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Ma l’Iran è davvero vicino alla bomba nucleare?

Secondo il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, "non abbiamo alcuna prova di uno sforzo sistematico per arrivare a un'arma nucleare" da parte dell'Iran. Teheran si sta avvicinando al livello di arricchimento dell'uranio necessario per la bomba atomica: si tratta, però, di una condizione necessaria ma non sufficiente.

Rafael Grossi, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha detto che gli ispettore delle Nazioni Unite – di cui l’Agenzia rappresenta un organo – non hanno trovato prove di uno sforzo “sistematico” dell’Iran per l’ottenimento della bomba atomica.

COSA HA DETTO IL DIRETTORE DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE PER L’ENERGIA ATOMICA

Intervenuto il 18 giugno sull’emittente televisiva statunitense Cnn, Grossi ha spiegato che “non abbiamo alcuna prova di uno sforzo sistematico per arrivare a un’arma nucleare” da parte dell’Iran.

COSA SAPPIAMO DEL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO

Il 12 giugno scorso, tuttavia, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica aveva dichiarato che l’Iran non stava rispettando gli obblighi di non proliferazione nucleare: il paese impedisce da anni – ovvero dall’uscita degli Stati Uniti dal cosiddetto “accordo sul nucleare” o Jcpoa, nel 2018 – le ispezioni ai siti del suo programma atomico e non ha comunicato tutti gli impianti dedicati all’arricchimento dell’uranio.

Il 13 giugno Israele ha attaccato l’Iran con un grande bombardamento proprio sui principali siti legati al programma nucleare (e non solo, in realtà), che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito una “minaccia esistenziale”.

L’Iran nega che il suo programma nucleare sia finalizzato alla costruzione di un’arma atomica, che richiederebbe uranio arricchito – cioè ad elevata concentrazione dell’isotopo U-235, in breve – al 90 per cento. Tuttavia, Teheran ha superato di gran lunga i livelli di arricchimento necessari per scopi civili-energetici, che si aggirano di solito sul 3-5 per cento: è arrivato intorno al 60 per cento, stando alle informazioni disponibili.

L’URANIO ARRICCHITO NON BASTA PER L’ARMA ATOMICA

Anche qualora l’Iran dovesse raggiungere il livello di arricchimento dell’uranio al 90 per cento – potrebbe bastare qualche settimana -, però, ciò non doterebbe automaticamente il paese di un’arma atomica. Teheran, infatti, dovrebbe prima costruire e collaudare un innesco e poi sviluppare un ordigno dalle dimensioni sufficientemente ridotte per poter essere trasportato su un missile: fare tutto questo richiederebbe oltre un anno.

LE CONSEGUENZE DEGLI ATTACCHI ISRAELIANI

Il programma nucleare iraniano subirà senz’altro dei rallentamenti dopo che Israele ha bombardato, ad esempio, uno degli impianti di arricchimento dell’uranio del sito di Natanz e ucciso diversi scienziati.

“Se non viene fermato”, ha dichiarato Netanyahu, “l’Iran potrebbe produrre un’arma nucleare in breve tempo”. È praticamente certo che l’Iran abbia intenzione di dotarsi di un’arma nucleare, ma non è vero che possa raggiungere l’obiettivo a breve termine.

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