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Sinodo Amazzonico

Il Sinodo Amazzonico di Papa Francesco proporrà un nuovo capitalismo opposto a quello attuale? L’intervento di Gotti Tedeschi

La chiesa sembra stia preparandosi, con l’esempio amazzonico, a supportare, o persino proporre, un nuovo capitalismo opposto a quello attuale. Una nuova forma di capitalismo che sia destinato a sostituire la vecchia forma, cambiando il modello di crescita economica, ridimensionandolo. Lasciando persino sospettare un’auspicata (da taluni) decrescita economica. L’analisi dell’economista Ettore Gotti Tedeschi

 

Perché occuparsi del Sinodo Amazzonico organizzato dalla chiesa cattolica? Perché un fine religioso comporta quasi sempre una decisione morale, che a sua volta influenza il comportamento economico. Così l’economia (che scienza non è), che a volte è costretta a inventare utopie economiche per raggiungere risultati, deve stare attenta se queste utopie si riferiscono a temi morali, il rischio è di fondarle su «eresie». Un’eresia infatti può generare un’utopia economica. La storia ne è piena. Dal catarismo alla Riforma, al giansenismo, al malthusianesimo, al marxismo, e così via. Con disastri incommensurabili.

Vediamo ora il complesso e confondente fine religioso-morale del Sinodo Amazzonico. Questo sembrerebbe fondarsi su una considerazione un po’ complessa: «Prendersi cura del Creato, per evitare conseguenze dannose per l’umanità». Nobile intento che dovrebbe però fondarsi su certezze condivise di carattere scientifico, sociale, economico, oltreché religioso. Poiché le certezze su questi quattro elementi non sono affatto condivise, deve esser concesso il dubbio di sospettare obiettivi diversi, che potrebbero volere decisioni che potrebbero generare effetti differenti da quelli auspicati.

Come potrebbe questo Sinodo influenzare scelte economiche? La scelta specifica dell’Amazzonia si direbbe fatta per evidenziare e valorizzare la cultura ancestrale e la religione animistica, esemplare nel rispetto dell’ambiente (!). Parrebbe dedursi che una cultura e religione pagana rispetti di più la natura di quanto non lo sappia fare una cultura religiosa più evoluta (quella cristiana), la quale ha generato un capitalismo predatorio, genocida, avido, consumistico.

La chiesa sembra stia preparandosi, con l’esempio amazzonico, a supportare, o persino proporre, un nuovo capitalismo opposto a quello attuale. Una nuova forma di capitalismo che sia destinato a sostituire la vecchia forma, cambiando il modello di crescita economica, ridimensionandolo. Lasciando persino sospettare un’auspicata (da taluni) decrescita economica, conseguente alle scelte proposte. Le dichiarazioni, da parte di esponenti dell’autorità morale, sono che è necessario cambiare stile di vita, ma ciò presuppone un cambiamento del modello di consumi, di produzioni, di uso materie prime, ecc…, in pratica un cambiamento radicale di modello capitalistico.Ma anche un cambiamento di potere economico, mi pare evidente.

Ecco perché è giustificato il sospetto che a fronte di paventata (e spaventevole) decrescita, per salvare la terra dall’irresponsabilità dell’uomo, si possa imporre un nuovo modello economico che dovrebbe garantire la cura del Creato, secondo però un nuovo concetto di bene comune globale (anziché particolare).

È anche però evidente che la cura del bene comune globale pretende un governo globale sovranazionale che istruisca e controlli. È comprensibile che il sospetto della prospettiva di un nuovo potere globale possa impensierire. Da qui è anche comprensibile l’attenzione sul ruolo della chiesa nei confronti di questo nuovo concetto di bene comune, che pretende, oltre a un senso politico, anche un senso morale. Quello che potrebbe creare confusione è la sostituzione della causa con l’effetto, cioè del peccato (vera causa di cui non si parla ) con l’avidità (che è conseguenza del peccato, ma viene lasciata presentare come causa del non rispetto del creato). Forse oggi non è più la miseria morale a provocare le altre miserie, in primis quella ambientale.

Da qui il sospetto di apparente cambio di paradigma della chiesa, che sembra seguire il cambio di paradigma del capitalismo. Attendiamo il programma economico del nuovo governo, poi aspettiamo le conclusioni di questo Sinodo Amazzonico di ottobre, infine ne vedremo gli effetti sul convegno di Assisi 2020. Tre avvenimenti sinergici per capire meglio che cosa succederà.

 

Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza

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