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Sperimentazioni Umane

Il mercato nero dei vaccini: l’inchiesta di Piazza Pulita

Che cosa ha svelato Piazza Pulita (La7) sul mercato nero dei vaccini

 

Circa un anno fa iniziava l’incubo della pandemia da Covid-19 e del lockdown. Le mascherine chirurgiche, diventate bene essenziale, arrivavano a costare anche cineueuro l’una e il gel disinfettante era introvabile. Oggi, a un anno di distanza, le speculazioni, o i tentativi di speculazione, si sono trasferiti sui vaccini, il lasciapassare per il ritorno alla normalità. I ritardi nella consegna delle dosi ai Paesi dell’Unione Europea e le negoziazioni, a volte farraginose tra la Commissione e le aziende produttrici, stanno lasciando spazio per un sottobosco di faccendieri che si propongono come intermediari credibili alle istituzioni nazionali.

In un’inchiesta a puntate Piazza Pulita, il programma di Corrado Formigli che va in onda su La 7, ha fatto luce su un tentativo di vendita di vaccini AstraZeneca e Pfizer alla Regione Lombardia.

Vaccini AstraZeneca alla Regione Lombardia: il tentativo, non riuscito, dell’intermediario belga

Petter Johannessen è da molti anni il console onorario della Namibia a Milano. Il diplomatico viene contattato da un imprenditore belga nato in Congo, Scott Dassonville, che gli chiede di contattare la Regione Lombardia per proporre l’acquisto immediato di 20 milioni di vaccino AstraZeneca e di ulteriori 100milioni nelle successive 6 settimane. Nelle comunicazioni private il sig. Dassonville ci tiene a sottolineare che il vantaggio è nella disponibilità dei vaccini. Il console, intervistato da Alessio Lasta, ci tiene a precisare che i suoi non sono contatti oscuri e che il sig. Dassonville proponeva vaccini che arrivavano direttamente dall’azienda AstraZeneca.

Piazza Pulita ha contattato l’intermediario belga che non nega di aver chiesto un contatto con la Regione Lombardia ma ci tiene a precisare che voleva proporre una trattativa alla luce del sole e non mercanteggiare nel mercato nero dei vaccini. “Conosco qualcuno nel settore farmaceutico che ha il mandato direttamente dall’azienda – ha detto il sig. Scottville interpellato al telefono – . Mi hanno chiesto se conoscevo qualcuno che era interessato ai vaccini. È stata mandata una mail ufficiale alla Regione Lombardia. A quella mail non ha risposto nessuno. Fine della storia”.

Ex.Or SA: l’azienda di Lugano che ha proposto il vaccino Pfizer alla Lombardia

Fine della storia? Non proprio. L’imprenditore belga non è stato l’unico a contattare la Regione Lombardia per proporre un accordo privato per l’acquisto di vaccini al di fuori dagli accordi con la Commissione Europea. Stando a quanto riportato dall’inchiesta di Piazza Pulita, anche la società Ex.or holding SA di Paolo Balossi, azienda attiva nell’ambito del settore medicale con sede a Lugano, avrebbe offerto l’acquisto di quattro milioni di dosi di vaccino Pfizer BioNTech. “Non ho mai offerto vaccini soprattutto con la centrale acquisti della Regione Lombardia perché io, essendo accreditato, non potrei mai fare un’offerta commerciale fuori dalla centrale acquisti – dice Paolo Balossi intervistato da Alessio Lasta -. Non c’è nessuna offerta, nessun protocollo, nessun numero progressivo nessuna pratica portale Aria per la vendita di vaccini anti covid”.

Balossi e Rattà: dalle mascherine ai vaccini

Le cose stanno un po’ diversamente. La squadra di Piazza Pulita riesce a risalire a una comunicazione tra la Ex.or SA e la Regione Lombardia che in data 12 febbraio, attraverso la centrale acquisti ARIA, scrive alla società di Balossi che non possono essere acquistati vaccini Pfizer al di fuori degli accordi con la Commissione Europea. Il legale di Paolo Balossi è l’avvocato Giuseppe Cavallaro, stesso legale di Luciano Rattà, mediatore che voleva proporre vaccini a Regione Lombardia e Regione Veneto. Inoltre Rattà e Balossi avevano avuto rapporti commerciali tra di loro per la vendita di mascherine mai arrivate alla Regione Lazio. Sulla faccenda è aperta un’inchiesta ma nessuno dei due risulta indagato.

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