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ottaviano del turco

In ricordo di Ottaviano Del Turco

Il 22 agosto 2024 scompariva il politico e sindacalista socialista Ottaviano Del Turco. Il ricordo di Alessandra Servidori

A un anno dalla morte di Ottaviano Del Turco un ricordo prima di tutto di uomo leale, caro amico e raffinato politico socialista condannato da un’ingiustizia degli uomini per induzione indebita. Condanna legata – ne sono più che convinta – a una vendetta della criminalità organizzata che lui ha coraggiosamente contrastato quando era Presidente della commissione parlamentare antimafia.

Del Turco l’ho conosciuto nel periodo in cui la Cgil era la nostra casa comune. Eravamo convinti che la partecipazione politica, intesa nella sua pienezza, potesse e dovesse dare una democrazia funzionante, passando per un rapporto su più versanti e con una pluralità di sinergie positive fra partiti e formazioni intermedie che bisognava riuscire a costruirlo.

Ottaviano con la sua tenacia di sindacalista socialista riformista è passato alla politica rinvigorendola nonostante le diffidenze settarie di quella parte della Cgil orfana del Pc che ci contrastò in occasione dell’abolizione dei 4 punti della scala mobile e che ci fece vivere una storia di sofferenza che ancora brucia sull’esperienza di molti di noi. E ancora oggi si è manifestata nel giorno del funerale di Ottaviano quando nessun rappresentante della Cgil ha partecipato. Vergognosamente.

La sopravvivenza della democrazia in Cgil fu messa a dura prova ma la determinazione di Ottaviano uomo di granitico capitale sociale, esperienza e saperi fu determinante per darci la forza di autoderminazione nel cambiamento che abbiamo dovuto affrontare. Parliamo del 1984: il governo per la prima volta a guida socialista, presieduto da Bettino Craxi, propose un ulteriore accordo in materia per un nuovo e più complesso impegno tripartito al fine di predeterminare la scala mobile nel processo di disinflazione concertato su base trilaterale.

Nonostante la forte pressione governativa, l’accordo non fu sottoscritto per l’opposizione della Cgil, o quantomeno della sua componente maggioritaria tradizionalmente legata al Partito comunista. A fronte di questo stallo negoziale, il 14 febbraio 1984 il governo, rompendo una consolidata prassi di non-intervento nelle dinamiche interne del movimento sindacale, concluse un accordo separato con Cisl e Uil, recependone il contenuto in un provvedimento legislativo che passerà alle cronache come Decreto di San Valentino: ai lavoratori veniva imposta la rinuncia a quattro scatti di adeguamento salariale rispetto a quanto dovuto per l’inflazione passata a fronte di una corposa contropartita in termini fiscali e di innovazione del mercato del lavoro.

Ottaviano Del Turco è stato un leader al quale dobbiamo ancora molto perché fu protagonista di una complessa vicenda che ha accompagnato lo sviluppo democratico del nostro Paese, depositario di una memoria storica che proprio dinanzi alle incognite di un futuro molto incerto merita di non essere dimenticato.

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