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La Cina s’intrufola in Ucraina. Che fa la Russia? L’analisi di Gagliano

La Russia potrebbe considerare preferibile l’investimento economico cinese in Ucraina, perché ciò consentirebbe al Cremlino di tenere l’Ucraina lontana dalla sfera di influenza occidentale e in particolare americana. L'approfondimento di Giuseppe Gagliano

La Russia potrebbe considerare preferibile gli investimenti della Cina in Ucraina, perché ciò consentirebbe al Cremlino di tenere l’Ucraina lontana dalla sfera di influenza occidentale e in particolare americana. L’approfondimento di Giuseppe Gagliano
Mentre la Cina continua ad affermarsi come potenza mondiale emergente, l’Europa rimane un obiettivo molto importante. Infatti gli investimenti cinesi sono aumentati in modo significativo, di 50 volte nell’ultimo decennio, ma tuttavia le cifre attuali sottovalutano la portata reale delle ambizioni di Pechino nel vecchio continente. Per raggiungere i suoi obiettivi, ogni paese europeo è importante per la Cina: economicamente, geograficamente o politicamente. L’Ucraina non fa eccezione alla regola.
Gli interessi poliedrici di Pechino in Ucraina riguardano principalmente la sua posizione geografica di grande rilevanza strategica. Infatti l’Ucraina è un rilevante hub logistico di transito nell’ambito dell’iniziativa Belt and Road (BRI) che collega la Cina con i mercati dell’Unione europea (UE). Altri fattori di significato geoeconomico sono le sue ricche risorse naturali, le opportunità per i nuovi progetti infrastrutturali e la sua industria agricola.
Questi fattori sono tutti in linea con l’agenda espansionista cinese in Europa. Membro di OBOR dal 2017, la comunità imprenditoriale e i leader politici in Ucraina hanno mostrato un crescente interesse per incrementare la cooperazione con la Cina. A tale scopo, a Kiev è stato istituito il Centro di promozione degli investimenti e del commercio “Belt and Road”,  che vede la BRI come uno strumento per migliorare le infrastrutture, attrarre investimenti stranieri dalla Cina, investire in progetti energetici e modernizzare la tecnologia agricola.
Attratti dalle promesse della Nuova Via della Seta i politici ucraini avevano precedentemente espresso la loro volontà di approfondire le relazioni istituzionali con Pechino aderendo al 16 + 1  piattaforma creata da Pechino per aumentare le relazioni economiche e commerciali con l’Europa centrale e orientale.
Alcune ragioni spiegano le fiorenti relazioni commerciali bilaterali sino-ucraine. Le esportazioni di raccolti ucraini verso il mercato cinese sono aumentate a causa della necessità cinese di prodotti agricoli, un risultato questo frutto della guerra commerciale USA-Cina e in particolare delle tariffe aumentate per i prodotti americani.
Nel 2018, la Cina è stata il secondo partner di importazione per l’Ucraina ($ 7 miliardi), costituendo il 13,3 per cento delle importazioni totali. Nella prima metà del 2019 (gennaio-maggio), la quota delle importazioni cinesi ha raggiunto quasi il 14% superando la Russia. Per quanto riguarda le esportazioni, nel 2018 la Cina è stata il sesto partner più grande per l’Ucraina, con 2,2 miliardi di dollari e una quota del 4,7% delle esportazioni totali ucraine. Nella prima metà del 2019, la Cina è salita al terzo posto come terzo partner di esportazione per l’Ucraina ($ 1,3 miliardi) e condivideva il 6,2% delle esportazioni totali. Le esportazioni ucraine nel settore agricolo verso la Cina hanno contribuito a questa spinta commerciale. Dal 2015, l’Ucraina è stata tra i cinque maggiori esportatori di prodotti agricoli nel mercato cinese e il principale esportatore di mais, fornendo il 75% delle importazioni cinesi di mais.
La presenza cinese in Ucraina attraverso investimenti diretti non corrisponde a quanto il Dragone ha posto in essere altrove. Da questo punto di vista, Pechino rimane un attore relativamente minore, con una piccola quota di investimenti diretti esteri inferiore a $ 18 milioni nel 2018, o appena lo 0,06 percento degli investimenti diretti totali in Ucraina.
Il mercato relativamente ampio dell’Ucraina con 40 milioni di consumatori, la vicinanza geografica con l’UE e con il Deep and Comprehensive Free Trade Areas non sono stati sufficienti per le società cinesi a fare il grande passo e considerare seriamente l’Ucraina come obiettivo di investimento. Ciò certamente è dovuto principalmente al clima economico sfavorevole del Paese.
