati. Peraltro, sempre nel settore di Brovary, gli stessi russi si stanno ormai da giorni trincerando, segno che l’offensiva in questo momento non ha slancio. A nord-est, in pochissimi giorni, la sacca di Chernihiv è riuscita a restringersi sulle periferie della città, oramai quasi completamente occupate dai Russi. La città, da diverso tempo in un decadimento pressoché totale dei servizi essenziali, è in procinto di affrontare una situazione che potrebbe portare a scenari simili a quelli di Mariupol.

Spostandoci nel Donbass, nella zona di Izyum, ancora fortemente contesa con quasi quotidiani assalti e contrattacchi he se il Pentagono continua a darla per occupata dai Russi), sembra stiano affluendo truppe russe di fanterie di marina provenienti dalle flotte del Baltico e di quella Nord. Contese risultano pure le sempre più sofferenti Rubishne, Severodonetsk, Popasnaya e Vugledar, mentre a Marynka un assalto russo, sostenuto per giorni, è stato infine respinto.

Kramatorsk, Konstantinivka, Avdiivka e Slovyansk da un paio di giorni risultano investiti da un picco di attacchi aerei e missilistici, mentre a Mariupol lo sforzo offensivo maggiore sarebbe oramai soprattutto imperniato sull’attività delle truppe cecene, impantanatesi però nelle gigantesche fabbriche Azovstal e, di nuovo, come nelle prime settimane dell’assedio, nei quartieri ad est del fiume Kalmyus. Il centro cittadino continua però ad essere bersagliato senza sosta con l’artiglieria. La città è sempre più isolata, dal momento che il sud dell’Oblast di Zaporizha è stato oramai tagliato fuori dal resto dell’Ucraina dalla morsa che insisteva su Huliaiopole da un lato, e la colonna proveniente da Volnovaha dall’altro.

Da notare come sia stato confermato anche da fonti russe il grave danneggiamento patito da un pattugliatore Project 03160 RAPTOR, evidentemente avvicinatosi troppo alle coste di Mariupol, a causa di un missile controcarro 9M113 KONKURS sparato dagli ostinati difensori. Altro settore in movimento è quello fra Mykolaiv e Kherson. Mentre la controffensiva ucraina su quest’ultima si è arrestata abbastanza presto, alcuni contrattacchi russi si sono verificati sui paesi di Alexsandrivka e Bereznehuvate, che comunque risultano ancora in mano ucraina.

I tentativi russi in direzione di Krivyi Rih, invece, sembrano ormai aver preso una direttrice che segue grossomodo il corso del Dnipr, con una manovra finora arrestata nei paesi di Hannivka e Mala Kostromka e sulla cittadina di Zelenodolsk.

 

Articolo pubblicato su rid.it

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