IL LAVORIO DRAGHIANO DI MATTARELLA
"Il capo dello Stato ha mantenuto i contatti con i partiti, li ha sondati e ne ha filtrato le richieste. Il premier incaricato si è dedicato ai “tecnici”. I due si sono sentiti al telefono diverse volte". (Claudio Tito, Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 12, 2021
"Ieri l’ultima stretta sulla lista dei ministri è stata affrontata nel colloquio tra capo dello Stato ed ex presidente Bce, così come tutti gli spigoli dei giorni scorsi sono stati smussati dall’intervento del Colle". (Lina Palmerini, Il Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 12, 2021
IL LAVORIO TEUTONICO DI GIORGETTI
"In autunno Giancarlo Giorgetti è venuto in Germania a dire a noi della Cdu che il Carroccio vuole diventare “la Csu italiana”. Ci ha descritto la Lega come un partito incamminato su un sentiero centrista e borghese", dice Marian Wendt, deputato Cdu.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 12, 2021
IL DRAGHI DI BERLUSCONI
"Ho voluto Draghi al vertice non solo della Bce ma prima
ancora a quello di Bankitalia. Sentivo che era la persona giusta. Quindi mi è sembrato naturale vederlo come ideatore e regista di un governo che intende riunire le energie migliori del Paese", dice Berlusconi a La Stampa.— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 12, 2021
L’AUTOCRITICA LOMBARDA DI LETIZIA MORATTI
"La Lombardia ha eccellenze in ambito ospedaliero e ora
dobbiamo potenziare la medicina territoriale. La pandemia ha fatto emergere la necessità di rafforzare la sanità di base, dobbiamo riequilibrare un sistema che è troppo “ospedalocentrico”", dice Letizia Moratti a La Stampa.— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 12, 2021
LE RICHIESTE DI ZINGARETTI
"Chiediamo solo che la squadra sia autorevole e rispetti il pluralismo politico e la parità di genere», ha detto Nicola Zingaretti nel corso della direzione Pd.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 12, 2021
MATTEO & MATTEO
"Salvini e io siamo avversari politici ormai da vent’anni e continueremo a esserlo. La sua svolta europeista è però una buona notizia per l’Italia", dice Matteo Renzi al Sole 24 Ore.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 12, 2021
CASALEGGIO & DI BATTISTA
"Alessandro è fondamentale per il Movimento. È una persona che stimo, in grado di portare avanti con coerenza i principi e le battaglie del Movimento", dice oggi Davide Casaleggio al Corsera parlando di Alessandro Di Battista.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 12, 2021
QUISQULIE & PINZILLACCHERE
Con la Lega? Sì. Con Leu? Sì. Col Pd? Sì. Con Italia Viva? Sì. Con Conte? Sì. Con Draghi? Sì. Col Centro democratico? Sì. Con Più Europa? Sì. Con Azione? Sì. Anche con Forza Italia? Sììììììììììììììì
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 11, 2021
Le zuccherose notizie del Sole 24 Ore pic.twitter.com/7ObE7720Sg
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 12, 2021
"In Emilia Romagna tutte le 18.000 dosi AstraZeneca consegnate dalla struttura commissariale sono rimaste nei frigoriferi e le prenotazioni di 500 professori alla Ausl di Bologna sono state cancellate". (fonte: Rep)
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“Draghi ha intortato Grillo con la supercazzola del ministero della Transizione ecologica”, dice Marco Travaglio.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 11, 2021
"Sono molto amico di Mario Draghi", dice or ora in tv Carlo De Benedetti.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 11, 2021
Fossi il direttore del Domani, direi all’editore: “Ingegnere, la prego, non vada più in tv: temo che non ci faccia guadagnare copie con le sue comparsate, grazie”.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 11, 2021
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PUNTO AGI SU MATTARELLA E GOVERNO DRAGHI:
Due parole di saluto consegnate ai cronisti che lo aspettano sotto casa, le prime pronunciate in chiaro dopo aver accettato l’incarico. Il resto è riserbo assoluto. Mario Draghi stringe sulla squadra di governo prima di tornare al Quirinale da Sergio Mattarella per sciogliere la riserva, e lavora tutto il giorno per comporre il mosaico dell’esecutivo che verrà.
L’ex numero uno della Bce rientra a Roma da Città della Pieve in mattinata, si ferma a lavorare qualche ora negli uffici della Banca d’Italia (nelle stesse ore a palazzo Koch, dove ha un ufficio fisso, è presente anche Fabio Panetta, membro dell’esecutivo della Bce) poi rientra nella sua abitazione romana, che lascia qualche ora dopo. Infine, in serata, un breve passaggio a Montecitorio. Trentasei minuti netti.