Tuttavia, le cifre economiche sottovalutano le ambizioni di Pechino in Ucraina. In realtà, il coinvolgimento cinese è sotto i riflettori, si concentra sui prestiti e pone l’Ucraina in prima fila nella strategia cinese dei paesi debitori. Infatti le società cinesi (principalmente di proprietà statale) si stanno concentrando su progetti infrastrutturali in Ucraina e competono in modo aggressivo con i partner occidentali dell’Ucraina. La capacità di Pechino di competere nelle gare d’appalto offrendo prestiti a basso interesse e senza condizioni relative alle buone pratiche di governance e alle regole di stabilità fiscale, è ben nota.
Ad esempio, China Harbor Engineering Company Ltd. ha già completato la prima fase del progetto di ristrutturazione presso il Sea Port Pivdennyi (Yuzhny) e ha vinto un bando per il porto di Chornomorsk nel Mar Nero.
Un altro eloquente esempio è l’affare da $ 2 miliardi di China Pacific Construction per la costruzione della nuova linea metropolitana di Kiev. Le società cinesi hanno investito milioni di dollari, nel tentativo di migliorare le infrastrutture ferroviarie, stradali, fluviali e marittime che miglioreranno il commercio con l’Ucraina e l’Europa.
Di recente, Pechino ha rivolto la sua attenzione alla industria della difesa dell’Ucraina. Dal 2017, l’Ucraina è infatti il secondo maggior fornitore di armi in Cina, dopo la Russia. Il tentativo di acquisire il colosso ucraino Motor Sich, uno dei principali produttori di elicotteri e motori per aerei, ha sollevato numerose preoccupazioni tra i partner occidentali di Kiev e viene perseguito nonostante un’indagine in corso dal 2015. D’altronde una delle strategie poste in essere dalla Cina per accedere alla R&S è quella di ricorrere alla pratica di fusioni e acquisizioni. A tale proposito sia sufficiente ricordare quanto accadde nel 1998, quando la Cina acquistò la portaerei ucraina nota come Varyag.
L’acquisizione della competitiva compagnia aerea ucraina, che ha costruito motori per il più grande velivolo da trasporto al mondo An-225 Mriya, potrebbe dare a Pechino una tecnologia di difesa di grande significato consentendole di incrementare la sua proiezione di potenza militare .
Tuttavia l’influenza cinese in Ucraina deve tenere conto della presenza russa.
Pur sostenendo la Russia come attore politico in Ucraina, Pechino vuole aumentare la sua influenza economica e diplomatica nel paese, come parte di una più ampia strategia per attuare una maggiore influenza in Europa.
In Ucraina, se da un lato i sentimenti anti-russi sono aumentati in modo considerevole dopo il conflitto in Crimea, nei confronti della Cina l’atteggiamento è molto diverso perché è considerata come un “partner strategico”. Nonostante le ambizioni economiche cinesi, la presenza della Russia in Ucraina rimane il fattore essenziale per comprendere le future relazioni tra Cina e Ucraina.
Mosca vuole indebolire l’Ucraina economicamente, politicamente e istituzionalmente per impedire la sua integrazione euro-atlantica. Pechino è attenta a sostenere apertamente e a non contrastare gli interessi politici del Cremlino in Ucraina, ma preferisce anche porre in essere misure politiche che non incidano sui suoi interessi economici e sulla redditività commerciale della BRI.
In questo contesto, Pechino ha prestato sostegno politico alla rotta di trasporto (treno merci) che va dall’Ucraina alla Cina (Ucraina-Georgia-Azerbaigian, Kazakistan), aggirando la Russia, sebbene la rotta non sia ancora economicamente competitiva.
Tuttavia, mentre gli interessi cinesi e russi in Ucraina si concretizzano in modo diverso, non sembra che al momento attuale le relazioni sino-russe siano compromesse dalla rilevanza che per il Dragone ha l’Ucraina.
Infatti, allo stato attuale, le relazioni sono-russe sono fondate su una comune avversione per l’ordine mondiale occidentale, guidato dagli Stati Uniti, sottolineato in una dichiarazione congiunta tra Xi Jinping e Vladimir Putin nel luglio 2019.
Infatti, da un punto di vista squisitamente geopolitico, la Russia potrebbe considerare preferibile l’investimento economico cinese in Ucraina, perché ciò consentirebbe al Cremlino di tenere l’Ucraina lontana dalla sfera di influenza occidentale e in particolare americana.
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