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L’intelligence tedesca inchioda la Russia per il massacro a Bucha

L'intelligence della Germania è in possesso di intercettazioni di soldati russi che provano la loro responsabilità nella strage di civili a Bucha, in Ucraina. Il ruolo della Wagner, secondo lo Spiegel. L'articolo di Pierluigi Mennitti da Berlino

 

Il servizio di intelligence tedesco BND (Bundesnachrichtendienst) è in possesso di intercettazioni di soldati russi che confermano la loro responsabilità nel massacro di civili a Bucha, e ne ha informato mercoledì 6 aprile i competenti uffici parlamentari a Berlino. Lo rivela lo Spiegel, aggiungendo che si tratta di trasmissioni radio del personale militare russo nelle quali si parlava di omicidi di civili a Bucha e che, in alcuni colloqui, si fa riferimento a eventi che sono poi stati immortalati dalle immagini raccolte da fotografi e operatori nei giorni successivi.

Tra queste anche uno dei casi che ha fatto il giro del mondo, quello dell’uomo riverso sul ciglio di una strada con la bicicletta e il suo cane al fianco. “Le intercettazioni in possesso dell’intelligence tedesca includono trasmissioni radio che corrispondono alle posizioni dei corpi trovati lungo la strada principale”, scrive lo Spiegel, “ad esempio, in un messaggio radio un soldato racconta a un altro di aver sparato assieme a suoi colleghi a una persona sul una bicicletta. La foto di un cadavere con la sua bicicletta ha fatto il giro del mondo”.

Il settimanale insiste: “In un altro messaggio radiofonico, un uomo dice: prima si interrogano i soldati, poi si spara”.

Dopo le immagini satellitari pubblicate dal New York Times, una nuova testimonianza di intelligence contraddice dunque le smentite del governo di Mosca e rovescia sui militari russi la responsabilità di quello che molti considerano un crimine di guerra: l’eccidio di Bucha, svelato dalla presenza di decine di corpi di civili massacrati e fosse comuni. La Russia ha negato ogni responsabilità fornendo versioni differenti e anche contrastanti: da quella di una messa in scena del massacro, con il deposito di cadaveri lungo le vie del sobborgo di Kiev, fino alla ribalta della colpa a non meglio precisati gruppi di nazisti ucraini, probabilmente gli stessi indicati da Mosca come motivo dell’invasione in Ucraina.

Sempre secondo Spiegel, l’informativa inviata dal BND al parlamento tedesco conterrebbe prove inconfutabili che il battaglione Wagner sia stato “significativamente coinvolto nelle atrocità”: il gruppo “aveva già attirato l’attenzione per la sua crudeltà durante la missione in Siria”.

Testimoni oculari, riportati dai giornalisti che erano riusciti a entrare a Bucha subito dopo l’abbandono delle truppe russe in ripiego verso il confine bielorusso, avevano raccontato che in una prima fase la cittadina era stata occupata da “giovani soldati”. Più tardi erano stati sostituiti da nuove forze e da quel momento gli attacchi ai civili sono diventati una costante. Si sospetta anche il passaggio di soldati ceceni.
“Il materiale del BND suggerisce che non si è trattato né di atti casuali né di azioni di singoli soldati sfuggiti di mano”, scrive ancora lo Spiegel, piuttosto, secondo quanto riferito da fonti parlamentari, “il filmato suggerisce che i soldati parlavano delle atrocità perpetrate come se stessero parlando della loro vita quotidiana”.

Per il settimanale, che riporta ancora impressioni raccolte nell’ambiente del Bundestag, tutte le informazioni fin qui ottenute portano alla conclusione che il massacro dei civili sia una precisa strategia militare consapevolmente perseguita da Mosca con l’obiettivo di diffondere la paura e il terrore tra la popolazione civile e di soffocare la resistenza.

Sempre lo Spiegel conclude rivelando che mercoledì sono state valutate con grande preoccupazione altre registrazioni sonore, la cui esatta localizzazione è a prima vista difficile. Si tratta di registrazioni che suggeriscono il timore che eccidi come quelli di Bucha siano accaduti anche in altri luoghi. Ci sarebbero indicazioni di scene criminali avvenute nelle vicinanze di Mariupol, città assediata nell’Ucraina sud-orientale, che è già stata in gran parte distrutta dai bombardamenti russi.

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