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Il mattarello di Mattarella

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha replicato alle critiche della Russia. Mentre l'intervista di Marina Berlusconi viene letta in maniera differente fra Forza Italia e Lega su Trump... La nota di Sacchi

Non poteva certo essere la risposta, del resto inipotizzabile, da parte di un Capo dello Stato agli attacchi di una funzionaria per conto del governo russo. Ma certamente è la prima volta che Sergio Mattarella, dopo le dure critiche della portavoce del ministro degli Esteri russo che lo ha accusato di aver paragonato la Russia al Terzo Reich, torna a fa sentire la sua voce alta e forte a difesa dell’Ucraina aggredita dalla Russia.

Il nostro presidente della Repubblica, che anche ieri in Senato ha ricevuto un forte sostegno bipartisan dopo quello dell’altro ieri alla Camera, va al punto e tiene il punto, in modo chiaro e argomentato, invitando la Russia al rispetto del diritto internazionale. È la posizione, rivendica, che l’Italia sostiene da tre anni. “La Russia torni a rispettare la Carta dell’Onu”. E auspica per l’Ucraina “una pace giusta, non fittizia”.

“La posizione dell’Italia è nitida, chiarissima, limpida”, Sergio Mattarella parla a Cetinje, la storica capitale del Montenegro dove si trova in visita ufficiale. “Questa ferma, vigorosa affermazione sul rispetto dei principi della Carta Onu, dell’eguaglianza di ogni Stato – ricorda – Bè stata alla base del sostegno che l’Italia, insieme a Ue e Usa, ha assicurato all’Ucraina per resistere alla violenza delle armi”.

Il presidente della Repubblica risponde alla domanda del quirinalista del Tg2, Luciano Ghelfi, sulla tensione con Mosca nel corso della conferenza stampa al termine dei colloqui con il presidente del Montenegro, Milatovic. “Anche se questo tema non è stato oggetto dei nostri colloqui – premette Mattarella – per il rispetto doveroso alla libera domanda della stampa risponderò volentieri”. Mattarella ricorda che “da tre anni a questa parte la posizione dell’Italia, e quella che ho personalmente sempre espresso ai numerosi interlocutori internazionali, è quella dell’invito a ristabilire il rispetto del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato, della sua indipendenza e dignità, di qualunque dimensione, piccolo o grande che esso sia”. Una posizione che si è sempre accompagnata “all’auspicio che la Russia torni a svolgere il proprio ruolo di grande rilievo e importanza nella comunità internazionale, nel rispetto dei principi del diritto internazionale e della sovranità di ogni stato, della carta delle Nazioni unite e degli impegni bilaterali”.

Ed è un impegno bilaterale, ricorda il nostro Capo dello Stato, quello che Mosca assunse con Kiev di preservarne l’indipendenza in cambio della restituzione degli armamenti nucleari presenti sul suo territorio. Mattarella torna indietro di qualche anno per rimettere insieme i passaggi che hanno preceduto l’aggressione russa: “Quando l’Ucraina, con il consenso della Russia, divenne indipendente a inizio anni ’90, disponeva di una grande quantità di armi nucleari, circa 1 terzo dell’arsenale della vecchia Unione sovietica. Su sollecitazione di Usa e Russia l’Ucraina ha consegnato alla Russia alcune migliaia di testate nucleari che l’avrebbero messa al sicuro da ogni invasione. A fronte di questo, nel Trattato sottoscritto con Russia, Usa e Regno Unito, l’Ucraina registrava l’impegno di questi paesi a rispettare e garantire la sua indipendenza, sovranità, integrità territoriale”. E dunque per Mattarella “questo è il mondo che vorremo si ripristinasse: quello in cui si rispettano gli impegni assunti e il diritto internazionale”.

Se ieri la scelta, d’intesa con il governo, era stata di restare in silenzio rispetto alle accuse e alle minacce di Mosca oggi è intervenuta anche la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, in difesa del capo dello Stato: “Nel respingere e condannare con fermezza – sia nel metodo che nel merito – le inaccettabili parole di Maria Zakharova – ha affermato – è altresì sentito e doveroso da parte mia rinnovare piena solidarietà e vicinanza al Presidente della Repubblica, custode dei valori democratici della nostra Patria”.

Nel colloquio con Milatovic al quale ha confermato il sostegno italiano all’adesione del Montenegro all’Unione europea (“urgente e indispensabile”), Mattarella ha ribadito l’importanza di “preservare le democrazie liberali e i valori che la democrazia coltiva: libertà, uguaglianza, diritti, benessere per tutti, pace, collaborazione internazionale. La democrazia – ha aggiunto – va consolidata, vissuta, affermata perché possa garantire quei diritti all’intera comunità. L’Unione europea è questo insieme di valori che rende possibile e facile e agevola la collaborazione tra Paesi che ne fanno parte e che elimina lacerazioni e contrapposizioni”. E a chi gli ha chiesto se le tensioni che si registrano nello scacchiere internazionale con i vertici che vedono “separati” per la prima volta Europa e Stati Uniti sull’Ucraina Mattarella, ha assicurato che non ci sono rischi che il legame tra i paesi della Nato possa essere messo in discussione: “La Nato è nata decenni addietro, nulla può incrinare la forza di questo legame, non ho questo timore. La Nato è irrobustita dalla sua storia, dalla sicurezza che garantisce, non vi è pericolo che possa essere incrinata da qualsiasi cosa”. Mentre sono in corso le trattative per arrivare ad una conclusione del conflitto l’auspicio del Capo dello Stato è, ancora una volta, “per una pace giusta e non fittizia, fragile o superabile in poco tempo”.

Intanto, nel centrodestra fa discutere l’intervista dell’altro ieri di Marina Berlusconi al Foglio. La presidente di Fininvest e Mondadori aveva definito alcune decisioni di Trump “atti di bullismo politico”, pur premettendo di non appartenere alla schiera dei demonizzatori del presidente Usa.

Matteo Salvini, rispondendo alle domande dei giornalisti, replica secco alla figlia del Cavaliere: “Altro che bullismo, a Trump bisognerebbe dare il Nobel della pace”. Mentre Antonio Tajani risponde che quella di Marina Berlusconi è l’intervista “libera” di “una imprenditrice”. Ma il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia sottolinea che non “si può fare un accordo di pace per l’Ucraina senza l’Europa”.

Al premier Giorgia Meloni, reduce dal vertice delle divisioni da Macron, il compito di trovare la “quadra” in equilibrio con il suo non facile ruolo di ponte tra Europa e Trump.

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