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Continente Africano

Putin va alla conquista dell’Africa (e Facebook picchia contro la Russia)

Come la Russia di Putin si muove in Africa. Fatti e approfondimenti

 

Mercoledì 23 ottobre, nella nuova località balneare russa di Sochi, il presidente Vladimir Putin ha organizzato un forum economico che ha riunito più di quaranta leader africani accompagnati da numerosi imprenditori. In questa occasione, il presidente russo ha dichiarato: “I paesi africani stanno diventando sempre più interessanti per le società russe. Questo perché l’Africa sta diventando un centro di crescita economica globale”.

Concretamente i rapporti di partnership posti in essere con l’Africa si sono polarizzati sulla ricerca di materie prime, sullo sviluppo della energia nucleare per scopi civili e sulla cooperazione militare.

Mercoledì 30 ottobre, pochi giorni dopo il vertice Russia-Africa, Nathaniel Gleicher, Head of Cybersecurity Policy del colosso americano Facebook ha annunciato la cancellazione di 35 account, 73 pagine e sette gruppi di discussione sulla sua rete considerati “tossici”. Secondo lui, questi resoconti sono stati costruiti dalla Russia per fare campagne di manipolazione nei confronti della società civile africana.

Le informazioni che hanno portato alla rimozione di questi account sono state fornite a Facebook dal Cyber Policy Center della Stanford State University attraverso il suo programma denominato Osservatorio Internet, nell’ambito di indagini interne su transazioni relative dalla Russia all’Africa. Questo programma, ospitato presso la Stanford University, mira a capire come la tecnologia influisca sulla sicurezza e sulla governance per rispondere alle preoccupazioni strategiche del governo degli Stati Uniti.

Il rapporto, intitolato “Evidence of Russia Linked Operations in Africa”, è stato realizzato il 29 ottobre 2019 da tre autori: Sleby Grossnan (membro del Center of African Studies dell’Università di Berkeley e una dozzina di altre Ong legate all’Africa), Daniel Bush (titolare di un dottorato di ricerca sulla cultura di Internet in Russia e Ucraina) e Renée DiResta (specialista nello studio della disinformazione e consulente del Congresso degli Stati Uniti e del Dipartimento di Stato).

Superfluo osservare che la finalità del report è stata quella di attuare un attacco controinformativo. D’altra parte questa azione di guerra informativa è la naturale e conseguente risposta ad una offensiva di natura informativa perpetrate dai media di propaganda russi: elezioni americane, omofobia, delegittimazione dell’Unione europea, eventi legati al Vertice G20 del 2017, conflitti in Siria, ecc.

Alla luce di tutto ciò non deve destare alcuna sorpresa, in una ottica realistica, che durante il vertice Russia-Africa, le agenzie di stampa ufficiali russe, TASS e Ria Novosti, hanno organizzato un incontro con le agenzie di stampa africane per pianificare la strategia della futura influenza russa sull’Africa che concretamente si porrà in essere anche attraverso Sputnik e RT.

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