A dispetto delle apparenze, tutte favorevoli alle piazze italiane in “onda fucsia”, come ha titolato Repubblica, o in “marea fucsia”, secondo Il Fatto Quotidiano, per le manifestazioni contro la violenza alle donne, al netto dei diversivi anche contro Israele o pro-Hamas, la notizia del giorno è un’altra. E non è neppure la pur clamorosa, splendida finale della Coppa Davis di tennis guadagnata dall’Italia battendo la Serbia. Essa riguarda invece un’eccezione alla regola o alle abitudini procurateci dalla cronaca giudiziaria confinante o mescolata alla politica.
A distanza di qualche giorno ormai dallo “scandalo” mediatico del ministro e cognato della premier, Francesco Lollobrigida, riuscito a scendere con una fermata straordinaria a Ciampino da un treno Frecciarossa, in ritardo di quasi due ore, per raggiungere in auto Caivano, dove era atteso per un impegno di governo, non è scattata una iniziativa giudiziaria contro di lui. Ed eventuali complici del presunto misfatto fra dipendenti e vertici delle Ferrovie dello Stato. O se vi è stata, non se n’è avuta ancora notizia, almeno con la visibilità, il rumore e quant’altro di solito accomunato alle proteste delle opposizioni e simili contro un ministro presuntivamente prepotente.
Eppure, nonostante questa consolante notizia, o non notizia, agli occhi di un vecchio cronista o osservatore abituato – ripeto – a ben altri spettacoli, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato un clamoroso grido d’allarme in una intervista al Corriere della Sera, fra un impegno e l’altro della sua intensa attività di governo, ora anche in Medio Oriente per contribuire alla non facile impresa di comporre il sacrosanto diritto di Israele a vivere, e far vivere i suoi cittadini, col dovere reclamato anche dai suoi alleati di contenere le reazioni a chi quel diritto lo nega praticando il terrorismo.
Il pericolo che corre il governo italiano, pur in questo scenario internazionale a dir poco drammatico, è “quello di chi si sente – ha detto Crosetto – fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria”. “A me raccontano – ha proseguito il ministro della Difesa, di solito provvisto per la sua stessa carica di notizie tanto segrete quanto attendibili – di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”. Siccome ne abbiamo visto di tutti i colori in passato, se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle “europee….”. Che sono notoriamente le elezioni di giugno prossimo per il rinnovo del Parlamento europeo, appunto, dopo quelle di qualche mese prima per il rinnovo di alcune amministrazione regionali e di altro livello locale.
A questo punto non resta che augurarsi che il ministro Crosetto ma anche chi scrive non conoscano abbastanza bene il loro Paese, cioè certa sua magistratura e chi la fiancheggia politicamente.