Un triste epilogo.
Berlusconi venne al mondo della politica con una idea geniale: riempire lo spazio lasciato vuoto del Pentapartito e dare una casa ai sopravvissuti.
Avevano sganciato la bomba atomica delle procure e della canea mediatica dei Talk e dei giornali contro i partiti di governo, stavano arrivando gli sconfitti della storia, vittoriosi solo in Italia, per prendersi tutto e Berlusconi lì beffo’.
Forza Italia era il nuovo pentapartito con democristiani, socialisti, liberali, sottratta la sinistra democristiana che si andava a sommare con gli avversari storici: il PCI/ PDS/Ds/ Pd.
A suggellare questo passaggio storico e a dare consistenza strategica e culturale a questa nuova costruzione, che era in primo luogo di difesa dalla “carovana” dei “progressisti” di Occhetto, D’Alema e Veltroni che avanzava (con il benevolo, diciamo, sguardo della Procura di Milano), arrivarono fior di intellettuali, da Lucio Colletti a Giuliano Ferrara a Antonio Martino, Giuliano Urbani ed altri,
insieme a dirigenti abbastanza strutturati( e usciti vivi) dei partiti bombardati.
Era questo. Anche se non era solo questo.
C’erano anche le televisioni, i giornali, il Milan, Milano 2 e 3, i soldi, i sogni di gloria.
Essere nessuno e diventare di colpo qualcuno.
C’era un bel programma. Ci aveva lavorato molto Urbani, insieme a Brunetta e altri.
Una rivoluzione liberale.
Cambiare fisco, giustizia, burocrazia.
Mettere al centro l’impresa e il lavoro.
Prima l’uomo poi lo stato.
Sconfiggere il giustizialismo pestilenziale.
Fermare la carovana della via giudiziaria al potere.
Abbiamo fatto il botto.
Abbiamo poi cambiato quasi nulla.
Il fisco è poi peggiorato, addirittura fu il ministro di Forza Italia Tremonti a far diventare legge dello stato “l’inversione dell’onere della prova”, cioè è il cittadino che deve dimostrare di essere innocente. Il contrario della rivoluzione liberale.
La giustizia è peggiorata, la burocrazia pure.
Non gliela hanno fatta fare la riforma della giustizia, dicono.
Vero, durissima, li ci sono poteri veri. Ti arrestano anche. Se vogliono. E hanno fortemente voluto. Non facile.
Ma insomma, la giustizia è peggiorata.
Questo è un fatto. È un fallimento fattuale.
L’antiberlusconismo ha combattuto il berlusconismo. Con molte vittorie.
Tragiche vittorie, ma vittorie.
Tragiche perché per far la guerra a Berlusconi hanno costruito un paese orribile.
Poteri in disequilibro a favore di quello giudiziario.
Stampa scandalistica asservita al potere giudiziario. Ignoranza di massa. Odio. Invidia sociale. 5 stelle.
Poi il sogno si è rattrappito. Come dice Gaber.
I migliori se ne sono andati.
Quelli che difendevano Berlusconi per difendere un’idea se ne sono andati.
O sono stati cacciati.
Sono rimasti via via quelli che difendevano solo Berlusconi fottendosene dell’idea.
Quelli che difendevano anche l’indifendibile.
E più era indifendibile ancor più avanzavano i peggiori. Sino alla Ronzulli.
Individui strani. Che non lo aiutano a finir bene.
Non vi è più gloria.
Polvere di stelle.
Adesso solo polvere.
Ma anche se polvere è, qualcosa da prendere c’è ancora.
E la prendono, facendo finta di tenerlo ancora in gloria.
E lui se la prende. La gloria ingloriosa.
È quello che gli è rimasto.