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Londra

Italiani nel Regno Unito. Report

Il punto di Daniele Meloni

Nel giorno in cui Boris Johnson afferma che il no deal con Bruxelles non è mai stato così vicino, il Consolato Generale d’Italia a Londra pubblica un prezioso studio statistico sullo stato dell’arte della presenza italiana in Inghilterra e in Galles. Il rapporto – la cui introduzione è firmata dal Console Generale d’Italia a Londra, Marco Villani – evidenzia una cospicua presenza di un’Italia al di fuori dai nostri confini nazionali e un’emigrazione dal nostro paese al Regno Unito legata anche alle fasi del processo d’integrazione europea e alla successiva Brexit.

Il 94% dei nostri connazionali nel Regno Unito risiede in Inghilterra, tenendo presente che lo studio non comprende Scozia e Irlanda del Nord. Sono oltre 381mila i residenti, pari all’8% della popolazione italiana all’estero. Si tratta della più numerosa rete consolare italiana al mondo, paragonabile a una città delle dimensioni di Bologna. Gli uomini sono il 53%, le donne il 47%. Le fasce di età con più migranti sono quelle dai 31 ai 40 anni e dai 41 ai 50. Per quanto riguarda la tipologia delle professioni comandano gli impiegati con l’8% circa, seguiti dagli studenti e dagli addetti nel settore dell’hospitality al 4%.

Tra le regioni italiane è la Lombardia a farla da padrone. D’altronde i primi banchieri arrivati a Londra provenivano proprio dalla regione più popolosa d’Italia. Sono oltre 31mila i lombardi residenti nella circoscrizione consolate di Londra al 13 luglio 2020, il 15% del totale degli italiani. Seguono i campani (13%) e i laziali (10%). Tra le province è quella di Roma a spuntarla con 17mila residenti.

Osservando la distribuzione degli italiani sul territorio inglese, la Grande Londra la fa da padrone, con il 45% dei nostri connazionali che hanno scelto di risiedere nella capitale. Seguono le altre grandi città inglese come Manchester, la “Second City” Birmingham, Bedford, Leeds a Bradford. Nei borough di Londra è Tower Hamlets quello a maggiore concentrazione di italiani, con il 6,33%, seguito da Newham (5,6) e Wandsworth (5,2).

Gli italiani sono il quarto gruppo nazionale europeo presente nel Regno Unito dopo polacchi, rumeni e irlandesi, quinti a livello generale se consideriamo l’India. Le iscrizioni all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) hanno conosciuto un picco dal 2016 in poi dopo la Brexit, con molti nostri connazionali che hanno fatto richiesta per ottenere la residenza e stanziarsi nel Regno Unito, Paese in cui gli italiani si sentono sempre più a casa.

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