skip to Main Content

Primo Maggio

In Ucraina il diritto prevalga sulla guerra

Il taccuino di suor Anna Monia Alfieri

 

“Il Parlamento è il centro della democrazia, è la casa di tutti gli italiani; per restare vicini all’Ucraina dobbiamo restare uniti”.

Queste le parole del Presidente del Consiglio, parole che sono state seguite da un lungo e scrosciante applauso.

Il Premier ha ricordato le numerose dichiarazioni di convinto sostegno che tutte le forze politiche, nessuna esclusa, non hanno mancato di far pervenire. Questa unità non va sminuita, anzi sottolineata e valorizzata: gli italiani, attraverso i loro rappresentanti, si ritrovano uniti, nuovamente, a due anni esatti dall’inizio della pandemia, questa volta nella difesa dei diritti internazionali.

Pur nel dramma della guerra, va registrato con grande soddisfazione l’intento della nostra classe politica di stare unita di fronte alla nuova emergenza.

Ora occorre lavorare perché la voce del diritto prevalga su quella della forza, perché si trovi una via che dia attuazione al diritto dei popoli a vivere nella pace. “Ci ascoltino i forti, per non diventar deboli nella ingiustizia. Ci ascoltino i potenti, se vogliono che la loro potenza sia non distruzione, ma sostegno per i popoli e tutela a tranquillità nell’ordine e nel lavoro”. (Pio XII, Radiomessaggio del 24 agosto 1939).

Il dramma sta nell’attualità di queste parole pronunciate per evitare lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Ben sappiamo come i potenti di allora si siano rivelati miseri agli occhi della storia. Il rischio è che quella storia si ripeta. Quod Deus avertat.

Back To Top