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Centrodestra

Reato di karaoke per Salvini, Meloni e Berlusconi?

La festa per il compleanno di Salvini, il karaoke con Meloni e le reazioni strepitanti della sinistra politica ed editoriale. La Nota di Sacchi

 

A poche ore dalla conferenza stampa, dai toni a tratti di piccolo e confuso interrogatorio-stampa, di Cutro, con disparati retroscena (da un lato: Matteo Salvini commissariato, dall’altro Salvini ha preso il sopravvento, quando forse sarebbe bastata la scena, ovvero le parole di Giorgia Meloni che aveva annunciato di aver accolto punti dei decreti sicurezza nel provvedimento sull’immigrazione), ecco nella tarda serata dell’altro ieri la foto di un compleanno a riaprire i giochi del tiro al piccione mediatico-politico del Pd, della sinistra contro il governo.

Sì, non è uno scherzo: trattasi proprio di un compleanno, quello di Salvini, ripreso sorridente per i suoi 50 anni accanto a Meloni e Silvio Berlusconi, che ha postato per primo l’immagine sui social. A seguire il post-video di Nicola Porro, conduttore Mediaset, vicedirettore di Il Giornale, presente alla festa privata, vicino Como, insieme con altri ospiti, che ha diffuso il “karaoke”, per la sinistra “della vergogna dopo i morti di Cutro”, con il premier Meloni che canta con il suo vicepremier Salvini al piano La canzone di Marinella di Fabrizio De André, autore particolarmente amato dal leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e Trasporti.

Il video ha fatto il giro del web. Con a seguire una raffica di accuse di fuoco ai leader del centrodestra di “cinismo e disumanità” dal Pd e media vicini. Perché Salvini, cui Meloni e Berlusconi peraltro hanno fatto una sorpresa presentandosi alla festa privata che era stata organizzata dalla sua compagna Francesca Verdini, ha osato salutare con gli amici i suoi 50 anni. E questo, non potendo certo cambiare la data di nascita (9 marzo), a dieci giorni dalla tragedia di Cutro. Ma, al di là della surreale polemica politica, riassunta da Il Giornale con il sarcastico titolo Ora la sinistra si inventa il reato di compleanno, forse sta proprio nella parola “amici” la chiave di volta della insolita reazione dem, un inedito nelle cronache della politica.

Porro stesso nel suo post ha spiegato di aver voluto mandare una notizia attraverso solo una foto, un video: l’unità del centrodestra. Sembrerebbe un’ovvietà o peggio una sviolinata e, invece, è la conferma della notizia politica che a sinistra si continua a non voler accettare, dopo le batoste elettorali subìte.

La coalizione al governo è plurale e quindi anche con sensibilità diverse ma è collaudata ormai da quasi trent’anni, dal governo insieme della stragrande maggioranza delle Regioni, e cementata oltre che da programmi comuni anche da vera amicizia personale tra i leader. Un dato reale e come tale tutto politico, non da liquidare con superficiali ironie come se il centrodestra fosse Il libro cuore.

Non è certo il libro cuore, i leader possono anche litigare, come è già accaduto per la formazione dell’esecutivo. Come avvenne per la ri-elezione del Capo dello Stato, quando Meloni via social non le mandò certo a dire a Salvini. Ma la profonda differenza con gli avversari di sinistra sta nel fatto oggettivo che i dissensi quando ci sono davvero, e non vengono inventati con un’estenuante ricerca mediatica del pelo nell’uovo, sono alla luce del sole. Non covano la rabbia fredda e sorda che lacera il centrosinistra, non vengono nascosti tra formule politichesi burocratesi di “caminetti” di antica memoria o falsi unanimismi di facciata e altri bizantinismi sugli equilibri interni dell’apparato di difficile comprensione per gli elettori.

Perché i nodi interni nella sinistra divisa sembrano prendere quasi sempre il sopravvento sui contenuti della proposta, della visione per il Paese. Mentre nel centrodestra anche l’amicizia personale cementata in tanti anni è decisiva.

Quella tra “Giorgia, Silvio e Matteo” stavolta sembra proprio aver mandato in tilt gli oppositori. Fino a prendersela con una festa privata di compleanno, con annesso “reato” di karaoke.

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