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Meloni

Il manifesto politico di Giorgia Meloni

Cosa penso del discorso programmatico alle Camere del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’opinione di Sergio Pizzolante, imprenditore ed ex parlamentare Pdl

Il discorso del Presidente del Consiglio?

A me basta questa frase: “ sbaglia chi crede sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra tranquillità”

In questa frase c’è tutto.

Perché se si accetta l’idea che la nostra tranquillità la conquistiamo accettando e, quindi, concorrendo, alla fine della libertà di chi ci chiede aiuto, noi perdiamo la nostra libertà, il valore stesso della libertà, non saremmo più uomini liberi, non saremmo più uomini.

Se per avere qualcosa che serve a riscaldarci noi accettiamo, contribuiamo, al gelo dei corpi dei bambini nelle fosse comuni o dimenticati per strada, non siamo più esseri umani.

Ciò oltre il significato delle parole successive del Presidente Meloni.

Quando ci ricorda che se accettiamo il ricatto sul gas significa comunicare al criminale che siamo pronti ad accettare i ricatti successivi.

Mi basta questo per dire: grande discorso.

Ma c’è di più, molto di più.

Non è un discorso, è un manifesto politico.

Una svolta culturale.

Con Fiuggi gli ex missini si sono lasciati alle spalle il fascismo, con Meloni si sono dati una Costituzione politica, ideale, robustamente occidentale.

Un manifesto liberale e demo conservatore.

Di stampo europeo.

Un salto in avanti notevole.

Distante dai balbettìi destrorsi di poco tempo fa.

Su Euro, Europa, Occidente, immigrati, lavoro, impresa.

Vicini però al meglio della cultura liberal conservatrice europea.

Quella Inglese prima della Brexit, per intenderci.

Un manifesto fondato sul valore della libertà.

Come strumento potente per combattere ogni oppressione, politica, culturale, sociale, economica, fiscale, militare.

Sino, quasi, all’Europa come nuova Patria.

Rispettosa delle Patrie d’origine.

Notevole.

E sulla responsabilità della politica, contro ogni populismo.

Scontenteremo qualcuno, a detto, ma per fare ciò in cui crediamo.

Notevole.

Vedremo. Vedremo.

Ma a questo appuntamento con la storia Giorgia Meloni è arrivata puntuale.

Infine, questo discorso, questo manifesto, mette a nudo l’arretratezza drammatica della sinistra.

Che si scandalizza per l’utilizzo della parola Merito.

Che rincorre il populismo di Conte.

Che non sa dirsi socialista o socialdemocratica.

Che non sa fare i conti col valore fondativo proprio del giustizialismo.

Che vive di etichette stampate su contenitori senza contenuti.

Un dramma.

Per loro e per la democrazia italiana.

E per un socialista, come io sono.

Speriamo sappiano, col tempo, imparare la Lezione.

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