Non succede spesso di iniziare citando un libro diverso da quello di cui è più interessante parlare. Però “La Cina ha vinto” di Alessandro Aresu (Feltrinelli, 144 pagine, 16 euro) fa subito venire in mente un titolo quasi profetico di più di cinquant’anni fa. Nell’ormai lontano 1973, Alain Peyrefitte, diplomatico e più volte ministro dei governi gollisti, pubblicava “Quando la Cina si sveglierà… il mondo tremerà”. In realtà, la stessa frase l’aveva già detta Napoleone dal suo esilio a Sant’Elena. Ma di chiunque sia il copyright il dato di fatto è che la previsione si è quasi totalmente avverata. Forse è inappropriato dire che il mondo sta tremando ma sicuramente non si sbaglia affermando che è ossessionato dalla Cina. Si temono le sue mire espansionistiche su Taiwan e il suo arsenale militare. Si devono fare i conti con la sua potenza economica e industriale. E dalla politica internazionale all’evoluzione tecnologica ha una leadership indiscutibile.
“La Cina ha vinto” di Alessandro Aresu ha il raro pregio di andare oltre le profezie e i timori. E soprattutto contribuisce a colmare un deficit di conoscenza assai diffuso in Occidente. La miopia, negli Stati Uniti come in Europa, è ancora quella di stupirsi o preoccuparsi per ciò che le cronache raccontano con puntualità. Può essere l’imponente parata militare sulla piazza Tienanmen. O il predominio assoluto nel settore delle auto elettriche. Ma ben poco si sa di che cosa ha permesso di raggiungere simili risultati. Il libro di Aresu, invece, va proprio in questa direzione. Finalmente e con estrema chiarezza vengono analizzati tutti i fattori chiave che hanno determinato l’affermazione cinese. All’origine c’è sicuramente una classe politica che, non senza traumi, ha saputo superare i contrasti interni di mezzo secolo fa e creare un nuovo modello in cui convivono partito comunista e capitalismo economico.
In tutto questo c’è un disegno strategico che spazia dalla politica estera alle logiche industriali. “La Cina ha vinto” racconta in modo esauriente i protagonisti di questa trasformazione. Alcuni, in particolare i leader storici, sono già assai noti. Ma anche di una personalità famosa come Deng Xiaoping si riesce a comprendere grazie al libro di Aresu un processo di maturazione politica che è alla base dell’evoluzione della Cina moderna. Leggendo “La Cina ha vinto” si scoprono le chiavi di un successo epocale: la curiosità di osservare gli altri, la determinazione nel guardare al futuro e, nello stesso tempo, la capacità di conservare gelosamente le proprie radici. E’ esattamente quello che c’è da sapere sulla Cina e che l’Occidente ha finora sostanzialmente ignorato.
Così, mentre faceva comodo sostenere che i bassi salari erano la ragione del boom cinese, non ci si è accorti che migliaia di ingeneri sviluppavano nuove tecnologie. Il risultato, come spiega bene il libro di Alessandro Aresu, è che la Cina ha sicuramente vinto non tanto una guerra contro il mondo quanto e soprattutto una sfida con se stessa.