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La gloria ingloriosa dell’ultimo Berlusconi

L’opinione di Sergio Pizzolante, imprenditore ed ex parlamentare Pdl

Un triste epilogo.

Berlusconi venne al mondo della politica con una idea geniale: riempire lo spazio lasciato vuoto del Pentapartito e dare una casa ai sopravvissuti.

Avevano sganciato la bomba atomica delle procure e della canea mediatica dei Talk e dei giornali contro i partiti di governo, stavano arrivando gli sconfitti della storia, vittoriosi solo in Italia, per prendersi tutto e Berlusconi lì beffo’.

Forza Italia era il nuovo pentapartito con democristiani, socialisti, liberali, sottratta la sinistra democristiana che si andava a sommare con gli avversari storici: il PCI/ PDS/Ds/ Pd.

A suggellare questo passaggio storico e a dare consistenza strategica e culturale a questa nuova costruzione, che era in primo luogo di difesa dalla “carovana” dei “progressisti” di Occhetto, D’Alema e Veltroni che avanzava (con il benevolo, diciamo, sguardo della Procura di Milano), arrivarono fior di intellettuali, da Lucio Colletti a Giuliano Ferrara a Antonio Martino, Giuliano Urbani ed altri,

insieme a dirigenti abbastanza strutturati( e usciti vivi) dei partiti bombardati.

Era questo. Anche se non era solo questo.

C’erano anche le televisioni, i giornali, il Milan, Milano 2 e 3, i soldi, i sogni di gloria.

Essere nessuno e diventare di colpo qualcuno.

C’era un bel programma. Ci aveva lavorato molto Urbani, insieme a Brunetta e altri.

Una rivoluzione liberale.

Cambiare fisco, giustizia, burocrazia.

Mettere al centro l’impresa e il lavoro.

Prima l’uomo poi lo stato.

Sconfiggere il giustizialismo pestilenziale.

Fermare la carovana della via giudiziaria al potere.

Abbiamo fatto il botto.

Abbiamo poi cambiato quasi nulla.

Il fisco è poi peggiorato, addirittura fu il ministro di Forza Italia Tremonti a far diventare legge dello stato “l’inversione dell’onere della prova”, cioè è il cittadino che deve dimostrare di essere innocente. Il contrario della rivoluzione liberale.

La giustizia è peggiorata, la burocrazia pure.

Non gliela hanno fatta fare la riforma della giustizia, dicono.

Vero, durissima, li ci sono poteri veri. Ti arrestano anche. Se vogliono. E hanno fortemente voluto. Non facile.

Ma insomma, la giustizia è peggiorata.

Questo è un fatto. È un fallimento fattuale.

L’antiberlusconismo ha combattuto il berlusconismo. Con molte vittorie.

Tragiche vittorie, ma vittorie.

Tragiche perché per far la guerra a Berlusconi hanno costruito un paese orribile.

Poteri in disequilibro a favore di quello giudiziario.

Stampa scandalistica asservita al potere giudiziario. Ignoranza di massa. Odio. Invidia sociale. 5 stelle.

Poi il sogno si è rattrappito. Come dice Gaber.

I migliori se ne sono andati.

Quelli che difendevano Berlusconi per difendere un’idea se ne sono andati.

O sono stati cacciati.

Sono rimasti via via quelli che difendevano solo Berlusconi fottendosene dell’idea.

Quelli che difendevano anche l’indifendibile.

E più era indifendibile ancor più avanzavano i peggiori. Sino alla Ronzulli.

Individui strani. Che non lo aiutano a finir bene.

Non vi è più gloria.

Polvere di stelle.

Adesso solo polvere.

Ma anche se polvere è, qualcosa da prendere c’è ancora.

E la prendono, facendo finta di tenerlo ancora in gloria.

E lui se la prende. La gloria ingloriosa.

È quello che gli è rimasto.

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