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Governo Libico

La linea Minniti sulla Libia? Sgradita dai pd, apprezzata dai leghisti. Report Swg

Tutte le sorprese che emergono da un sondaggio riservato della società Swg su Libia e dintorni

 

Definitivamente scaricato dai suoi, (quasi) amato dalla destra. Intervistato stamattina a Omnibus su La7, Marco Minniti la tocca ironico: “Nei giochi amorosi il tradito è l’ultimo a saperlo”.

Di fatto il non expedit dem alla linea dell’ex ministro dell’Interno sulla Libia non è solo il sintomo del guazzabuglio interno al Pd e alla galassia di Sinistra. Fotografa il sentiment degli elettori. Così, almeno, stando ad un sondaggio Swg datato 2 luglio.

IL COMPAGNO AMATO DALLA DESTRA

La valutazione dell’accordo raggiunto dal precedente governo divide in due i cittadini: il 34% lo giudica positivamente (tra un 4% di molto buono e un 30% di abbastanza buono). Il 44% lo boccia: per il 17% del campione è pessimo, un 27% lo derubrica come piuttosto negativo. La “sorpresa” è lo scarto tra elettori Pd e centrodestra. Nel Pd prevale, sia pure di un punto percentuale, il giudizio negativo (43 a 42). I leghisti si dividono perfettamente a metà (44 a 44). Applausi al compagno Marco dagli altri partiti di centrodestra: 66 ok verso 31 bocciature. Interessante il giudizio prevalente nell’altra forza di governo. Nel M5S la situazione è di appena 34% di giudizi positivi a 58% di negativi.

M5S PIÙ VICINO AL PD CHE ALLA LEGA

La principale critica agli accordi del governo Gentiloni riguarda il trattamento dei migranti in Libia. Tema molto sentito nel Pd: per il 58% dei suoi elettori è stato un cattivo accordo perché i libici trattano i migranti bloccati in maniera disumana. Tra i leghisti prevale l’opinione (il 48%) che si sia trattato di un buon accordo “perché ha diminuito il numero di morti in mare e gli arrivi sulle coste italiane”. Anche sul punto gli elettori M5S stanno più col Pd che con gli alleati di governo: 53 giudizi negativi e 30 per cento di pareri favorevoli.

RINNOVARE GLI ACCORDI: OK DAL 46% DEI LEGHISTI

Così sull’opportunità di rinnovare gli accordi con la Libia: contrari Pd (51%) e M5S (48%). Decisamente favorevoli a destra: vota sì il 46% dei leghisti e ben il 73% degli altri partiti d’area.

DIRITTI UMANI AL CENTRO

Le ragioni? La tutela dei diritti umani in Libia è tema sentito: il 55% dei leghisti ritiene necessario rinnovare l’accordo per aiutare la Libia che “da sola non può farcela a gestire i migranti”, ma chiede anche “garanzie sul rispetto dei diritti umani”. Il 48% degli elettori Pd concorda invece con l’affermazione proposta da Swg: “Non bisogna rinnovare l’accordo perché la Libia è un paese in guerra e tratta i migranti in modo disumano”.

L’EX TITOLARE DEL VIMINALE DIFENDE GLI ACCORDI

Commentava Daniela Preziosi sul Manifesto di ieri: “Se seguisse la sua linea (Minniti, ndr) di fatto oggi il Pd sarebbe indistinguibile dalle politiche del governo sulla Libia”. Ad Alessandra Sardoni, Minniti ha ricordato stamane che i trattati internazionali con la Libia Gentiloni-al Sarraj per ridurre le partenze sono ancora in vigore. Nessuno li ha stracciati. Ne ha nuovamente difeso la bontà: “Molti considerano quei trattati una cornice internazionale fondamentale per potere pensare in maniera umanitaria la vicenda libica. C’è in corso una drammatica guerra civile. Se si vuole affrontare il tema dei nuovi corridori umanitari, dei rimpatri volontari assistiti; se si vogliono svuotare i centri libici, quella cornice internazionale non solo è utile, ma utilissima”.

QUELLA VOLTA CHE DE MITA DISSE

Poi una stoccata a nuora perché suocera intenda: “Lo faccia sapere a Nicola Fratoianni: “Il compagno Minniti è vivo e lotta insieme a noi”. Replica in diretta tv alle dichiarazioni di ieri del deputato Leu che nel corso di un dibattito parlamentare sulle missioni militari italiane all’estero aveva sentenziato che nel Pd la linea-Minniti sulla gestione dei flussi migratori e dei profughi era morta e sepolta. Il compagno Minniti lo ha detto a Fratoianni. Ma ovviamente si è rivolto al cuore del democrack (copyright Manifesto) che sulla Libia non sembra proprio non sapere che pesci pigliare. Caustico il commento del deputato dem Enrico Borghi, raccolto da Ettore Maria Colombo per Tiscali News: “Nel Pci ti insegnavano che una linea sulla politica estera la ‘devi’ avere, sempre e in ogni caso. Altrimenti non sei un partito, ma – come diceva De Mita – anime confuse prive di idee”. Intanto la Lega, linea o non linea, gongola. Minniti ha avvertito i suoi: “La risposta ai populisti non può essere accogliamoli tutti”. Secondo il sondaggio Swg il 51% degli elettori Pd pensa che l’Italia dovrebbe accogliere molti migranti quanto si è in grado. Ma per il 30% si devono aprire le porte solo a chi scappa dalla guerra e respingere chi viene perché povero. Percentuale che sale al 40 tra i cinquestelle. Opinioni opposte nella Lega, ça va sans dire: per il 70% degli elettori di Salvini l’Italia deve respingere il più possibile.

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