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Angela Merkel

Il tasso di mortalità in Germania per Coronavirus salirà. Parola del Robert Koch Institut

Sono saliti a 66.885 i casi di contagio da Coronavirus in Germania, e le vittime sono 645. Lo scrive la John Hopkins University. Il tasso di mortalità in Germania è dello 0,8%, ma il presidente del Robert Koch Institut ritiene che questa percentuale "salirà"

I NUMERI SUL CORONAVIRUS IN GERMANIA

Sono saliti a 66.885 i casi di contagio da Coronavirus in Germania, e le vittime sono 645. Lo scrive la John Hopkins University, che registra fra l’altro 13.500 ricoveri. Per il Robert Koch Institut, i positivi registrati elettronicamente sono 61.913 (+4615 rispetto al giorno precedente) e 583 sono i morti.

IL TASSO DI MORTALITA’ IN GERMANIA

Il tasso di mortalità da coronavirus in Germania è attualmente dello 0,8%, ma il presidente del Robert Koch Institut tedesco, Lothar Wieler, ritiene che questa percentuale “salirà” prossimamente. Il presidente ha ripetuto che il basso numero delle vittime dipende dal fatto che la malattia sia stata individuata in fase molto precoce e si sia testato molto (nel paese si effettuano 500 mila test a settimana, stando al virologo Christian Drosten). “Non esiste un paese al mondo che abbia tanti posti in terapia intensiva per procedere alla respirazione artificiale” quanti ne ha la Germania, in rapporto alla sua popolazione – ha aggiunto – Che questo poi possa bastare in questa epidemia è un’altra questione”. Sui 61.013 positivi registrati elettronicamente presso l’istituto, 583 sono state finora le vittime.

LE ANALISI DEGLI ESPERTI

Nei giorni scorsi il presidente dell’istituto Koch Lothar Wieler, delegato dal governo a gestire la crisi sanitaria, è stato piuttosto franco, ha raccontato Start: “In Germania siamo ancora all’inizio della pandemia, abbiamo appena iniziato a combatterla e non siamo in grado di capire quale sarà l’evoluzione”. Per Wieler non è il momento di pensare a un alleggerimento: “Non esiste una ricetta sempre valida, dovremo adeguare le misure alla situazione del momento”.

I PROSSIMI PASSI

Ci vorrà almeno una settimana per capire se le misure restrittive via via adottate stiano riuscendo ad allungare la curva dei contagi, ha scritto Pierluigi Mennitti da Berlino: “Gli epidemiologi ritengono che, prima di allentare la morsa, bisognerà attendere che i casi diminuiscano e che sia possibile tracciare ogni nuova infezione: più che di settimane si parla di mesi, almeno fino all’estate. Ci si chiede se i politici, l’economia ma alla fine anche i cittadini siano in grado di reggere così a lungo”.

IL MODELLO COREANO

In un’intervista alla Zeit, il ministro della Salute Jens Spahn ha detto di star lavorando a una strategia complessiva ispirata al modello Seul: “Abbiamo visto che in uno Stato democratico come la Corea del Sud si è riusciti attraverso il tracciamento della posizione via smartphone a combattere la diffusione del virus e allo stesso tempo mantenere aperta la vita pubblica”. Se le misure finora adottate mostreranno efficacia nella curva dei contagi, sarà ipotizzabile un allentamento delle restrizioni a partire da alcune fasce di popolazione meno a rischio: i giovani ad esempio. Per gli anziani, invece, difficile che in tempi brevi arrivi il liberi tutti.

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