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Matteo Renzi

Io, renziano, dico: Renzi e Zingaretti stanno toppando. Ecco perché. Firmato: Minopoli

Il post di Umberto Minopoli

Per ammissione dei protagonisti, dall’ultimatum di Mattarella ad oggi, il tempo è stato speso solo per rimuovere l’unica condizione posta dal Pd: la discontinuità. E per rimettere al posto di premier uno che fino a 15 giorni fa, quando ha ricevuto il benservito, aveva difeso, rappresentato e realizzato tutti i provvedimenti del governo M6s-Lega.

Non c’è alcuna bravura, capacità, eroismo in ciò che ha fatto Zingaretti. A fare un ribaltone, senza contenuti, sfruttando la paura del voto degli eletti e i loro voti per restare in carica, è bravo qualunque politico spregiudicato.

Salvini è stato solo un alibi per una manovra trasformista e senza valori. Si dice che Zingaretti non voleva questo esito. Ci credo. E’ stato costretto. Ma ha abbandonato troppo presto la sua posizione. Per mancanza di coraggio e di visione strategica. E si e piegato alla volontà, governista e opportunista, dei suoi dorotei ex Dc di quarta fascia (Rumor e Piccoli erano statisti) che non hanno mai sopportato l’opposizione, che fanno politica solo per stare al comando e che ambiscono, da sempre, solo a giri di poltrone, di governo, sottogoverno e auto blu.

Il Pd ha perso tutte le elezioni recenti: doveva rinnovarsi e rientrare al governo dalla porta principale, non da quella di servizio di un ribaltone. Con il voto degli elettori, non con una manovretta agostana, trasformista e con un rimpastone. Ha fatto come la Lega nel 2018. Finirà come la Lega nel 2019.

Chi governa con i populisti grillini è destinato a fallire. Renzi ha rinnegato tutto quello che ha detto in questi anni: il giudizio sul populismo 5Stelle, la differenza culturale, strategica, antropologica con essi, la valutazione che con loro non e’ possibile governare, che i populisti sono inadatti e votati, per natura, allo sfascismo e al malgoverno. Molti di noi ci avevano creduto. Vedremo quale dei due Renzi ha ragione: quello di ieri o quello di oggi. Io penso che lui sia troppo scaltro per non sapere che aveva ragione il Renzi di ieri. E quindi, mi chiedo: perché ha spinto a questo approdo? Non dovuto, non necessario, disastroso per l’Italia?

A differenza dei suoi ciechi adepti di oggi, penso che Renzi abbia fatto una mossa azzardata. Che pagherà in credibilità, aspettativa e consenso. In più: scommetto che prenderà presto le distanze da questo quadro politico mefitico e statalista. Lui ha altre ambizioni che finire nel tran tran della politica mediocre con Di Maio, Bonafede e l’avvocato del popolo. Resta da capire perché si è prestato a far pagare all’Italia questo squallido pedaggio. Ma non sempre la politica ridotta a tattica viene premiata.

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