skip to Main Content

Conte

Il Coronavirus rafforzerà Conte? I Graffi di Damato

Come sta cambiando il quadro politico al tempo del Coronavirus con il ruolo del premier Giuseppe Conte. I Graffi di Damato

Proviamo a mettere più o meno in fila i fatti delle ultime dodici ore, almeno rispetto al momento in cui scrivo, distanziandoli metaforicamente di un metro l’uno dell’altro per non danneggiarli con un contagio.

Maggioranza e opposizioni, pur a ranghi ridotti per evitare assembramenti, e lasciando a casa i parlamentari che avrebbero dovuto spostarsi dalle zone italiane più colpite da questo maledetto Coronavirus, hanno approvato all’unanimità, senza battere ciglio, l’autorizzazione al cosiddetto sforamento del bilancio per ottenere poi quello ancora più decisivo ma ormai scontato dell’Unione Europea. Dove l’aria per l’Italia, già migliorata nella scorsa estate con l’uscita del “sovranista” Matteo Salvini dal governo, è ormai talmente buona che la presidente in persona della Commissione di Bruxelles, Ursula Von der Leyen, in un italiano appena appena tedeschizzato, si è quasi iscritta pubblicamente alla nostra anagrafe. E si è dichiarata connazionale, come fece l’indimenticabile e fascinoso presidente americano John Fitzgerald Kennedy ai suoi tempi con i tedeschi, e i berlinesi in particolare, parlando davanti al muro che odiosamente separava dal resto della città l’est dell’allora ex Capitale della Germania una volta unita.

Nel dare una mano al governo di Giuseppe Conte in questo momento a dir poco difficile, pur votando insieme alla maggioranza giallorossa, le componenti dell’opposizione di centrodestra hanno dato l’impressione, quanto meno, di contendersene il merito o la sincerità, inversamente proporzionale peraltro alla loro effettiva consistenza parlamentare e a quella immaginaria da sondaggi. Pertanto il partito di Silvio Berlusconi, dove già a Palazzo Chigi si avvertiva odore di “responsabili”, è risalito in testa alla classifica, ricacciando indietro i leghisti e i fratelli d’Italia.

Consapevole di questo insperato scenario, il presidente del Consiglio Conte si è presentato alla sua ormai consueta conferenza stampa serale con un viso che esprimeva da solo, prima ancora che lui cominciasse a parlare, una soddisfatta sorpresa. Eppure egli si accingeva ad avere subìto una pressione… della Madonnina di Milano, la “chiusura” dell’Italia, come ha titolato su tutta la prima pagina il quotidiano La Repubblica, anche se corretto dal Messaggero con un più modesto “blocco a metà”. In cui sembra di capire che il giornale e, più in generale, il gruppo editoriale di Francesco Gaetano Caltagirone, leggendo anche il commento dell’ex magistrato Carlo Nordio, tema che possano insinuarsi le truppe del Coronavirus ormai chiamate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “Pandemia”, o “pandemonio” in senso più lato e ironico da quelli del manifesto.

Se questi sono i fatti – al netto dell’infortunio che per eccesso di zelo ha compiuto il Fatto, al singolare, attribuendo all’amato presidente del Consiglio la richiesta agli italiani dell’”ultimo sacrificio”, a rischio degli scongiuri che indussero una nota fabbrica di bare a rinunciare a pubblicizzarle con la formula dell’”ultima idea” – si deve onestamente concludere e ammettere che il governo Conte è diventato solidissimo, da gracile che sembrava solo qualche settimana fa. Alternative non se ne vedono proprio: né dal Quirinale, né dagli altri colli di Roma. Pur nato soltanto nell’estate scorsa, esso si trova nelle condizioni degli anziani, anzi degli anzianissimi alle prese col coronavirus. Nella peggiore delle ipotesi potrà morire col coronavirus, ma non di coronavirus.

Back To Top