“Giornata di lavoro e riflessione in vista dei prossimi passi”, è l’unica indicazione che arriva dallo staff del premier in pectore. La lista è nelle mani di Draghi, il premier incaricato la sta mettendo a punto in queste ore sentendo alcuni dei diretti interessati, ma nessuna indicazione è stata consegnata ai partiti e alle forze politiche.
Secondo quanto trapela dovrebbero esserci delle caselle politiche, comunque non indicate dai partiti ma decise direttamente dall’ex banchiere centrale. “Non sarà un modello Ciampi, nè un modello Dini, sarà il modello Draghi”, dicono fonti vicine all’ex numero uno di Francoforte.
Che Draghi stia procedendo in totale autonomia lo conferma l’atmosfera sospesa che si respira nel palazzo. Matteo Salvini si aggira nelle vie intorno a Montecitorio, si ferma a un tavolo con un gruppo di cronisti e lascia intendere di non avere avuto nessuna indicazione da parte di Draghi sulla squadra. Stesso messaggio arriva dal Pd: ‘il professor Draghi ha detto a Mattarella che la lista dei ministri la scrive lui‘, riferisce una fonte Dem di primo piano.
Silenzio radio anche sulle frequenze di Arcore. Silvio Berlusconi, rientrato a Milano dopo una lieve caduta senza conseguenze nella sua villa romana sull’Appia antica, non ha più sentito Draghi dall’ultimo incontro faccia a faccia di due giorni fa a Montecitorio. Gli uomini vicini all’ex premier assicurano di non avere ricevuto nessuna comunicazione dal presidente del Consiglio incaricato sui nomi.
“Non sappiamo nulla di nulla di nulla”, giura Antonio Tajani nei corridoi deserti di Montecitorio. I contatti del premier incaricato ci sono invece con il Quirinale, anche se dal Colle negano che ci sia stato un colloquio seppur informale. Draghi avrebbe sondato i possibili candidati ai vari dicasteri, sentendo di quando in quando il Capo dello Stato, con il quale domani potrebbe fare una nuova ultima revisione, per poi sciogliere la riserva e annunciare la lista dei ministri.
Fonti vicine a Draghi invitano a ‘non stressare l’agenda’, ma la storia fa presumere che la mattinata potrebbe essere dedicata alle ultime limature: in passato spesso ci sono stati piccoli intoppi dell’ultimo minuto che hanno fatto slittare di qualche ora questo passaggio e chi lavora al dossier preferisce dunque indicare il timing della salita al Colle più al pomeriggio che al mattino di domani.
Se poi la quadra dovesse tardare si potrebbe arrivare a sciogliere la riserva e a indicare la lista dei ministri sabato (data oltre la quale sarebbe preferibile non andare, pur avendo il Quirinale lasciato massima autonomia sui tempi), per poter giurare lunedì.
Il metodo utilizzato finora è l’applicazione letterale dell’articolo 92 della Costituzione: “il Presidente della Repubblica nomina il presidente del Consiglio dei ministri e su proposta di questo, i ministri”.
E infatti, a parte i diretti interessati (i futuri ministri), Draghi starebbe avendo contatti solo con il Quirinale e non avrebbe ancora sondato i partiti. Eppure nella squadra dell’ex presidente della Bce alcuni politici potrebbero esserci, magari non con grandi responsabilità di partito, ma la certezza matematica si avrà solo da domani in poi.
L’equilibrio in ogni squadra di governo è sempre difficile da trovare fino all’ultimo. Ma questa volta il manuale Cencelli non ha nessuna colpa, il rapporto con i partiti sarà fiduciario. Sono altri i discrimini che si stanno valutando.
Innanzitutto il rapporto tra tecnici e politici: i primi dovrebbero essere destinati ai ministeri più di snodo e saranno ovviamente persone di cui Draghi ha apprezzato curriculum e operato, mentre i secondi dovranno comunque avere competenze da mettere in campo. Molti potrebbero essere i politici che occuperanno le caselle di seconda fila, viceministri e sottosegretari.
Sicuramente un obiettivo dell’ex presidente Bce è un rapporto di genere adeguato a standard europei. E infine c’è il tema del rapporto tra continuità e discontinuità con i due governi politici di questa legislatura, ci dovrà essere qualche novità ma ci potrà essere qualche conferma e qualche ritorno.
“Sceglierò i migliori” ha assicurato Draghi ai partiti durante le consultazioni, e ai partiti il premier incaricato dovrebbe annunciare la lista prima di salire al Quirinale. Poi il giuramento, in streaming, a ricordare a tutti quanto la pandemia ancora sia la priorità del Paese.