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Il futuro di Fratelli d’Italia (non solo secondo Galli della Loggia)

Dibattito sull’editoriale del Corriere della Sera scritto dallo storico Ernesto Galli della Loggia. L’intervento di Federico Mollicone, responsabile Innovazione di Fratelli d’Italia Fratelli d’Italia, secondo Ernesto Galli della Loggia, riesce a dare risposte nazionali alle grandi idee della contemporaneità. Fratelli d’Italia potrebbe «aspirare a rappresentare quella destra conservatrice che nella Seconda Repubblica non c’è mai…

Fratelli d’Italia, secondo Ernesto Galli della Loggia, riesce a dare risposte nazionali alle grandi idee della contemporaneità. Fratelli d’Italia potrebbe «aspirare a rappresentare quella destra conservatrice che nella Seconda Repubblica non c’è mai stata». Servirebbe allora un’anima fondata su una «forte cultura nazional-istituzionale centrata sulla dimensione dello Stato».

Parliamoci chiaro: se non si propone niente e ci si accontenta di reagire solo quando si ha l’acqua alla gola, ci si ritrova in una situazione di debolezza. E’ l’immobilismo, la subalternità culturale e quindi, di fatto, politica.

Fratelli d’Italia ha fatto altro, dando una risposta nazionale ai problemi globali con un’autorevole figura come quella di Giorgia Meloni. La turboglobalizzazione ha portato nuovi temi nell’agenda politica. Vanno affrontati. Se nel XXI secolo vogliamo essere rilevanti, dobbiamo saper rispondere alla sfida ecologica, climatica, digitale.

La qualità della vita, come declinazione di uno sviluppo economico armonioso che possa essere fattore di tutela per i “nuovi” e “nuovissimi” diritti; il patrimonio museale, architettonico, artistico, paesaggistico visti come parte di quei beni comuni che dobbiamo salvaguardare e valorizzare; la città e la rigenerazione dei suoi spazi, sempre più rilevante per ragioni demografiche e politiche; i diritti digitali, perché se non siamo sulla Rete, fondamentalmente non esistiamo; la lotta agli oligopoli tecnologici, in cui coesiste il dominio economico e il dominio informativo.

Un filo rosso collega Roger Scruton a Giovanni Papini a Ernst Jünger e i futurologi che ci parlano del dominio della tecnologia. Filippo Tommaso Marinetti, parte del nostro patrimonio genetico, parlava di uomini del futuro che avrebbero letto migliaia di libri contenuti in una scatola di nichel alta pochi millimetri.

Come forza politica, siamo stati i primi a inserire in un atto parlamentare il tema della “Sovranità Digitale”, ancora prima del pacchetto europeo sulla sovranità tecnologica.

L’Italia e l’Europa hanno un ritardo decennale rispetto alle “superpotenze” digitali. L’intelligenza artificiale, il diritto ad essere connessi e gli altri diritti digitali, l’etica degli algoritmi e del loro processo di sviluppo, il sostegno all’impresa innovativa, la necessità di una sempre più stretta connessione fra ricerca e impresa, il ruolo dello Stato, una più incisiva tassa sui servizi della Rete: la Sovranità Digitale è – e sarà – il punto chiave degli anni a venire.

Il “terreno di caccia” è aumentato, per dirla con Marco Tarchi. Fratelli d’Italia è, ormai, un soggetto che, grazie a una lunga educazione politica, può superare, a detta di Galli della Loggia stesso, gli steccati di Alleanza Nazionale, ponendosi sia in continuità ideale che in rottura, evitando nostalgismi di ogni sorta e dando una risposta, da Patrioti, ai problemi del nostro tempo.

La difesa della Nazione è la nostra stella polare: per dirla con Ernst Jünger, sintetizzando il “bosco”, le radici, e la “nave”, la capacità di navigare in mari aperti e sconosciuti nella società digitale e liquida.

Federico Mollicone, responsabile Innovazione di Fratelli d’Italia

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